Per un’Italia del vino che cresce solo grazie all’export, un mercato come quello degli Usa, è imprescindibile, visto che rappresenta il primo partner, in valore, del Belpaese, a cui frutta oltre 1 miliardo di euro, sui 5 totali delle esportazioni enoiche, e dove l’Italia è leader, con il 25,2% del mercato del vino importato in volumi, e il 31,6% in valore. E proprio da una della “capitali” simboliche degli States, New York, riparte l’attività promozionale di Vinitaly International (www.vinitalyinternational.com), che sarà di scena il 3 febbraio al Metropolitan Pavilion. 110 le cantine del Belpaese che andranno in America con VeronaFiere, che ha scelto la “Grande Mela” anche per lanciare due nuovi servizi a disposizione delle imprese del Belpaese e dei loro partner all’estero: la Vinitaly International Academy, progetto educativo “in cui crediamo molto”, ha commentato il presidente di VeronaFiere Ettore Riello, e che mira ad aumentare la conoscenza della complessità del vino italiano tra gli operatori internazionali del settore, guidato da direttore scientifico Ian D’Agata, protagonista di tre “masterclass” pensate appositamente per il competente pubblico americano, per l’occasioni dedicate a Prosecco, Puglia e Colli Piacentini, e il Vinitaly International Importer Connect, il progetto di matching B2B che ambisce a favorire l’incontro tra importatori e distributori di vino su scala internazionale, di cui saranno presentati i primi risultati, con il supporto della piattaforma BeverageTradeNetwork.com, con un database di 15.000 operatori statunitensi. “Vinitaly International Importer Connect è una nuova, interessante estensione della nostra visione del business fieristico come alleato per l’affermazione delle aziende produttrici - spiega il dg VeronaFiere, Giovanni Mantovani - sui mercati stranieri ad alto potenziale, selezionando in anticipo i contatti potenzialmente più interessanti: l’attività di screening aumenta notevolmente le possibilità che un incontro organizzato nel Padiglione oppure a una delle nostre Masterclass si traduca nell’avvio di una partnership con un nuovo importatore, o nell’acquisizione di un nuovo cliente in un’area strategica”.
“Con almeno 378 qualità di uve autoctone, l’Italia - aggiunge ancora il presidente Ettore Riello - è uno dei mercati vitivinicoli più complessi al mondo: una ricchezza che costituisce la nostra forza e la nostra unicità, ma anche una debolezza quando affrontiamo i mercati esteri, poco preparati a cogliere le sfumature di aromi e sapori dei nostri vini. Aiutando importatori e distributori a scoprire, comprendere e apprezzare questa grande varietà, l’Accademia di Vinitaly International mira a sostenere e incrementare le vendite di vino italiano creando, per i nostri prodotti di eccellenza, una domanda più consapevole e qualificata. Crediamo molto in questo progetto, che aggiunge un nuovo, importante tassello alla nostra missione di valorizzazione del prodotto del made in Italy a sostegno degli operatori italiani”.
Ma l’appuntamento di Vinitaly Usa è solo il primo di una “stagione 2014” ricca di eventi promossi da Veronafiere nei principali mercati per il business enologico italiano. Il programma di incontri proseguirà nel mese di marzo con un importante ritorno sul mercato cinese, un evento B2B nel al Fuorisalone di Chengdu, per l’edizione n. 90 della più importante fiera del settore dedicata ad importatori e distributori, e poi, ancora, Hong Kong e Mosca.
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