Francia contesa tra proibizionisti integralisti e chi vuole fare distinzioni tra gli alcolici. C’è chi pensa che sia giusto eliminare le pubblicità che sponsorizzano alcolici e chi invece presenta un disegno di legge per “distinguere il vino di altre bevande alcoliche”.
Se quest’estate un report sui “Danni correlati alla dipendenza e le strategie per ridurla” inviato al Governo e firmato dal professor Michel Reynaud, direttore del dipartimento di psichiatria e cura delle tossicodipendenze della clinica universitaria Paul-Brousse, suggeriva niente meno che di vietare la pubblicità di tutti gli alcolici, incluso il vino, su internet e i social media, è notizia di questi giorni che il senatore socialista Roland Courteau ha presentato un disegno di legge per “distinguere il vino da altre bevande alcoliche” e per dargli l’accesso alla pubblicità.
“Le autorità sanitarie pubbliche continuano ad amalgama tra vino e altre bevande alcoliche , soprattutto superalcolici - si lamenta Senatore - ma alcune marche di alcolici importati hanno una grande visibilità nelle trasmissioni televisive di manifestazioni sportive organizzate all’estero”.
Roland Courteau vuole stabilire una distinzione, in termini di accesso alla pubblicità, “fra le bevande agricole come il vino e le bevande industriali”. Il disegno di legge prevede che le pubblicità di bevande agricole saranno consentite, ma “accompagnate da un messaggio di incoraggiare la moderazione”.
La viticoltura è l’attività economica primaria della Aude, il Dipartimento di Roland Courteau e forse anche per questo il senatore aveva già presentato nel mese di ottobre un disegno di legge per “mettere in chiaro che il vino è parte integrante del patrimonio culturale e gastronomico francese”.
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