Come da copione, dopo le dimissioni di Nunzia de Girolamo, è scattato il “toto-nomine” per la poltrona di Ministro dell’Agricoltura. Tra i nomi più gettonati quello del patron di Eataly Oscar Farinetti, da sempre sostenitori di Matteo Renzi, che però ha più volte smentito (anche a WineNews) la possibilità di un suo ingresso in politica. Altri nomi in lizza, secondo l’Ansa, sono quelli dell’attuale sottosegretario Maurizio Martina (Pd), che ha la delega all’Expo, ma anche Bruno Tabacci (Centro Democratico) o l’ex Ministro Mario Catania (oggi parlamentare di Scelta Civica), o ancora il segretario del Psi, Riccardo Nencini.
Intanto, ieri, è saltato l’incontro del premier Enrico Letta, che ha assunto l’interim delle Politiche Agricole dopo le dimissioni del Ministro Nunzia De Girolamo, con i sottosegretari Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione, convocati a Palazzo Chigi nel pomeriggio, per una disamina delle questioni aperte.
Tanti i “dossier” aperti. A partire dall’attuazione della nuova Pac, che dovrà disegnare il volto dell’agricoltura italiana nei prossimi sette anni; e poi la grande sfida Expo 2015, dove l’Italia e tutto il made in Italy si giocano una partita strategica fondamentale. Non da meno il collegato agricolo alla legge di Stabilità, arrivato in Consiglio dei Ministri con il carico del marchio made in Italy e il riassetto di enti controllati. Oltre agli eterni temi in agenda, sburocratizzazione del settore, competitività dell’agroalimentare, internazionalizzazione delle imprese. Nodi urgenti e importanti (tra i quali non manca un’inchiesta giudiziaria che ha investito la controllata Agea), che portano tutte le organizzazioni del mondo agricolo a fare pressing per avere al più presto un nuovo Ministro in carica “forte e autorevole”.
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