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CHIANTI CLASSICO - “GRAN SELEZIONE”, NUOVO VERTICE DELLA QUALITÀ DEL GALLO NERO: DI SCENA OGGI A FIRENZE. DA DOMANI ASSAGGI ALLA “CHIANTI CLASSICO COLLECTION”. DG LIBERATORE: “SARÀ IL NOSTRO BIGLIETTO DA VISITA”. FOCUS: NUMERI & NUOVA ORGANIZZAZIONE

Italia
Il debutto del nuovo vertice della piramide qualitativa del Gallo Nero

Per il Consorzio del Chianti Classico è l’ora del debutto ufficiale della “Gran Selezione”, il nuovo vertice della piramide qualitativa del Gallo Nero: uve provenienti solo dai vigneti di proprietà dell’azienda, e arrivo sul mercato con almeno 30 mesi di invecchiamento, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia, per una nuova categoria che, per la prima volta, un consorzio del vino italiano, crea per la collocazione di un prodotto più in alto, e non alla base, di quanto fatto fino ad ora (www.chianticlassico.com). La presentazione ufficiale oggi a Firenze, nel Salone dei 500, i primi assaggi domani, nella Chianti Classico Collection, alla Stazione Leopolda, con l’anteprima anche delle annate 2013, 2012 e della Riserva 2011.
“La Gran Selezione - spiega a www.winenews.tv il dg del Consorzio del Chianti Classico, Giuseppe Liberatore - è una produzione speciale che riteniamo raggiunga al massimo l’8%-10 del totale del Chianti Classico, e sulla quale confidiamo molto come biglietto da visita della denominazione, come di “brand ambassador” del territorio. Ma non inventiamo niente di nuovo, semplicemente collochiamo nel posto giusto, dove devono stare, vini che abbiamo sempre prodotto e in grado di competere con le etichette più importanti del mondo. Ogni cantina poi farà la sua politica, ma riteniamo che, a livello di prezzo, la Gran Selezione, per cui abbiamo un programma di presentazione mondiale ad hoc, nel 2014, si debba collocare in una fascia a partire dai 15 euro franco cantina”.
Il Consorzio del Chianti Classico, alla guida di una denominazione che esporta l’80% della sua produzione (242.000 ettolitri nel 2013, +5% nel 2012, con un del prezzo dello sfuso del +27,4% sul 2012, a 185 euro all’ettolitro, sintomo di un tessuto produttivo in salute), ed il cui fatturato di “distretto” è stimato, inoltre, 500 milioni di euro, di cui 360 solo di vino imbottigliato, continua il suo percorso di rinnovamento, testimoniato anche dalla riorganizzazione in stile “aziendale” che vede al centro il Consorzio, come coordinatore della attività della “Fondazione”, attiva sulle problematiche ambientali e storico-artistiche della denominazione, della “Company” che gestirà le attività commerciali e di merchandising, del “Laboratorio”, accreditato Sinal, e in grado di svolgere analisi certificate su olio, vino e alimenti, del Consorzio dell’Olio Dop Chianti Classico, chiamato a valorizzare l’“oro verde”, assoluto protagonista del territorio, e la Strada del Vino e dell’Olio Chianti Classico, prezioso organo di collegamento tra turismo e conoscenza della denominazione, e la Chianti Classico Academy, polo culturale nel Convento di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti, dedicata alla formazione per neofiti e professionisti.

Focus - Ecco i numeri del Consorzio del Chianti Classico, in vista di “Chianti Classico Collection” (Firenze, 18-19 febbraio)
Nel 2013 le vendite complessive del Gallo Nero salgono dello 0,5% sul 2012 con l’export ancora a farla da padrone con oltre l’80% del Chianti Classico che esce dai confini nazionali per approdare sui mercati enoici più importanti del mondo. Ma il dato più rilevante è quello del prezzo dello sfuso: nel 2013 un ettolitro di Chianti Classico vale in media 185 euro, con ulteriore tendenza al rialzo, ovvero oltre il 27% in più di quanto valeva nel 2012 (145 euro all’ettolitro). Questa in sintesi la fotografia del Consorzio del Chianti Classico, una delle denominazioni di riferimento della Toscana, in vista di “Chianti Classico Collection” l’anteprima delle annate 2013, 2012 e della Riserva 2011 e l’arrivo della nuova “Gran Selezione” del vino che “si divide” fra Firenze e Siena, di scena alla Stazione Leopolda di Firenze (18-19 febbraio, www.chianticlassico.com).
Non era semplice, specialmente in un periodo come quello attuale in cui la crisi economica mondiale non è ancora del tutto sconfitta, ripetere l’exploit del 2012, quando le vendite di Chianti Classico hanno segnato un +10% (a 251.500 ettolitri). È per questo che il dato delle vendite 2013 (+0,5% a 252.800 ettolitri di venduto) è da considerarsi egualmente confortante, anche perché è da leggersi in un contesto più allargato. Il forte incremento del prezzo dello sfuso a 185 euro all’ettolitro (+27,4% sul 2012 quando in media un ettolitro di Chianti Classico valeva 145 euro all’ettolitro) ne è una plastica dimostrazione, accanto alla progressiva riduzione delle giacenze.
“Prima di tutto va segnalato - spiega il direttore del Consorzio Giuseppe Liberatore - che le vendite nel 2013 hanno sostanzialmente tenuto con il prezzo dello sfuso che ha fatto un bel salto in avanti. In più, il Consorzio con la presentazione della “Gran Selezione” sta dando un segnale forte dal lato qualitativo. Certo questa nuova tipologia, come da prime stime del Consorzio, per ora si attesta sull’8-9% della produzione complessiva della denominazione, ma darà un impulso fondamentale. Si tratta - prosegue il direttore - di una tipologia che abbiamo voluto fortemente e che “stratifica” ulteriormente e meglio la nostra offerta verso l’alto. Per la prima volta in Italia una denominazione crea una nuova tipologia di fascia alta. È una vera e propria inversione di tendenza - conclude Liberatore - una scommessa importante con la quale un vino va a posizionarsi in uno spazio ben definito del mercato”. Sul fronte della penetrazione commerciale del Chianti Classico, lo scenario vede il Gallo Nero “presidiare” le piazze più importanti del mondo, senza peraltro pericolose derive “orientali”, ma concentrandosi soprattutto sui mercati più maturi che, anche in un periodo di crisi come quello attuale, si sono dimostrati i più generosi.
L’export rappresenta oltre l’80% dello sbocco commerciale del Chianti Classico, mentre il mercato interno assorbe stabilmente il 20% delle vendite. Gli Stati Uniti si confermano al primo posto, al 31%, seguiti da Canada e Germania al 10%, Regno Unito con il 6%, Svizzera 5%, Giappone e Paesi Scandinavi al 4%, Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, Russia e Altri Paesi al 2%. Dal quadro emerge un dato in linea con le tendenze complessive del settore enologico italiano in cui a tirare la volata sono essenzialmente i mercati esteri, con gli Usa che si confermano un mercato strategico per le vendite del Gallo Nero.
Un “ritorno al passato” solo apparente, visto che il mercato americano continua ad essere “innamorato” del vino italiano e prima degli altri, di quello toscano. La produzione di vino Chianti Classico ha raggiunto nel 2013 i 242.000 ettolitri, registrando un incremento del 5% sul 2012 (che stava a 230.000 ettolitri). I soci del Consorzio Vino Chianti Classico sono 560, di cui 365 imbottigliatori. Il Chianti Classico, quello che nel mondo del vino può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto”, può contare su numeri da “grande impresa”: fatturato stimabile in oltre 500 milioni di euro, valore della produzione vinicola imbottigliata di 360 milioni di euro, valore complessivo della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.

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