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DUE ANNATE CALDE E PRECOCI, COME LA 2011 E LA 2012, NON INTACCANO LA QUALITÀ DELLE RISERVE E ANNATE DEL CHIANTI CLASSICO: DA “CHIANTI CLASSICO COLLECTION” 2014, I MIGLIORI ASSAGGI DELLO STAFF DI DEGUSTAZIONE WINENEWS (FRANCO PALLINI E ANTONIO BOCO)

Due annate, la 2011 e la 2012, per molti aspetti simili: entrambe all’insegna del caldo, con conseguente penalizzazione dei vitigni più precoci, entrambi millesimi dove si è vendemmiato presto, specie il 2011, dove l’anticipo è stato più marcato, ed ecco allora che il Sangiovese, varietà medio-tardiva, ha saputo reagire tendenzialmente bene a queste particolari condizioni, nonostante, in alcuni casi, una certa esuberanza alcolica non manca come qualche piccola deficienza della maturità tannica. Certo non dobbiamo cercare nelle due annate in questione millesimi che resteranno nella storia, tuttavia, nel caso del Chianti Classico, dove le zone ad alta vocazione sono la maggioranza, la declinazione delle due annate ha avuto esiti interessanti, e l’assaggio, alla “Chianti Classico Collection” 2014, delle Riserve 2011 e delle “annate” 2012 non ha certo deluso.
Tra le prime, le Riserve, secondo lo staff di degustazione di WineNews, si segnalano decisamente il Chianti Classico Riserva 2011 di Val delle Corti, un vino di grande eleganza e personalità, la Riserva di Cinciano, dagli aromi di arancia fresca e dal gusto scattante e vitale, quella di Brancaia, profonda e di bella progressione e il Vigna Casi Riserva 2011 del Castello di Meleto, un vino preciso e ben centrato. Buona la Montegiachi Riserva del Chianti Geografico, gustosa in bocca quanto ben profilata aromaticamente. Molto interessante la Riserva di Castellare di Castellina, come il Ser Lapo Riserva del Castello di Fonterutoli, tutto all’insegna della dolcezza. Frutto scuro negli aromi della Riserva Marchesi Antinori di Antinori, dal gusto vivace e lungo. All’insegna della tradizione la Riserva Doccio a Matteo di Caparza, un registro stilistico per qualche verso vicino alla Riserva di Bandini Villa Pomona. Grande energia, unita però ad una notevole durezza giovanile, le caratteristiche più evidenti della Riserva Le Baroncole di San Giusto a Rentennano. Un bel naso ferroso anticipa un gusto convincete nella Riserva del Castello di Radda, mentre toni più scuri caratterizzano la Riserva del Castello di San Donato in Perano. Spezie e cenni di polvere di caffè negli aromi de La Forra, la Riserva della Tenuta Nozzole, dal gusto ancora da farsi completamente. Ben fatta la Riserva di Tolaini, con una bocca solo un po’ affaticata dai legni di affinamento. Buona pulizia complessiva nella Riserva 2011 Villa Cerna (Cecchi).
Sul fronte delle “annate” 2012, si distinguono il Chianti Classico Peppoli 2012 di Antinori, decisamente godibile, quello di Badia a Coltibuono, ma non è una novità, un vino davvero sorprendente per piacevolezza e carattere, la concretezza del Chianti Classico 2012 di Borgo Scopeto e la tipicità di quello del Castello di Monsanto. Godibile, anche se con un po’ di legno completamente da digerire, il Chianti Classico del Castello di San Donato in Perano e il San Jacopo del Castello di Vicchiomaggio. Ben fatti e molto intriganti il Chianti Classico di Cigliano, quello di Cinciano e quello di Istine, tre vini dal tratto sottile, tutti all’insegna della gradevolezza del sorso. Un piccolo grande vino è decisamente il Chianti Classico 2012 di Isole e Olena, davvero una sicurezza, e di grande territorialità quello di Monteraponi.

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