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LE STELLE DEL BRUNELLO, VENDEMMIA 2013, SONO 4 SVELATE IERI A “BENVENUTO BRUNELLO”. BINDOCCI: “ASPETTATIVE PER VINI DA INVECCHIAMENTO”. E FARINETTI FIRMA LA “PIASTRELLA” CELEBRATIVA: “PENSARE LOCALE AGIRE GLOBALE” IL MOTTO SCELTO DAL PATRON DI EATALY

Italia
Ecco la piastrella di Oscar Farinetti per la vendemmia 2013, definitiva a 4 stelle

Le stelle del Brunello vendemmia 2013 - il rating assegnato ogni anno all’ultima vendemmia del celebre rosso toscano, su un massimo di 5 stelle - sono 4, svelate, ieri, e già anticipate nei giorni scorsi da WineNews, a “Benvenuto Brunello” a Montalcino, l’anteprima del Brunello 2009, della Riserva 2008 e del Rosso di Montalcino 2012 (21-24 febbraio). Una vendemmia, la 2013, già definita dal presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci in “stile Novecento”, con maturazioni graduali e tardive ed “aspettative per vini di qualità, dalla spiccata vocazione al lunghissimo invecchiamento e caratteri di estrema eleganza e finezza”. E celebrata con le sue stelle dall’imprenditore del momento: Oscar Farinetti, il patron di Eataly, autore della tradizionale “piastrella” - un mondo con una spirale color vino che parte dall’Italia ed arriva nel bicchiere, ed il messaggio “pensare locale, agire globale” (invertendo il concetto dei “guru” del marketing “pensare globale e agire locale”) - “messa a dimora” sul muro dell’antico Palazzo Comunale, accanto a quelle realizzate negli anni da tante famose personalità. Assegnati anche i premi “Brunello Leccio d’Oro 2014” al Ristorante Bottega della Napa Valley, all’Italian Wine Merchants di Hong Kong e alla Trattoria Sora Maria e Arcangelo di Roma. E con i riflettori tutti puntati sul Brunello, un’assenza si è fatta sentire, ricordata più volte: quella del “Dottore”, la “storia” ed il gentleman del Brunello, Franco Biondi Santi.
“Sono molto lusingato che il Consorzio abbia chiesto proprio a me di disegnare la piastrella del 2013: non lo merito”, ha detto Farinetti, nella cerimonia del rating sullo sfondo della trecentesca affrescata Chiesa di Sant’Agostino di Montalcino, che, con il Brunello, ha un legame particolare, come ricordato dal sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, grazie ai fondi messi a disposizione per il suo restauro dalla Fondazione Bertarelli di Maria Iris Tipa Bertarelli e Claudio Tipa, proprietari nel territorio del Brunello della cantina Poggio di Sotto (ndr).
“Tuttavia ho accettato per il divertimento di misurarmi in un’attività così creativa - ha aggiunto Farinetti - ho pensato che il Brunello è un’eccellenza a forte identità locale, frutto di un grande vitigno autoctono, distribuito, goduto e ammirato nel mondo. Il nostro Paese, per risorgere, ha bisogno proprio di prodotti così. Da qui mi è venuta l’idea di una vinosa spirale che unisce un pensiero locale ad un’azione globale. I “guru” del marketing sostengono che si debba “pensare globale e agire locale”. Invece bisogna fare esattamente il contrario, soprattutto in Italia. Dobbiamo “pensare locale e agire globale” perché in Italia, in ogni luogo, basta andare in profondità per scoprire giacimenti di storia, cultura, bontà e bellezza. “Pensare locale e agire globale” è la più bella strategia per il vino ed è ciò che i produttori di Brunello hanno saputo fare, affermando il loro prodotto nel mondo. La piastrella - ha concluso il patron di Eataly - suggerisce quindi un messaggio positivo che celebra un “piccolo” ma strategico comparto vinicolo italiano che è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare universalmente. Che questo sia di buon auspicio per chi saprà cogliere l’esempio”. La collaborazione con Eataly, la catena degli store dei prodotti italiani di alta qualità, in Italia e in tutto il mondo, da New York a Istanbul, da Chicago a Tokyo, non si esaurisce però con la piastrella celebrativa. Per l’edizione 2014 di “Benvenuto Brunello” infatti il gruppo ha infatti dato vita ad un’iniziativa che vede il Brunello protagonista negli Eataly d’Italia: fino al 28 febbraio, nei ristoranti Eataly di Firenze, Roma, Torino, Pinerolo, Bari, Genova e Bologna si serve il Brunello di Montalcino al bicchiere (a 5 euro al calice).
Per i “Leccio d’Oro 2014”, conferiti dal Consorzio del Brunello ai locali che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino, il riconoscimento è andato al Ristorante Bottega della Napa Valley (www.botteganapavalley.com) per la categoria ristoranti, all’Italian Wine Merchants di Hong Kong (www.iwm.com.hk) per quella enoteche e alla Trattoria Sora Maria e Arcangelo (www.soramariaearcangelo.com) per la categoria osterie.
Tornando al rating, sicuramente non è stata una stagione facile per il vino quella del 2013, ma le 4 stelle assegnate alla vendemmia, “dimostrano l’impegno dei produttori di Montalcino di mettere a frutto l’esperienza e la competenza maturati in tanti anni di lavoro, e ottenere buone soddisfazioni anche in condizioni non ottimali”. Dopo una primavera e un inizio d’estate abbastanza piovosi, i mesi di settembre e ottobre sono stati buoni dal punto di vista meteorologico, con molto sole e un’ottima ventilazione, che hanno favorito la corretta maturazione delle uve, che presentano un buon equilibrio tra alcol e acidità. Sul piano della quantità, si è registrato un aumento del 10% rispetto al 2012. Anche per l’enologo Paolo Vagaggini “il 2013 è un’annata vecchio stile, dai tempi di maturazione caratteristici del clima mediterraneo ben temperato, nel quale il Sangiovese trova la sua massima espressione. La maturazione delle uve, infatti, si è posticipata rispetto alle ultime vendemmie, privilegiando i profumi, l’eleganza dei tannini e l’acidità tipica delle raccolte degli anni Ottanta. Il confronto delle analisi sugli ultimi sette anni, dal 2007 al 2013 - ha aggiunto l’enologo - mostra che, pur con le evidenti differenze fra le tre grandi annate a 5 stelle (2007, 2010 e 2012) e le annate meno favorevoli, c’è stato comunque uno sviluppo qualitativo verso l’alto”.
Vagaggini individua nei fattori climatici favorevoli il motivo della costante crescita qualitativa del Brunello, insieme ad un miglioramento nelle tecniche impiegate dai produttori, mai invasive a livello vitivinicolo ed enologico: “il monitoraggio svolto dal Consorzio mediante analisi settimanali di maturità fenoliche nella fase di fine maturazione fornisce un servizio unico nel suo genere, al quale attingono i produttori per l’indicazione tecnica riguardo all’epoca di vendemmia e le successive fasi di vinificazione”. E “per mantenere saldo l’elevatissimo livello qualitativo raggiunto dal Brunello di Montalcino - ha concluso - che l’ha portato ad essere uno dei vini più famosi ed apprezzati al mondo, credo sia fondamentale che i produttori continuino ad impegnarsi nel promuovere la sua immagine nella massima coesione e nell’ affermazione di questo gioiello del made in Italy, inimitabile per territorio e riconoscibilità, e di quello straordinario vitigno che è il Sangiovese”.

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