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FORSE ANCORA PIÙ CONOSCIUTO PER I SUOI GRANDI “SOLISTI”, PRIMO FRA TUTTI IL SASSICAIA, IL TERRITORIO DELLA DOC BOLGHERI CRESCE IN MANIERA ORGANICA: NEL 2013 VENDUTO 1 MILIONE DI BOTTIGLIE IN PIÙ (SU UNA PRODUZIONE DI 4,5 MILIONI DI BOTTIGLIE TOTALI)

Italia
Bolgheri, ottimo andamento per l’economia del vino del territorio

Forse ancora più conosciuto per i suoi grandi “solisti”, primo fra tutti il Sassicaia, ma anche Ornellaia e Masseto, tra gli altri, quello della Doc Bolgheri è un territorio che sta registrando una crescita complessiva importante. Lo dimostra, tra le altre cose, il valore dei vigneti, stimato in 320.000 euro ad ettaro, che tallona da vicino quelli del Brunello di Montalcino, sui 350.000, secondo le stime di professionisti del settore, sentiti da WineNews, alla vigilia delle Anteprime di Toscana. Di cui, anche i vini di Bolgheri, sono stati protagonisti, guardando ad un 2014 che, visti i risultati del 2013, fa ben sperare: nell’anno appena concluso, secondo i dati del Consorzio di Tutela Bolgheri Doc (www.bolgheridoc.com), sono state vendute 1 milione di bottiglie in più del 2012, con oltre 700.000 che hanno preso la via dell’estero.
“Il Consorzio - sottolinea il presidente Federico Zileri Dal Verme - pur essendo un progetto relativamente recente (siamo nati nel 1994), è riuscito a imporre in tutto il mondo, il primato dei suoi produttori che hanno saputo unirsi per incentivare le attività di promozione e comunicazione pianificate dal Consorzio nell’ultimo anno”.
I numeri parlano chiaro: con un numero globale di bottiglie prodotte nel 2012 pari a 4.560.000, di cui 2.900.000 per il Bolgheri Rosso e 960.000 per il Bolgheri Superiore e Bolgheri Sassicaia, il Consorzio colleziona anno dopo anno successi di vendita eccellenti nei mercati elettivi come Nord Europa, Stati Uniti, Canada, Asia tanto che parlando di consumi, poco più del 30% è consumato in Italia, il restante 70% prende la strada per l’estero.
“Siamo un territorio che ha una storia giovane ma con un grande avvenire segnato dal luogo. Abbiamo saputo interpretare al meglio le risorse eccezionali di Bolgheri pur in un territorio relativamente piccolo: la superficie dei vigneti della Doc Bolgheri è in totale di 1.220 ettari circa, di cui 1.050 ha destinati alla Doc Bolgheri e 170 circa per l’Igt Toscana. Il Consorzio è costituito da 40 produttori che riescono ogni anno ad esprimere con il loro talento, il meglio di questa terra eccezionale”.
Da Bolgheri arrivano alcune delle etichette più apprezzate in questi ultimi anni dal mercato internazionale: Sassicaia, Ornellaia, Masseto, Cavaliere, Paleo, Messorio, Grattamacco, Guado al Tasso, rossi che derivano dal 90% della superficie vitata della Doc suddivisi Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (25%), Cabernet Franc (10%), Syrah (7%), Petit Verdot (6%) e Sangiovese (2%), creando blend cha hanno saputo confrontarsi con i grandi d’Oltralpe. “Fattore determinate per il successo dei bolgheresi è stata la capacità del Consorzio - guidato per 20 anni dal marchese Nicolò Incisa della Rocchetta - di lavorare per il futuro del settore vinicolo, inteso come realtà diffusa e non più solo concentrato al polo produttivo delle zone interne - prosegue Zileri - ed il nostro obiettivo è di continuare il lavoro intrapreso dal Marchese Incisa, nel “fare sistema” e nell’essere uniti, seguendo questa strada e valorizzandola saremo in grado di diffondere l’idea di “terroir” a Bolgheri. Perseguendo una simile strategia abbiamo ottenuto risultati sorprendenti, grazie ad un impegno maggiore e costante delle attività consortili, con l’obiettivo di valorizzare le nostre risorse e gli stessi produttori”. Con il vino di Bolgheri che, nella sua peculiare eccellenza, può diventare il volano di attrazione per la valorizzazione del territorio nella sua interezza.
“Abbiamo chiara la situazione ed oggi l’intenzione è quella di affermare con forza un brand del territorio attraverso il Consorzio. Un passo importante - conclude Zileri - che ci permetterà di consolidare Bolgheri all’estero ma soprattutto di affermarlo in Italia”.

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