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LA FONDAZIONE MACH PUNTA SULLA FORMAZIONE, ALLA RICERCA DELLO “SPUMANTE PERFETTO”. LEZIONI DA MARZO A OTTOBRE PER PRODURRE APPROFONDIRE I MOLTEPLICI ASPETTI DIFFICILI DA GESTIRE NELLA PRODUZIONE DEI GRANDI METODO CLASSICO

Produrre uno spumante metodo classico è un’operazione piuttosto difficile che contempla molti aspetti da gestire attentamente nelle varie fasi di elaborazione. Per questo, la Fondazione Edmund Mach propone in collaborazione con Vinidea e Udias, Unione Alunni San Michele, un ciclo di incontri di aggiornamento per fornire a enologi e produttori indicazioni utili ad adattare il proprio processo di produzione allo stile di vino desiderato.
L’iniziativa formativa, promossa dal Centro Istruzione e Formazione, è in programma dal mese di marzo a ottobre e c’è tempo fino al 13 marzo per iscriversi al primo incontro dedicato alla limpidezza dei vini e base e alla qualità degli assemblaggi.
“I vini spumanti, malgrado le difficoltà indotte dalla crisi economica, incontrano da anni un buon successo commerciale, che induce produttori di tutto il mondo a cimentarsi sulla via delle bollicine. Ma non sempre i risultati sono quelli attesi”, spiega Massimo Bertamini, responsabile area post-secondaria e universitaria della Fondazione Mach.
Indipendentemente dal metodo utilizzato per la presa di spuma, infatti, l’elaborazione del vino base è un’operazione basilare e ricca di peculiarità, concettualmente differente dalla realizzazione di un vino bianco. Molteplici sono gli aspetti difficili da gestire (maturità, pressatura, evoluzione), così come numerose si prospettano le evoluzioni tecnologiche, soprattutto in Champagne (gestione dell'ossigeno e della solforosa, sviluppo dei lieviti, tappatura).
Il corso si compone di cinque moduli: limpidezza dei vini base e qualità degli assemblaggi; punti chiave del tiraggio; sboccatura “rien ne va plus”; pressatura e fasi prefermentative; riduzione SO2 nella spumantizzazione.
Info: www.fmach.it

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