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VILLA DELLA REGINA, A TORINO, “CHIAMA” MONTMARTRE A PARIGI, IN UN GEMELLAGGIO SULL’ASSE ITALIA-FRANCIA, PER VALORIZZARE UNA DELLE TESTIMONIANZE PIÙ AFFASCINANTI DELLA VITICOLTURA, QUELLA DEI “VIGNETI URBANI”. TRA VINO, CULTURA E SOLIDARIETÀ

Un gemellaggio sull’asse Italia-Francia, o meglio Torino-Parigi, per valorizzare una delle testimonianze più affascinanti della storia della viticoltura, quella dei “vigneti urbani”. È l’obiettivo del progetto che vede unirsi i vigneti di Villa della Regina, splendida tenuta sabauda del 1600 (e già Patrimonio Unesco), da cui si producono 4.000 bottiglie di vino all’anno, e il “Clos della confrerie de Montmartre”, vicino al “Sacre Coeur”, che ne produce 600. E già si pensa a estendere il progetto coinvolgendo, a breve Grinzing, quartiere di Vienna celebre per i suoi vigneti urbani e per le taverne. Intanto, sul fronte piemontese, il progetto ha anche un risvolti solidali e culturali: mutuando una caratteristica del “Comite des Fetes”, associazione che gestisce il il vino di “Clos Montmartre” (www.comitedesfetesdemontmartre.com), Villa della Regina (che è in gestione alla Soprintendeza per i beni storici, artisciti ed etnoantropologici del Piemonte, ed il cui vino, in gran parte Freisa, è curato e prodotto dall’azienda Balbiano Melchiorre, www.vignadellaregina.it) finanzierà il progetto della Fondazione Marco Berry onlus per la realizzazione di un ospedale per bambini in Somalia, e destinerà parte dei fondi al restauro del padiglione dei Solenghi, costruzione a due piani a pagoda, isolato dal corpo principale della Villa, in passato sede dell’Accademia di Solenghi. in cui si riunivano intellettuali, scienziati per parlare di filosofia, letteratura, scienza.

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