Pare che l’Oscar di Sorrentino si riuscito a svegliare, in un solo giorno, diverse coscienze sopite che, dopo anni di disinteresse, forse adesso sono pronte a capire l’importanza della cultura per un Paese come l’Italia, settore in grado di creare ricchezza, certo, ma anche di moltiplicare le possibilità degli altri. Anche di quello del vino, spesso protagonista più o meno centrale di opere cinematografiche che, in realtà, qui passano quasi sotto silenzio, sbancando all’estero. Fu il caso, dieci anni fa, del docufilm di Jonathan Nossiter “Mondovino”, che da riuscì a catalizzare l’interesse dei wine lovers americani per la California enoica, cui seguì un non casuale boom del turismo in cantina ed in vigna. Così, ora che nelle sale francesi e tedesche, dopo la prima al Festival di Berlino, il nuovo film del cineasta, “Natural Resistance”, sta riscuotendo un discreto successo di pubblico, dai banchi del della camera c’è chi (Michele Anzaldi, componente della commissione Agricoltura della Camera in quota Pd) lamenta l’eccessivo disinteresse che ha accompagnato il film nel Belpaese, considerato che ne è stata girata una parte consistente proprio qui da noi.
“Il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, impegni le strutture ministeriali per promuovere il film “Natural resistance”, dedicato ad alcune aziende italiane che producono vino naturale. Il film di Jonathan Nossiter è stato presentato al Festival del Cinema di Berlino, ma in Italia nessuno ne parla”. È quanto dichiara il deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi, componente della commissione Agricoltura della Camera. “Dieci anni fa - spiega Anzaldi - Nossiter fece discutere i produttori di vino di tutto il mondo presentando a Cannes il docufilm “Mondovino”, un atto di accusa contro le grandi case vinicole, oggi invece, con questo film, attraverso la passione e la determinazione di questi giovani vignaioli italiani ci porta in Toscana, nelle Marche, sulle colline Piacentine ed in Piemonte alla scoperta di un nuovo modo di fare il vino, cosiddetto naturale.
A Berlino “Natural resistance” ha riscosso un gran successo, in Francia è già in distribuzione e in Italia? Per ora solo qualche articolo su riviste di settore. Non si tratta solo di un film - aggiunge Anzaldi - parliamo di due ore girate in paesaggi mozzafiato ed in splendide aziende della nostra penisola, un vero e proprio spot pubblicitario per l’Italia. Penso a film come “Sideways”, girato tra i vigneti della California, una pellicola che ha scatenato un’improvvisa passione per il mondo del vino e si è trasformata in una calamita, attraendo turisti in una California meno conosciuta. “Natural Resistance” è una nuova occasione per promuovere territori, paesaggi e made in Italy, in Italia e all’estero. Chiederò al Governo di valutare la possibilità di promuovere la pellicola di Nossiter e di adoperarsi per diffonderla in più Paesi possibili, agevolandone la visione in Italia e all’estero”.
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