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I RIFLETTORI DEL MONDO SONO PUNTATI SULLA CRIMEA, MA SUL MAR NERO SI AFFACCIA ANCHE MASSANDRA, CANTINA STORICA DELLA REGIONE CHE, TRA LE 10 MILIONI DI BOTTIGLIE PRODOTTE OGNI ANNO, DÀ LA LUCE AD ALCUNI TRA I MIGLIORI VINI DOLCI DEL MONDO

Sulla Crimea, 26.000 chilometri quadrati che si affacciano sul Mar Nero, non sono mai stati puntati così tanti riflettori. Il futuro degli equilibri internazionali, sul fragile asse Usa-Europa-Russia, del resto, passa per quest’angolo di mondo, pronto a tagliare, definitivamente, il legame con l’Ucraina, per tornare ad essere parte della “madre” Russia, com’è stato tra il 1784 ed il 1954, quando il leader sovietico Nikita Chruščëv la cedette, appunto, all’Ucraina. Qui, però, non ci sono solo basi militare e gasdotti, ma anche una delle cantine più importanti, e ciò nonostante meno conosciute, del mondo. Si chiama Massandra, e a vederlo sembra un enorme Chateau francese.
Invece, è la cantina voluta alla fine del XIX secolo, dallo Zar Nicola II, circondata da 40.000 ettari di vigneti, che producono 10 milioni di bottiglie l’anno, divise in 150 etichette diverse. Numeri impressionanti, fatti di tanto vino di bassa qualità, ma anche di vette qualitative eccezionali, come racconta al magazine francese “La Revue du Vin de France” (www.larvf.com) uno dei collezionisti più facoltosi d’Oltralpe, Michel-Jack Chasseuil, che tra le sue 40.000 bottiglie, ne ha molte di Massandra, “dove, secondo me, si producono tra i migliori vini dolci del mondo, superiori ai Sauternes, ai Tokay dell’Ungheria e ai Trockenbeerenauslese tedeschi.
Persino l’enologo Michel Rolland è rimasto spiazzato dalla qualità di questi vini”. Merito proprio dello Zar Nicola II, che piantò 2.000 varietà diverse, tra le quali, negli anni, “si sono imposti i moscati, dalla straordinaria complessità, e dalla grandissima capacità di invecchiamento. Possono durare anche un secolo, e si trovano - continua Chasseuil - a prezzi che vanno dai 30 ai 3.000 euro a bottiglia, quando si va su annate rare come la 1915, la 1923, la 1945 o la 1947”. Storia a sé, fanno invece i vini della collezione privata dello Zar, rinvenuti, e battuti all’asta a Londra, nel 1997 (anche se la maggior parte delle 361 bottiglie riportate alla luce se le sono accaparrate ricchi collezionisti russi), tra cui 31 bottiglie di “Prince Golitzin” 1897, l’anno in cui terminarono i lavori della cantina.

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