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UFFICIALE: LICENZA SOSPESA PER SEI MESI ALL’ENOTECA DI EATALY A NEW YORK. PERCHÈ UNA LEGGE DELLO STATO NON PERMETTE A CHI PRODUCE VINO (LA FAMIGLIA BASTIANICH, IN SOCIETÀ CON FARINETTI E BATALI) DI POSSEDERE NEGOZI E LICENZE PER VENDERE ALCOLICI

Ora è ufficiale: la New York State Liquor Authority ha sospeso per 6 mesi la licenza di vendita di vino e alcolici all’enoteca di Eataly New York, e la proprietà, che vede uniti Lidia e Joe Bastianich, lo chef Mario Batali, e ovviamente il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, dovranno anche pagare una salatissima multa di 500.000 dollari e rimuovere il nome di Lidia dalla licenza del negozio di alcolici. Il motivo della decisione sarebbe una sorta di “conflitto di interessi”: la legge dello stato di New York, che risale ai tempi del proibizionismo, vieta ai produttori di vino il possesso di licenze e negozi per la vendita di alcolici. E come è noto, la famiglia Bastianich ha vigneti e cantine di proprietà in Italy, in particolare nel Collio, in Friuli Venezia Giulia, ed in Maremma.
Lo riporta il celebre magazine americano “WineSpectator”, su cui Joe Bastianich ha commentato: “abbiamo collaborato con l’autorità per più di un anno, ci sembra una cosa deplorevole, ma abbiamo accettato la decisione e guardiamo avanti. Tra sei mesi troveremo il modo di riaprire e tutto andrà avanti come prima”. Uno stop non da poco, in ogni caso, per quello che è diventato in pochi anni un punto di riferimento per gli appassionati di vino italiano nella Grande Mela, proprio accanto al tempio del gusto made in Italy di Eataly New York: già nel 2010, a pochi mesi dall’apertura, l’enoteca vendeva, come raccontato dai resposabili a WineNews, dalle 350 alle 500 bottiglie al giorno, per un giro d’affari di 250-300.000 dollari a settimana, e da allora il successo è stato una costante crescita. Insomma, un fenomeno di successo frenato da quella che in Italia si chiama burocrazia, che colpisce, questa volta, nella patria del libero mercato e dell’“American dream”.

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