Export a +10% nel 2013, per 1,4 miliardi di euro, più di un quarto dei 5 miliardi totali del vino italiano, grazie a grandi nomi del vino come Barolo e Barbaresco, Barbera ed Asti, ma anche a chicce enologiche come il Grignolino, tra gli altri: ecco i numeri del Piemonte, una delle Regioni top del vino italiano e mondiale. Così come lo è il Veneto che produce, spiega una nota della Regione, il 3,2% del totale planetario di vini e mosti, con 9 milioni di ettolitri nella vendemmia 2013, tra Amarone, Valpolicella, Prosecco, Soave, Bardolino (export sui 1,5 miliardi di euro, ndr). Sintetico identikit di due realtà che, insieme alla Toscana dei Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Bolgheri, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano ... (export su 1 miliardo di euro, ndr), sono il vero motore economico, produttivo e dei consumi del vino italiano. E che si preparano a Vinitaly (Verona, 6-9 aprile, www.vinitaly.com) in modi diversi. Su tutti il Veneto che “porta in fiera” uno dei simboli assoluti di Venezia, del Veneto e dell’Italia nel mondo: il Ponte di Rialto, la cui riproduzione costituirà una delle facciate dell’enorme spazio istituzionale (340 metri quadrati complessivi)della Regione Veneto.
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