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ERA LA FINE DEGLI ANNI 80: “VERSA VERSA, MESCI MESCI, TAVERNELLO”, RECITAVA UN VECCHIO SPOT. OGGI “LA MAMMA” DEL TAVERNELLO, CAVIRO, CHIUDE UN FATTURATO 2013 RECORD, CON 321 MILIONI DI EURO (+13% SUL 2012), ANCHE GRAZIE ALLA CRESCITA IN ITALIA

Era la fine degli anni 80: “versa versa, mesci mesci, Tavernello”, recitava un vecchio spot. Oggi “la mamma” del Tavernello (e di tanti altri marchi), la cooperativa Caviro, che produce uno dei vini più venduti d’Italia (in barba alla critica), ha annunciato la chiusura del bilancio 2013 con un fatturato di 321 milioni di euro (+13% sul 2012), e soprattutto un margine operativo lordo di 20,3 milioni di euro, contro i 12,2 milioni di euro del 2012 (www.caviro.it). Grazie allo sviluppo all’estero, come tutti, ma anche alla crescita in Italia, con un dato nettamente in controcorrente rispetto al calo generalizzato del mercato nazionale, soprattutto per il vino in brick, “must” del colosso cooperativo che in generale, in gdo, ricorda Caviro, dal 2010 ha registrato un -10,5% in volume (a cui va aggiunto il -5,3% del vino in bottiglia). E così, il 2013 di Caviro, si è chiuso con un utile netto di quasi 5 milioni di euro, nonostante l’incremento con punte del 50% del costo delle materie prime. Prosegue il rafforzamento patrimoniale con i mezzi propri del Gruppo che raggiungono quota 63 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta è di 57,8 milioni in calo rispetto ai 72,3 del 2012.
“È stato un anno molto impegnativo per chi opera nel nostro settore - ha sottolineato il presidente del Gruppo Caviro Carlo Dalmonte - visto il forte aumento della materia prima e l’ulteriore calo dei consumi in Italia ed in alcuni importanti paesi esteri. Tuttavia la qualità dei nostri prodotti e la fedeltà ai nostri marchi ci ha consentito di mantenere o crescere le quote di mercato nei diversi paesi dove siamo presenti”.
Il Consorzio cooperativo Caviro, aderente a Fedagri, che da due anni ha fatto il suo ingresso nel settore dei vini Superpremium grazie all’acquisizione di Dalle Vigne Spa (Toscana) e agli accordi stretti con Gerardo Cesari (Veneto) e Torrevento (Puglia) nel 2014, ha raggiunto nel 2013 un valore della produzione di 337,4 milioni di euro, nuovo record dell’azienda, sui 302,6 del 2012.
“L’ingresso nel settore dei vini Superpremium rappresenta per Caviro la volontà di agire su tutti i tavoli del mercato - sostiene il direttore generale Sergio Dagnino - un portafoglio di prodotti completo, dal daily alle più importanti icone del vino italiano (come Amarone, Chianti, Brunello, Vigna Pedale Castel Del Monte) può beneficiare di importanti sinergie. Aggiungo che l’impegno di Caviro in questo campo riguarderà soprattutto le fasi commerciali e logistiche mentre rimarrà interamente a cura dei nostri partner la fase di produzione e la relazione diretta con il territorio: in altre parole vogliamo coniugare le eccellenze di chi ha una grande organizzazione commerciale con quelle di chi ha un forte e radicato legame con il territorio”.

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