Se nel Vecchio Mondo, dalla Francia all’Italia, i grandi vini hanno sempre, o quasi, una lunga storia alle spalle, fatta di tradizione e radicamento a terroir unici, nel Nuovo Mondo, capita spesso che una grande etichetta nasca “a tavolino”, e cioè con un fondamentale intervento dell’enologo. Questa, del resto, era l’idea della californiana Chateau Potelle (www.vgschateaupotelle.com), che nel 2012 ha deciso di rivolgersi ad un consulente esterno, Denis Malbec, per creare un nuovo vino, un top di gamma da mettere sul mercato a 200 dollari a bottiglia.
Qualcosa, però, è andato storto nella cantina della Sonoma Valley, e la qualità del prodotto finale non era decisamente all’altezza delle aspettative, tanto che il vino è stato filtrato ben 5 volte prima di finire sul mercato dello sfuso. Jean-Noel Fourmeaux du Sartel, il proprietario dell’azienda, che aveva puntato forte sulle ottime uve del suo vigneto di Mount Veeder, ha dovuto così rinunciare al proprio progetto, con un danno enorme, innanzitutto d’immagine, visto che, in azienda, era già tutto pronto per la presentazione della prima annata, quindi economico, visto il declassamento dei 15.000 litri di vino prodotti. Colpa dell’enologo, secondo Fourmeaux du Sartel, che “non è stato in grado di prendere misure adeguate nel momento in cui il livello della volatile è cominciato a salire, a novembre 2012, ed anzi, Malbec ha preso misure che, involontariamente, hanno addirittura accelerato questo processo, e già a gennaio 2013 il vino era irrimediabilmente compromesso”.
Negligenza che ha spinto Fourmeaux du Sartel ad un passo forse mai visto prima: ha citato per danni l’enologo Denis Malbec alla Napa County Superior Court, chiedendo un risarcimento di 1,6 milioni di dollari. Ma la situazione è più complessa di quello che sembra, perché secondo l’avvocato dell’enologo, “è stato Fourmeaux du Sartel a smettere di pagare Malbec, che infatti ha ricevuto solo un quarto (25.000 dollari) di quanto pattuito, ed è allora che si è fermato il lavoro su questa nuova etichetta, che in realtà, fino a quel momento, stava andando bene”.
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