Al Mondiale di calcio in Brasile, adesso manca davvero poco, una settimana esatta, ma il mondo del vino ha già i suoi campioni. Già, perché esistono anche le selezioni nazionali dei winemaker, meno note delle più celebrate nazionali dei cantanti o degli attori, ma capaci di sfidarsi nelle scorse settimane, in un vero e proprio mondiale, di scena in Svizzera. Alla fine, in una sorta di riedizione della finale, quella vera, dei Mondiali del 1954 (guarda caso, ospitati proprio in Svizzera), di fronte si sono trovate Germania e Ungheria, e proprio come allora, è stata la formazione tedesca, con lo stesso identico punteggio di 60 anni fa, ad avere la meglio: 3 a 2, e Germania campione del mondo. All’epoca, si pensò addirittura che il successivo boom economico fosse dipeso proprio da quella storica vittoria, oggi, chi ama il calcio almeno quanto il vino, si augura che possa essere perlomeno di buon auspicio. E l’Italia? Gli azzurri, e speriamo che vadano bene ai mondiali, quelli veri, sono usciti ai quarti di finale, battuti proprio dalla Germania, che in semifinale ha trovato una Slovenia agguerritissima, superata solo alla lotteria dei calci di rigore. Il prossimo grande appuntamento sarà nel 2016, quando si giocheranno gli europei, nella speranza di coinvolgere anche Francia e Spagna, due “dream team” del vino e del calcio, nella speranza che Andres Iniesta, centrocampista del Barcellona e da anni vigneron in Castilla, continui a giocare per la “Roja”, quella vera ...
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