Frena, anche se leggermente, il mercato del vino britannico offline, che, ad aprile 2014, sullo stesso mese del 2013, ha perso il 3,2% delle vendite in volume, cui ha comunque fatto fronte una crescita dell’1,7% in valore. A pagare sono soprattutto i vini rossi (-5,5%), mentre bianchi e rosati limitano i danni con un -1,7% ed un -1,4%.
Unica eccezione, gli spumanti, in crescita dell’1,9% in volume e del 7,7% in valore, grazie alle bollicine che arrivano da Italia ed Usa, sempre più popolari ed apprezzate in Uk. Se le cose non vanno troppo bene per il mercato enoico offline, il discorso si capovolge quando si parla dell’online: secondo il “Wilson Drinks Report” (www.wilson-drinks-report.com), presentato alla London Wine Fair di Londra, le vendite di vino online sono cresciute, nell’ultimo trimestre 2013, dell’8%, con i rossi al +6%, i bianchi al +11%, i rosati addirittura al +18% e le bollicine al +13 %.
Il rapporto sottolinea anche che l’ordine medio è di 125 sterline, con un prezzo medio a bottiglia di 6,43 sterline, 1,30 sterline in più di quanto si paga, mediamente, una bottiglia comprata sullo scaffale.
Questo vuol dire che sul web si compra essenzialmente vino di qualità (basti pensare che vino e spumanti rappresentano il 97% del mercato degli alcolici online), con uno sguardo deciso alla Francia, più che all’Australia o alla stessa Italia, specie sul sito di Tesco, leader della gdo, dove, si stima, avviene il 50% degli acquisti. Volumi notevoli, specie se si pensa che ormai le vendite online valgono quasi 1 miliardo di sterline, pari al 10% del mercato offline.
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