Tra i tanti produttori importanti d’Italia e del Piemonte, “le roi”, Angelo Gaja, tra gli imprenditori più ascoltati del mondo del vino, è sempre un nome d’eccezione. Ma anche lui, come tutti, accoglie con entusiasmo, ma anche con concretezza, la notizia attesa del riconoscimento del Paesaggio vinicolo di Langhe Roero e Monferrato come Patrimonio Unesco.
“Dalla politica che ha saputo volare alto arriva il regalo più atteso - commenta in esclusiva a WineNews - il riconoscimento Unesco alle colline del vino del Piemonte. È vero che solo alcune colline, quelle d’eccellenza, vengono premiate, mentre lo sarebbero meno le altre attorno definite “tampone”, “cerniera” (occorrerà aggiornare il lessico con termini più qualificanti). Ma va ricordato che il basso Piemonte del vino è tutt’uno, e le aree elette sono come perle incastonate in una maglia preziosa. Brillano soltanto restando saldamente assieme. Il progetto è di tutti”.
“Ora che il sogno è avviato - aggiunge Gaja - va realizzato con azioni concrete: saper progettare il futuro, imparare a volare alto, avviare una crescita culturale che renda accettabili i sacrifici che pure si dovranno fare. Tali gesti dovranno condurre ad un recupero e riqualificazione del paesaggio ed alla sua conservazione nel tempo, che è la vera sfida. Senza fretta nel volere andare all’incasso rincorrendo le lusinghe e le chimere di una forte accelerazione turistica, perché occorrerà imparare a tenersi alla larga dai “turisti per caso”, favorendo invece quegli altri che coltivano passioni ed interessi legati alla cultura del paesaggio vitivinicolo. Imparando a proteggere i luoghi d’eccellenza, a non lasciare che vengano usati impropriamente, a conservarne la dignità evitando che diventino botteghe a cielo aperto e palcoscenici di eventi ed esibizioni che non servono alla causa del vino”.
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