Cosa hanno in comune i vini della Costiera Amalfitana e quelli delle Langhe, le etichette che nascono ai piedi delle Dolomiti e quelle le cui viti si inerpicano sulle Cinque Terre o salgono verso l’Etna? Sono i vini delle Terre Unesco del Belpaese che, per la prima volta, hanno deciso di incontrarsi, e dove se non tra le Langhe ed il Monferrato in Piemonte, primo terroir italiano, insieme a Roero, “fresco” di riconoscimento a Patrimonio dell’Unesco. Dall’11 al 13 luglio arriva il primo “Unescoraduno dei vini”, di scena a “Vite Spericolata”, un festival dedicato alla vite e alla sua gente, edizione n. 2 a Calamandrana, “capitale della barbatella” (Asti; info: https://it-it.facebook.com/vitespericolata).
Protagonisti con i loro racconti saranno i produttori Marisa Cuomo con Furore dalla Costiera Amalfitana, Andrea Farinetti con Borgogno dalle Langhe, Tenuta Dornach dalle Dolomiti, Antonio Bonanni fondatore con Elio Altare della Campogrande dalle Cinque Terre, Federico Curtaz dalla Tenuta di Fessina dall’Etna e il calamandranese Michele Chiarlo, insieme alla Dieta Mediterranea, Patrimonio Unesco, al professor Giorgio Calabrese e a Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità, tra assaggi, brindisi ed incontri - c’è anche quello con i i vignaioli “spericolati” Peter Thomsen (il produttore danese con la passione della Freisa di Valdivilla), Jeffrey Chilcott (dalla Nuova Zelanda alla cantina Marchesi di Gresy a Barbaresco), Walter Bosticardo (con la neo Doc Calosso), Riccardo Bianco (della Moscato Marco Bianco di Santo Stefano Belbo) ed i ragazzi dell’Erpacrife (con lo spumante Metodo Classico a base Nebbiolo) - sullo sfondo dell’astigiano, patria di tanti grandi vini.
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