Dopo Bertani, un’altra azienda simbolo della Valpolicella, Dal Forno, rinuncia a produrre l’Amarone 2014: “dopo un’estate così - dice Romano Dal Forno - sarebbe un azzardo. Meglio puntare sul Valpolicella per non buttar via l’intera stagione”. Un parere che suona come una sentenza, per un’annata davvero sfortunata in Veneto.
“La speranza è l’ultima a morire - continua Dal Forno - ma ormai è solo un barlume. Anche ci fosse un grande finale di stagione, il tempo è troppo poco per rischiare di produrre l’Amarone del 2014”.
Le piogge, le temperature sotto media, i giorni di sole da contare sulle dita di una mano, hanno penalizzato le uve. Anche facendo “un gran lavoro in cantina, è un’annata - dice ancora Dal Forno - con grandi punti interrogativi. Dobbiamo pensare anche al consumatore finale: l’intenditore non può aspettarsi un Amarone di qualità, ed enoteche e ristoranti vedrebbero nell’acquisto del 2014 una zavorra, non un investimento. Noi stiamo pensando di giocarci la partita al meglio con il Valpolicella”.
Per Dal Forno, come per qualsiasi altro produttore nella stessa situazione, si tratta comunque di una scelta sofferta e difficile: “rinunciare all’Amarone - sottolinea Dal Forno - ha un costo del 50% del fatturato. Se facciamo bene, potremmo produrre 30-40.000 bottiglie di Valpolicella”. Insomma, una vendemmia “in trincea” per la Valpolicella, ma non solo, perché, conclude Romano Dal Forno, “con il sole mancato dalla Toscana in sù la 2014 sarà un’annata colorata di scuro in generale”.
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