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Russia: 250 milioni € per vino Crimea ... Oiv: definizione sommelier ... Giappone: più domanda e Mercian raddoppia vigneti ... Bordeaux: campagna pubblicitaria in 7 mercati ... Australia: AAVWS n. 14 vanno forte gli italiani
di Andrea Gabbrielli

- Russia, € 250 milioni per il vino di Crimea
Il Governo della Federazione Russa investirà 250 milioni di euro per sviluppare la produzione di vino in Crimea, incrementando del 60% la superficie vitata. Il piano prevede di ampliare i vigneti dagli attuali 37.300 a 100.000 ettari, portando la produzione di vino da 83 milioni di casse a 600 milioni. Da tale incremento del settore vinicolo in Crimea si dovrebbe generare il 15% del prodotto interno lordo della regione. Una crescita così importante del settore comporterà una riduzione significativa delle importazioni di vino, che attualmente rappresentano l’80% del mercato. Il piano di sviluppo è stato approvato dal Primo Ministro russo Dmitrij Medvedev, il quale ha dichiarato che “il Governo prevede di concentrarsi sullo sviluppo di diversi settori industriali in Crimea, tra i quali il turismo e il vino che ha un’enorme potenziale”. Tra i piani previsti anche una partecipazione diretta dello stato nelle attività e la creazione del marchio Wines of Crimea. Nel progetto dovrebbe entrare Massandra, la più antica e famosa cantina di Crimea, recentemente nazionalizzata, così come l’ Istituto Nazionale della Vite e del Vino e il suo principale centro di ricerca di Magarach. Secondo Vadim Drobiz, analista direttore del Centro di Ricerca Federale e regionale dei mercati dell’alcol “la creazione del cluster vino nella regione potrebbe fornire un impulso allo sviluppo di tutto il settore del vino russo, così come la produzione di vini della Crimea stessa”. Il Governo prevede di incentivare la crescita dell’industria vinicola fissare un’aliquota zero di accisa, nonché l’introduzione di procedure di autorizzazione e di registrazione, semplificate. Altri vantaggi comprendono la possibilità di pubblicizzare il vino della Crimea nei canali federali, nonché l’introduzione di quote per il vino di Crimea nei ristoranti.
Fonte: www.decanter.com

- Oiv: risoluzione sulla definizione di sommelier
La XII Assemblea Generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), riunita il 14 novembre a Mendoza (Argentina), ha adottato, tra l’altro, una risoluzione che definisce il lavoro e il ruolo del sommelier. Il sommelier - secondo la Risoluzione OIV-ECO 474-2014 - è un professionista del settore vinicolo, della ristorazione (ristoranti, wine bar ...), delle enoteche e di altri canali della distribuzione che consigliano e servono bevande a livello professionale. Il suo campo di azione riguarda il servizio del vino nell’ambito della ristorazione o negli esercizi in cui si vende vino, nonché la consulenza specializzata agli operatori del mercato vinicolo per assicurare la presentazione e il servizio adeguati, dei prodotti. Il sommelier ha completato un corso di formazione equivalente ad livello universitario o di altra certificazione coerente con la definizione, il ruolo e le competenze descritte nella presente risoluzione. Il sommelier contribuisce all’acquisto di vini e di altre bevande a seconda del cliente e del menù dell’istituzione per la quale lavora. È attivamente coinvolto nella gestione del magazzino, nella composizione e nella compilazione della carta dei vini, liquori e altre bevande, e consiglia i clienti sui migliori abbinamenti enogastronomici. Ha il ruolo importante nell’analizzare e comprendere il gusto dei clienti per consigliare e servire i vini - o altre bevande - con i piatti più adatti. Il sommelier deve avere conoscenze specialistiche su vino, cibo e bevande. Le sue competenze includono la degustazione, la gestione, la comunicazione, la selezione e il servizio del vino, di altre bevande, e l’abbinamento con i piatti.
Fonte: www.oiv.int

- Giappone, aumenta la domanda e Mercian Corporation raddoppia i vigneti
La Kirin Company, una delle più grandi aziende giapponesi del food & beverage, tra cui la birra Kirin, ha deciso di raddoppiare i vigneti di Château Mercian, l’azienda vinicola del gruppo. L’azienda che gestisce vigneti a Ueda, nella Prefettura di Nagano ed a Koshu nella Prefettura di Yamanashi, ha programmato di incrementare i vigneti aziendali da 21,5 ettari a 40. Il motivo dei nuovi impianti è dovuto all’aumento della domanda di vino giapponese soprattutto da parte di chi ritiene che sia particolarmente adatto per l’abbinamento con la cucina locale. Oltre ad ampliare la superficie vitata, Mercian prevede di aumentare il numero dei contadini che coltivano l’uva. Le due Prefetture, Nagano e Yamanashi, sono le principali candidate ad ospitare il nuovo vigneto Mercia, ma l’azienda può scegliere tra diverse località. La società attualmente è alla ricerca di terreni incolti che potrebbero essere selezionati, dicono i funzionari dell’azienda. Recentemente, i produttori di vino giapponesi stanno cercando di attirare l’interesse dei consumatori promuovendo il vino prodotto unicamente con le uve locali. Questi prodotti rappresentano solo il 2% del mercato del vino nazionale ma la produzione è aumentata del 5% ogni anno negli ultimi anni.
Fonte: www.japantimes.co.jp

- Francia, Bordeaux nuova campagna pubblicitaria in 7 mercati
Il Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb) ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria e di branding internazionale, partita simultaneamente in 7 mercati obiettivo (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Cina, Belgio e Giappone) da novembre. La nuova campagna, creata dall’agenzia londinese Isobel, si concentra sulla autenticità, la diversità, l’innovazione e ha lo scopo di stimolare una riscoperta di Bordeaux come riferimento mondiale in termini di qualità e di competenza vitivinicola. Dal 2010, la Civb ha lavorato per intensificare le sue attività di comunicazione a livello mondiale, favorendo la scoperta Bordeaux, della regione e dei suoi vini”. Questo è il momento ideale per reinventare l’identità del brand come continuazione di “Bordeaux Domani”, lanciata nel 2010. La campagna lavorerà per promuovere la profondità, la versatilità e l’accessibilità del segmento dei vini di Bordeaux al di sotto 55 dollari” ha detto il presidente Civb, Bernard Farges. Ispirata al know-how di fama mondiale dei viticoltori e dei negociant di Bordeaux, la campagna rispecchia anche il recente emergere dei giovani produttori, innovativi e rispettosi dell’ambiente, coscienza dei viticoltori che hanno lavorato per trasformare la regione. Ogni messaggio sarà caratterizzata dallo slogan “C’è ancora così tanto da scoprire”. “I produttori di vino di Bordeaux di oggi includono famiglie, Millennials, uomini e donne, e produttori provenienti dall’estero, i quali lottano per il progresso enologico, tecnologico e ambientale pur mantenendo tradizioni Bordeaux”, aggiunge Farges. Bordeaux è la più grande tra le aree Aoc francesi, che comprende il 25% della superficie vitata totale, e 6.800 enologi orgogliosi di lavorare e di investire nella conoscenza del terroir di Bordeaux e nella sua viticoltura. È la prima campagna in cui Bordeaux sta lanciando la stessa messaggistica e le stesse immagini contemporaneamente nei 7 mercati obiettivo. La campagna negli Stati Uniti è partita dalla metro di New York il 27 ottobre 2014 e ha riguardato un sesto di tutti i vagoni della metropolitana dei cinque quartieri. La campagna apparirà anche su riviste, anche on-line, in novembre. Gli Usa restano il sesto mercato di esportazione dei vini di Bordeaux in volume e il quarto in valore. Complessivamente le esportazioni di Bordeaux sono scese del 3% in volume e del 17% in valore, soprattutto a causa della difficile vendemmia 2013. A livello globale, il volume è sceso, però, i vini bianchi in realtà hanno registrato una crescita complessiva del 2% in volume.
Fonte: http://finance.yahoo.com/news e www.bordeaux.com

- Australia: AAVWS n. 14 vanno forte gli italiani
All’Australian Alternative Varieties Wine Show di Mildura (Victoria) 2014, ottimi risultati per Vermentino, Fiano, Nebbiolo, Nero d’Avola e Montepulciano. La manifestazione mira a fornire un’alternativa alle tradizionali varietà coltivate in Australia con un un forum dedicato ai vitigni alternativi o emergenti provenienti dai paesi per lo più europei. Può vantare 600 iscrizioni - 716 nel 2014 cioè +18,5% - da tutta l’Australia e dalla Nuova Zelanda. La manifestazione, nata nel 2009, per opera di Stefano de Pieri, Bruce Chalmers inizialmente era stata creata come Sangiovese Awards, per poi continuare nel 2000 come Australian Italian Wine Show e, dal 2001, nella sua veste attuale. Nel frattempo, sono aumentati i vini in concorso: quest’anno il titolo di Best White Wine è andato all’Oliver’s Taranga 2014 Oliver’s Taranga Fiano, che ha anche conquistato il riconoscimento di Best Italian White Wine; Best Italian Red Wine è risultato Hither & Yon 2014 Nero d’Avola; il Chief Judge’s Wine to Watch è andato Davis Premium Vineyards 2013 Rogue Series Hunter Valley Vermentino; il Best Nebbiolo” è il 2012 T’Gallant Odysseus (Mornington Peninsula); il Best Murray Darling Region Wine è il 2013 Calabria Private Bin Vermentino; lo Stewards Choice Award al Beach Road Wines 2013 Fiano; il Best Organic Wine 2013 Whistling Kite Biodynamic Montepulciano; l’International Judge’s Wine to watch 2012 Beach Road Aglianico. In concorso anche Arneis, Prosecco e tanti altri ancora. Tra le varietà “iberiche”, i principali riconoscimenti sono andati a Touriga e Tempranillo, mentre tra i bianchi, è spiccato l’austriaco Gruner Veltliner. Il concorso rappresenta la più completa raccolta di dati sulle varietà alternative in Australia. I partecipanti devono indicare tutte le principali informazioni dall’altitudine dell’impianto, ai dati meteo, irrigazioni, metodi di vinificazione, affinamento e invecchiamento. Tutti questi dati sono accessibili sul sito che chiunque può utilizzare per trovare un vino particolare per varietà, medaglia o di qualsiasi altro dei parametri elencati.
Fonte: www.aavws.com

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