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Dopo gli accordi con eBay e Alibaba con il rafforzamento della lotta alla contraffazione del made in Italy sul web, dall’Expo arriva anche quello tra il Ministero delle Politiche Agricole e la Gdo, per la promozione dei prodotti Dop e Igp in Italia

Dopo gli accordi siglati dal Ministero delle Politiche Agricole con eBay e Alibaba, i più grandi player dell’e-commerce mondiali, sul fronte della lotta alla contraffazione via web attraverso l’Icqrf, per garantire alle Dop e Igp italiane una protezione pari a quella che ricevono i grandi marchi sulla rete secondo un modello unico al mondo (oltre 300 interventi in 12 mesi, con un blocco di flussi di vendite di prodotti falsi o Italian sounding per un valore di oltre 60 milioni di euro, ed è di oggi la notizia del blocco della vendita online di 5.000 tonnellate al mese di finto Parmigiano Reggiano), arriva anche un protocollo d’intesa con la gdo per garantire una migliore informazione dei consumatori e favorire una più facile individuazione dei prodotti Dop e Igp nei punti vendita, rilanciandone i consumi sul mercato interno. A siglarlo il Ministero e le associazioni della gdo come Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad, agli Stati generali delle Indicazioni geografiche italiane, promossi oggi, all’Expo “per condividere a livello internazionale buone pratiche, attraverso un modello, quello italiano, che è un punto di riferimento per tutti gli altri Paesi” ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. In totale, sono 5 le azioni principali per la tutela e la promozione dei prodotti Dop e Igp sul fronte nazionale e internazionale: accanto al web e alla Gdo, un focus sulle Indicazioni geografiche nel piano del Governo per il sostegno all’export made in Italy, la difesa del sistema delle denominazioni a livello internazionale ed il testo unico per le Dop per semplificare le norme a favore di imprese e consorzi di tutela. Senza dimenticare il Ttip, il negoziato sull’accordo commerciale Ue e Usa con al centro proprio la difesa delle Ig (e che vale 16 miliardi di export di prodotti europei, e 9 di import di prodotti americani). E che in ballo c’è uno dei settori più dinamici dell’export made in Italy (+64% il fatturato all’estero negli ultimi 5 anni per Ismea), che vale alla produzione oltre 13,5 miliardi euro, con 271 Dop e Igp alimentari e 523 Dop e Ipg dei vini, prodotte da più di 300.000 imprese, e di cui l’Italia è leader in Ue.

“Abbiamo voluto questa giornata in Expo - ha dichiarato il Ministro Martina - per ribadire la nostra leadership nel settore delle Indicazioni geografiche. Il nostro modello di “brand geografico” è forte, perché i prodotti a denominazione non hanno solo un grande valore economico, ma storico, culturale, identitario. Siamo passati all’attacco dell’agropirateria su una frontiera decisiva come quella del web, che rappresenta un mercato in crescita anche per l’agroalimentare. L’Italia è il primo Paese al mondo a poter vantare un sistema di intervento a protezione dei prodotti a denominazione come quello che abbiamo sviluppato nell’ultimo anno. Grazie alle collaborazioni con eBay e Alibaba riusciamo a combattere la concorrenza sleale di chi usurpa il prestigio delle nostre Ig. Proprio per sostenere le esportazioni lavoriamo con i Consorzi per nuovi accordi con la distribuzione straniera, accompagnati da azioni forti di comunicazione di contrasto all’Italian sounding, anche attraverso la promozione del segno unico “The Extraordinary Italian Taste”, che ha debuttato con successo a Chicago in una delle fiere più importanti di contatto con la gdo statunitense”.

“L’accordo siglato oggi con la Gdo, poi, darà una spinta al rilancio dei consumi dei prodotti a denominazione - ha aggiunto il Ministro - in uno dei mercati più importanti a livello nazionale come quello della grande distribuzione. Lo presentiamo in Expo proprio a ribadire che questo evento è una straordinaria occasione per le nostre filiere, per la grande qualità che tutti i nostri territori esprimono e che qui a Milano si presenta al mondo in tutta la sua forza”.

Agli Stati Generali delle Indicazioni geografiche oggi a Expo sono stati presentati l’Atlante Qualivita Expo Edition, che misura l’impatto economico delle eccellenze sui territori.

Focus - Lotta alla contraffazione sul web: ecco come funziona il modello italiano unico al mondo

Sul fronte della lotta alla contraffazione via web il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf), ha chiuso due accordi unici al mondo con i più grandi player dell’ecommerce mondiali come eBay e Alibaba, per garantire ai prodotti Dop e Igp italiani una protezione pari a quella che ricevono i grandi marchi sulla rete. Ecco allora che il Parmigiano Reggiano Dop, il Prosciutto di Parma Dop, il Brunello di Montalcino Docg e le quasi 800 denominazioni nazionali vengono tutelati dai 2 colossi delle vendite online come succede ad esempio per i prodotti Nike, Canon o Microsoft. Questo grazie al lavoro dell’Ispettorato repressione frodi del Ministero che individua i falsi, li segnala alle piattaforme di eBay (con il programma Vero) e di Alibaba (con Aliprotect) e dopo le verifiche ottiene la rimozione dei prodotti dagli scaffali virtuali. Dall’inizio della collaborazione con eBay sono stati oltre 200 i venditori bloccati, perché commerciavano finti grana padano, aceto balsamico o vino che di italiano non avevano nulla, figuriamoci se potevano fregiarsi del marchio Dop o Igp. Su Alibaba a una settimana dall’avvio della collaborazione sono già state 13 le operazioni a protezione del Parmigiano Reggiano, con blocchi di flussi che potenzialmente potevano arrivare a 5.000 tonnellate di fornitura di falso formaggio Dop, quasi la metà della produzione mensile dell’autentico Parmigiano. Sono in corso verifiche ed operazioni anche su falsi Prosecco e Aceto Balsamico di Modena.

Focus - Accordo Mipaaf-Gdo: più spazio alle Dop e Igp nei punti vendita

Tra gli strumenti previsti dal protocollo d’intesa tra il Ministero delle Politiche Agricole e le associazioni della grande distribuzione organizzata ci sono: l’incremento degli spazi dedicati ai prodotti Dop e Igp nei punti vendita; l’utilizzo sugli scaffali di segnaletica dedicata alla campagna informativa sulle Dop e Igp; campagne informative promozionali svolte in coordinamento tra le aziende delle catene gdo o dalle singole aziende come ad esempio la “settimana delle Dop-Igp”; l’esposizione e distribuzione presso i punti vendita di materiale informativo specifico dedicato ai prodotti a denominazione.

Focus - L’universo delle Dop e Igp in Italia (e della loro difesa) in numeri

Dop e Igp in Italia: 271 cibo e 523 vino
Valore produzione: 13,5 miliardi di euro
Procedure di tutela (Icqrf) ultimi 12 mesi: 370 di cui vini (144) e prodotti a denominazione protetta (226)
Mercati: 22 Paesi, di cui 8 extra Ue (Usa, Cina, Australia, Ucraina, Moldavia, Norvegia, Svizzera, Egitto).
Valore: oltre 60 milioni di euro di flussi bloccati
eBay: con oltre 155 milioni di acquirenti attivi, è oggi uno tra i più grandi marketplace online del mondo
Alibaba: nel 2014 il fatturato ha superato i 240 miliardi di euro con centinaia di milioni di utenti attivi in tutto il mondo, e il gruppo attraverso i suoi siti gestisce la vendita di circa 1 miliardo di prodotti, con il 60% della distribuzione di pacchi della Cina.

Focus - Ismea: più 64% il fatturato all’estero delle Dop e Igp italiane negli ultimi 5 anni

Un circuito produttivo di circa 300.000 operatori tra la fase agricola e industriale per un fatturato alla produzione di oltre 13,5 miliardi di euro. Sono solo alcuni dei numeri della filiera del “food and wine” italiano a denominazione di origine e a indicazione geografica. “Un sistema - sottolinea il presidente dell’Ismea Ezio Castiglione, intervenuto oggi a Expo agli Stati generali delle Indicazioni geografiche -che oltre ad esprimere valenze socioculturali e opportunità di sviluppo nelle aree rurali, cresce anno dopo anno in termini di numero di riconoscimenti e di giro d’affari in particolare all’estero”. Oggi l’Italia con 273 prodotti agroalimentari insigniti del bollino comunitario, di cui 4 nuovi riconoscimenti dall’inizio di quest’anno, e 523 Dop e Igp vinicole, guida saldamente la classifica in Europa per numero di denominazioni, a conferma dell’efficace azione di valorizzazione e tutela svolta dal sistema di qualità certificata. “I maggiori stimoli alla crescita del comparto – ha detto Castiglione - vengono proprio dai mercati esteri, dove il sistema nazionale delle Dop e Igp, nonostante i noti tentativi di imitazione, ha incrementato il suo fatturato nell’ultimo quinquennio del 64% nel caso delle produzioni agroalimentari e di oltre il 33% per i vini. Ma la prospettiva è di crescere ancora più velocemente nel 2015, approfittando di un euro più competitivo, dell’onda lunga dell’Expo e delle attività messe in campo dal piano sull’internazionalizzazione varato dal Governo”.

Focus - Coldiretti: da lotta a falsi Dop e Igp 300.000 nuovi posti lavoro

Dalla lotta alla contraffazione e alla falsificazione dei prodotti alimentari italiani di qualità potrebbero nascere 300.000 nuovi posti di lavoro. Emerge da un’analisi della Coldiretti presentata ad Expo in occasione della firma del protocollo d’intesa siglato tra il Ministero delle Politiche Agricole e le associazioni della gdo. In totale sono circa 90.000 addetti e 150.000 ettari coltivati. Il valore della produzione è di 6,6 miliardi di euro, mentre il valore dell’export 2014 ammonta a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 5% sul 2013. A questi vanno aggiunte le 523 denominazioni di origine per i vini e le 39 indicazioni per gli altri prodotti alcolici, con 200.000 produttori e 350.000 ettari di vigneti, per un valore della produzione di 7,1 miliardi di euro, oltre ai 4,3 miliardi di euro delle esportazioni. Il tutto per un fatturato al consumo di 13,5 miliardi di euro. A frenare lo slancio offerto da questi “gioielli” del made in Italy però il fenomeno dell’italian sounding che nell’alimentare fattura oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano che ad esempio negli Stati Uniti in quasi 9 casi su 10 sono sostituiti dal Parmesan prodotto in Wisconsin o in California. Ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina. Poi i salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele e gli extravergine di oliva e le conserve come il pomodoro san Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti.

Per il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo, “il Ttip è un appuntamento determinante anche per tutelare le produzioni agroalimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso sul mercato statunitense. A questa realtà se ne aggiunge una ancora piu` insidiosa: quale è quella dell’ italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima (latte, carni, olio) dai Paesi più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia attraverso un meccanismo di dumping che danneggia il vero made in Italy, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.

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