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Forum “Start up e Innovazione” ad Expo - Martina: “da settembre fondo da 20 milioni di euro per start up agroalimentari italiane”. Michiel Bakker (Global Google Food): “Opportunità incredibili per food dalla tecnologia. Focus: 25 esperienze italiane

“Investiremo 20 milioni di euro da settembre per finanziare start up agroalimentari italiane che sappiano innovare e proporre soluzioni per il nostro modello agricolo”. Lo ha annunciato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Forum “Start up e innovazione”, promosso oggi dal Ministero con Google Italia e ItaliaCamp Vivaio Italia, il concept guida del Padiglione Italia, oggi all’Expo, aggiungendo di voler anche “lavorare molto sulle infrastrutture, investendo 500 milioni di euro di risorse europee e pubbliche per portare internet veloce con la banda ultralarga nelle zone rurali. Dobbiamo assolutamente recuperare terreno, perché dare impulso a processi di innovazione è strategico per sostenere la crescita del settore e sfruttare al meglio le occasioni che abbiamo davanti, facendo del 2015 un anno di svolta anche su questo fronte”. “Credo che la tecnologia oggi offra opportunità incredibili a produttori, imprenditori e start up del mondo del food e come Google siamo pronti a fare la nostra parte” ha detto Michiel Bakker, direttore Global Google Food.
Di fronte a 400 start up italiane rappresentate, selezionate tra le migliori buone pratiche innovative del nostro Paese, protagoniste a Expo nel Forum moderato da Monica Maggioni, direttore di RaiNews24, “la sfida del futuro - ha detto Martina - si gioca proprio nel saper interpretare la tradizione con nuovi strumenti. L’agroalimentare è un settore dinamico che attrae sempre più energie giovani e il nostro ruolo oggi deve essere quello di favorire lo sviluppo, attivare filoni di ricerca anche tecnologica che sappiano supportare al meglio le esigenze delle imprese del settore”.
“Sono felice di essere qui ad Expo un’occasione preziosa per promuovere le eccellenze produttive italiane in tutto il mondo ed affrontare temi importanti come quelli al centro della “Carta di Milano” di cui condivido le principali linee guida”, ha sottolineato Bakker, ricordando che “insieme al Ministero delle Politiche Agricole abbiamo lanciato un progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale” (www.google.it/madeinitaly) con l’obiettivo di far conoscere le eccellenze agroalimentari italiane nel mondo e fare educazione al digitale tra le imprese. Più di recente abbiamo dato il via alla creazione di una nuova piattaforma “Crescere in Digitale”, al fine di formare i giovani italiani sulle competenze digitali affinché possano essi stessi diventare ambasciatori del digitale tra le Pmi italiane”.

Focus - Il fondo, gestito da Ismea, da 20 milioni di euro per le start up agroalimentari italiane
Da settembre, come annunciato oggi Forum “Start up e Innovazione” all’Expo, arriva un fondo da 20 milioni di euro finalizzato a sostenere economicamente, attraverso canali alternativi e complementari a quello bancario, gli investimenti per la nascita di imprese con caratteristiche di innovazione di prodotto, di modello di business o di mercato di riferimento e che generino adeguate ricadute a livello occupazionale. “L’obiettivo - ha sottolineato il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello - è quello di convogliare verso un progetto giudicato innovativo e con elevate potenzialità di crescita risorse pubbliche e private, coinvolgendo players come i venture capitalist, business angel, early stage financer e altri soggetti in grado non solo di apportare un contributo finanziario all’azienda ma di trasferire anche il know how necessario per la sua affermazione sul mercato”.
Per le start up, il Fondo di investimento nel capitale di rischio gestito dall’Ismea opera assumendo direttamente partecipazioni di minoranza nel capitale aziendale (equity). Requisito di base, oltre ad un business plan convincente, è anche l’apporto di capitali privati pari ad almeno il 30% dell’intervento finanziario complessivo. Il fondo si rivolge in particolare ai giovani, affiancando il set di strumenti finanziari che Ismea già mette a disposizione degli under 40 per l’acquisizione della base fondiarie e lo sviluppo di efficienti imprese agricole.

Focus - 25 start up agroalimentari italiane selezionate per l’Expo, premiate dal Ministero delle Politiche Agricole con 30.000 euro andare a Milano
Erano presenti al Forum anche le 25 start up agroalimentari selezionate dal Ministero delle Politiche Agricole con il concorso nazionale dei “Nuovi Talenti Imprenditoriali”, finalizzato alla valorizzazione e rappresentazione, in occasione di Expo Milano 2015, delle migliori esperienze imprenditoriali nel settore agricolo e agroalimentare della pesca e dell’acquacoltura da parte di aziende start up condotte da giovani, provenienti da tutto il territorio nazionale. Alle prime 25 aziende classificate è stato attribuito, quale premio, un finanziamento di 30.000 euro per la partecipazione a Expo, con la possibilità di esporre la propria esperienza imprenditoriale.
La prima azienda è la società Pnat, spin-off dell’Università di Firenze, per il progetto Jellyfish Barge. Si tratta di una serra modulare galleggiante, con una superficie di 70 mq, in grado di garantire con le coltivazioni idroponiche la sicurezza alimentare senza pesare sulle risorse esistenti. La serra è provvista di dissalatori solari, pannelli solari e turbine che sfruttano il moto ondoso. Sempre nel settore della produzione primaria, la società Funghi Espresso ha sviluppato un kit per la coltivazione casalinga di funghi della specie Pleurotus ostreatus riutilizzando il fondo di caffè recuperato dai bar e dai ristoranti come substrato. I funghi sono prodotti in modo biologico senza l’utilizzo di sostanze chimiche; Zafferanami, società semplice agricola, ha realizzato a Milano la prima produzione di zafferano in filiera corta, socialmente sostenibile e organico; la cooperativa Kore, società agricola che associa 28 produttori agricoli per la produzione di melograno in Sicilia, ha realizzato un impianto aziendale per lo stoccaggio e la commercializzazione del prodotto e intende sviluppare l’attività di trasformazione in vari derivati; The Winefathers ha realizzato un sito internet che consente agli appassionati di vini di diventare “parenti” di produttori artigianali, garantendo il sostegno finanziario all’attività agricola in cambio di partecipazione alla vendemmia, visite in cantina, sconti sui prodotti finiti.
Nella trasformazione dei prodotti agricoli la società Kiwiny produce e commercializza frullati, marmellate e succhi di frutta a base di kiwi bio. Il prodotto di punta, Kiwiny Juice, è una bevanda bio, confezionata in elopak che consente il mantenimento di colori, consistenza e gusto degli alimenti senza ricorrere a refrigerazione e conservanti; Riccardo Minetti con l’iniziativa giacciolio ha sviluppato la commercializzazione olio extra vergine di oliva toscano in confezioni monodose pronto per essere consumato o conservato in congelatore; la Nidemar, con il marchio Pasta Vera produce in filiera chiusa, paste alimentari con un nuovo formato speciale liscio all’esterno e rigato all’interno.
Per i temi legati all’ambiente, AGReen service di Emanuele Grimaldi mette a disposizione sistemi di supporto alle decisioni e servizi informativi via web per una corretta e ottimale gestione fitosanitaria e agronomica della produzione integrata obbligatoria, integrata volontaria e biologica. Il tutto finalizzato all’applicazione del Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e in particolare dei Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna. Carbonsinkgroup, spin-off accademica della Facoltà di scienze agrarie del’Università degli studi di Firenze, supporta le imprese che decidano di assumere un profilo di sviluppo maggiormente sostenibile offrendo consulenza tecnico scientifica e supporto per la quantificazione delle emissioni di gas serra e la loro compensazione. Il Centro Lombricoltura Toscano è specializzato nella produzione e commercializzazione di humus di lombrico utilizzando come materia prima rifiuti aziendali di natura organica.
Sempre nel campo della consulenza, la società Wat è specializzata nella produzione di alghe per uso alimentare e cosmetico. Il brand controllato Alga Factory ha prodotto Kroki, crocchetta a base di vegetali e spirulina, mentre Rethink mette in contatto attività produttive differenti, quali quella agricola/zootecnica e quella agro energetica, supportando i propri clienti dall’individuazione delle opportunità di simbiosi industriale, nell’implementazione di tali opportunità, fino alla gestione delle stesse, garantendo la riduzione dei costi e consumi delle risorse primarie, l’ottimizzazione dei processi, l’innovazione, il miglioramento dell’immagine aziendale verso investitori, stakeholders, dipendenti e clienti. La società Dnaphone è indirizzata nella ideazione, progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni innovative basate su dispositivi ottici pilotati da tecnologie smart per la rilevazione e misura di parametri biologici e chimici per il settore agrifood e food & beverage. Applicando un dispositivo allo smartphone e sfruttando la fotocamera incorporata è possibile effettuare analisi degli alimenti senza ricorrere a tecnici specializzati. Si tratta di uno smartphone-sensore di Dna con cui individuare Ogm, contaminazioni alimentari e per la tracciabilità di agenti patogeni come virus e batteri.
Diverse iniziative riguardano la produzione e trasformazione di prodotti agricoli per la fabbricazione di alimenti destinati a fini medici speciali. Tra queste, si segnalano Quinoamarche, per la coltivazione e trasformazione di quinoa in alimenti funzionali innovativi da collocare nel free-from food market (prodotti senza glutine, senza proteine del latte ...) e nei mercati degli alimenti per vegetariani/vegani e degli alimenti funzionali, Celiaco. M per la produzione e commercializzazione di prodotti freschi e surgelati gluten free; Vivoveg per la produzione e vendita di alimenti biologici vegetali alternativi ai prodotti latteriero-caseari. La gamma di prodotti Vivoveg comprende formaggi vegetariani, condimenti, yogurt e budini. Jesi Food, società agricola per la produzione e commercializzazione di prodotti da forno aproteici, dietoterapeutici destinati a persone che debbono limitare l’assunzione di proteine (amido di frumento deglutinato); la società Eatness che promuove e commercializza olio nutraceutico antiossidante.
Per la valorizzazione del made in Italy agroalimentare sono state selezionate diverse iniziative, tra cui quella presentata da Quicibo, mercato online dell’agroalimentare italiano, che rappresenta più di 900 aziende provenienti da tutta Italia. È una piattaforma e-commerce gratuita, dove i consumatori possono acquistare dai produttori di tutta Italia in modo sicuro, scoprendo la storia di ogni prodotto. Si segnalano, inoltre, It-Stuff, spin off finanziato dalla Regione Lazio con i Fondi strutturali europei destinati allo sviluppo delle imprese innovative che offre alle aziende produttrici di alimenti di qualità un pacchetto completo di attività di logistica, promozione e supporto alla vendita che si concretizza visivamente in una piattaforma online; Fabio Giuseppe Platania che ha sviluppato la piattaforma di e-commerce Italeatbox per la vendita di eccellenze italiane. Si tratta di prodotti artigianali con un elevato standard qualitativo, difficilmente reperibili presso la grande distribuzione. La società Sarnicca, titolare del marchio Squisilia che produce e commercializza prodotti salse, conserve, paste della tradizione siciliana.
Per il turismo gastronomico, infine, l’iniziativa di Giacomo Bucarelli che mette in contatto gruppi di clienti stranieri con cuochi professionisti che ospitano in casa e impartiscono lezioni di cucina tradizionale. Il progetto, attualmente, sviluppato a Roma, sarà esteso in altre località turistiche italiane. E la start up Azotech, che progetta, ingegnerizza e costruisce macchinari innovativi per la produzione di gelato tradizionale con azoto liquido e altri cibi tipici della cultura italiana.

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