Il vino non è più al centro del tavolo dei pasti giornalieri e fa sempre meno parte del quotidiano. Anche in Francia, dove il vino è una tradizione indissolubile. I consumi dei Transalpini sono infatti passati dai 100 litri all’anno pro capite del 1960 ai 42 litri del 2015. Nonostante la riduzione di oltre la metà, la Francia detiene ancora il record mondiale di consumo di questa bevanda davanti a Portogallo e Italia. Sembra però che questa tendenza stia cominciando a cambiare: secondo una ricerca di France AgriMer (Istituto nazionale di prodotti dell’agricoltura e del mare), infatti, i consumatori di vino in Francia, nel 2015, sono tornati a crescere.
Secondo la ricerca la ragione di questo declino è legato alla costante “erosione” del numero di bevitori regolari. Erano ancora in maggioranza, il 51% nel 1980, ma sono solo il 16% nel 2015 e non sorprende che i più anziani, spesso sono più propensi a mantenere le abitudini alimentari tradizionali, bevendo vino almeno una volta.
Ma ora l’aumento dei bevitori di vino abituali è da “imputare” alla moda delle “apericene”, nelle quali sempre più giovani consumano vino, a volte stappando proprio una bottiglia intera. Dopotutto, si legge nella ricerca, il consumo di vino è legato alla convivialità, e le “apericene” sono i momenti in cui i giovani stanno più insieme.
Lo studio di France AgriMer non si ferma qui. Ha anche stilato la classifica delle regioni che bevono di più, basandosi, però, solo sulle vendite nei supermercati e negli ipermercati nel 2014,
che hanno veicolato oltre 972 milioni di litri di vino, di cui il 53% rosso, il 17% bianco e il 30% rosè. Secondo France AgriMer è la regione del Ouest-Sud (la parte centrale della costa ovest francese) che beve di più, consumando 21,6 litri a testa, seguita dal Nord-Ovest (Bretagna-Normandia) con 19,2 e dalle regioni centro occidentali con 17,5. Chiude la classifica la “Région parisienne” con solo 10,24 litri a testa.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025