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L’ottimizzazione del vigneto passa per la tecnologia e la viticoltura di precisione, fondamentali per migliorare l’efficienza produttiva: tra i filari della California un progetto di ricerca da 6 milioni di dollari tra micro sensori e mappe digitali

La gestione e l’ottimizzazione del vigneto passano anche e soprattutto per la tecnologia e la viticoltura di precisione, fondamentali per ottimizzare l’efficienza produttiva ed il miglioramento delle rese. Uno dei progetti pilota, nato cinque anni fa in California grazie al lavoro di Terry Bates, ricercatore associato al Dipartimento di Orticoltura della Cornell University e direttore del Cornell Lake Erie Research and Extension Laboratory, ha portato i primi sensori mobili tra i filari, per raccogliere informazioni capaci di spiegare ai viticoltori le condizioni dei propri vigneti e prevedere le potenzialità dei futuri raccolti, oltre a consigliare gli interventi giusti per migliorare le rese. Progetto pilota che, adesso, è pronto a diventare campo di ricerca ben più ampio e probante, grazie all’investimento di 6 milioni di dollari in quattro anni della Usda’s Specialty Crop Research Initiative, anche se, come ricorda il portale Usa “Wines&Vines” (www.winesandvines.com), inizialmente il sostegno economico è stato tutto sulle spalle dell’industria enoica e del National Grape & Wine Initiative, che hanno finanziato il progetto pilota, da cui sono nate le prime mappe digitali.
L’obiettivo è quello di aumentare le rese del 20%, e la variabilità in vigna del 30%, con un enorme guadagno per la filiera, anche se è ancora presto per valutare appieno la portata di un processo innovativo del genere.
A fianco del professor Terry Bates, saranno coinvolti altri ricercatori, a partire dal dottor Stephen Nuske, esperto in tecnologie robotiche, che svilupperà i sensori che dovranno raccogliere le informazioni su chioma, suolo e stato delle coltivazioni, passando per il dottor James Taylor, docente alla Scuola di Agricoltura, Alimentazione e Sviluppo Rurale dell’Università di Newcastle, in Inghilterra, e ancora il professor Julian Alston, del Dipartimento di Agraria e delle Risorse Economiche dell’Università della California, chiamato a studiare l’impatto economico del progetto, e Kaan Kurtural, specialista nella meccanizzazione del vigneto, supervisionerà la precisione della mappatura spaziale del vigneto. Sono tante le sfide emerse nelle rilevazioni del progetto pilota, che limitano la capacità dei produttori di gestire al meglio i vigneti statunitensi, come scritto anche nella domanda di sovvenzione: “c’è la necessità di facilitare la raccolta dei dati, l’elaborazione e l’interpretazione, in modo che l’utente finale possa prendere le decisioni gestionali migliori. Nella maggior parte dei casi, questo include la raccolta di dati spaziali in combinazione con le altre attività del vigneto, automatizzando l’elaborazione dei dati e l’interfacciamento con le decisioni gestionali dello spazio”.

Focus - Gli obiettivi della ricerca
1. Raccogliere dati spaziali: utilizzare i sensori con le tecnologie esistenti, identificarne le lacune tecnologiche e sviluppare nuovi sistemi di sensori per raccogliere dati su suolo, chioma e uve da vino, da succhi di frutta e da tavola.
2. Trasformare in informazioni: trasformare i dati raccolti dai sensori su suolo, chioma e uve in informazioni utilizzabili in viticoltura.
3. Capire le relazioni: usare tecniche semiautomatiche di elaborazione e fusione dei dati per creare mappe che mostrino aree rilevanti di gestione del vigneto.
4. Applicare le variabili gestionali: sviluppare un sistema di gestione a tasso variabile delle quantità raccolte su scala commerciale, che integri tecnologie di rilevamento ed un meccanismo di feedback.
5. Valutazione scientifica: valutare l’effetto di una gestione di precisione sulla resa in vigna, ma anche sulla qualità dei frutti e sull’economia della produzione.
6. Facilitare la realizzazione del progetto: insieme all’industria dell’uva, sviluppare strumenti per l’utente finale capaci di elaborare i dati spaziali in maniera semiautomatica, ed educare gli operatori su come raggiungere i benefici maggiori da questo tipo di gestione.

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