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2,3 miliardi di spesa, Palazzo Italia e Padiglione del Giappone al top, la cucina nipponica la più apprezzata dopo quella italiana, di Papa Francesco, Michelle Obama e Ban Ki Moon gli interventi più seguiti: gli Italiani ed Expo per Coldiretti-Ixè

Non Solo Vino
Gli italiani ad Expo 2015 fotografati da Coldiretti

A pochi giorni dalla chiusura di Expo, il numero esatto di quanti la hanno visitata non è dato saperlo, anche se non si discosterà molto dai 20 milioni previsti inizialmente.
Quello che si sa, invece, è che gli italiani hanno speso oltre 2,3 miliardi per visitare l’Esposizione Universale tra viaggio, alloggio e ristorazione, con molti che hanno considerato il costo del biglietto e la spesa per mangiare (sui 27 euro in media) un po’ cara, ma con un giudizio complessivamente positivo per l’esperienza di Expo secondo l’88% dei visitatori (e per il 74% la manifestazione è stata un successo dell’Italia) nonostante le lunghe code, in media 2 ore e 45 minuti, che per il 73% degli italiani sono risultate l’aspetto più negativo dell’evento.
Dove tra tutte le cucine del mondo quella “di casa” è stata la preferita, e tra quelle straniere, le preferita è stata quella del Giappone (che è anche il padiglione straniero più apprezzato e visitato), seguita dai sapori, nell’ordine, di Thailandia, Francia, Spagna e Argentina. E se tra i padiglioni italiani i più apprezzati sono stati Palazzo Italia con il 26%, seguito da Perugina (15%), Coldiretti con (12%), Coop e Eataly (11% a testa), gli eventi più significativi sono stati giudicati quelli di Papa Francesco all’apertura della kermesse dal 42%, seguito dalla visita di Michelle Obama con il 22%, e dall’intervento del segretario generale dell’Onu Bank Ki Moon (20%). Ecco alcune delle curiosità che emergono dal rapporto Coldiretti Ixe’,di scena nel Forum sull’eredità di Expo, oggi a Milano. Da cui emergono molti aspetti positivi, ma anche qualche negatività, soprattutto sul fronte delle auspicate ricadute diffuse sul turismo italiano che sembrano non essere arrivate come si sperava: secondo il sondaggio, infatti, sebbene il 49% dei visitatori abbia colto l’occasione di Expo anche per visitare altri luoghi, il 42% di lori è rimasto nella città di Milano, l’11% in altri luoghi della Lombardia, il 4% in altre Regioni del Nord Ovest, con percentuali residuali nelle altre Regioni. Tanto che solo il 32% di visitatori considera centrato l’obiettivo di promozione turistica di Expo.
Sul fronte della spesa, il 51% dei visitatori ha speso complessivamente meno di 75 euro. L’ingresso è stato considerato troppo caro da meno di 1/3 dei visitatori (31%), che hanno però assegnato all’Italia il primato del padiglione più generoso con il 10% dei consensi davanti alla Russia (7%) e al Belgio (6%). “In questo contesto particolarmente apprezzata è stata la presenza degli agricoltori della Coldiretti - spiega l’organizzazione - che è nota a quasi due visitatori su tre (63%) con offerta di prodotti, distribuzione di pasti, coinvolgimento in giochi, iniziative di informazione anche con i piu’ piccoli. Ad essere stata apprezzata è stata la difesa dei prodotti italiani dal 32%, la testimonianza del lavoro nelle campagne dal 23% e la garanzia della qualita’ degli alimenti dal 23%”.
Per mangiare all’interno di Expo, i visitatori, aggiunge l’indagine, hanno speso in media 27 euro, con la maggioranza del 32% che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25% solo quella straniera, il 34% ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9% non ricorda, con i 47% che ha giudicato troppo alta la spesa per la ristorazione (bar, ristoranti, fast food e cibi di strada).
In cima alla lista della cucina straniera piu’ apprezzata - sottolineano Coldiretti/Ixe’- sale il Giappone che trova il consenso del 18% dei visitatori, ma nella top ten ci sono anche la Thailandia, la Francia, la Spagna, l’Argentina, il Messico. Il Brasile, gli Usa, la Corea e l’India. Solo una risicata percentuale si è avventurata nell’assaggio delle curiosità piu’ strane offerte, dall’ hamburger di alligatore a quello di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese che tuttavia hanno conquistato una certa notorietà.
Ma tra i diversi piatti stranieri più apprezzati vengono sengalati anche gli hamburger e il panino all’astice degli Usa, la bistecca dell’Uruguay, le patate olandesi e quelle del Belgio la birra slovena, la sangria e tapas di prosciutto della Spagna, il riso fritto e pollo dell’ Indonesia, le tajine di agnello berbero del Marocco, gli involtini primavera malesi, gli hot dog con salsa di gamberetti dell’Inghilterra, il falafel di Israele, il zereshk dell’Iran, la Baklava della Turchia, i ravioli croccanti della Corea, insalata di cavallo con caviale di beluga e latte di giumenta fermentato del Kazakistan, il sukiyaki bento del Giappone e il cous cous della Tunisia.
“Ma Expo è stata una grande occasione per difendere i primati italiani nell’agroalimentare con molteplici appuntamenti dedicati ai singoli prodotti, dal gelato alla birra, dall’ortofutta al pane, dal latte al coniglio, dalle uova al riso che hanno visto la partecipazione attiva degli agricoltori” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che grazie alla raccolta organizzata nel padiglione Coldiretti dell’Esposizione in soli tre mesi sono state raccolte quasi 90.000 firme a sostegno della petizione per impedire l’utilizzo della polvere di latte nella produzione dei formaggi italiani ma nel periodo di Expo sono anche aumentate di ulteriori centomila le firme dei cittadini a sostegno della candidatura dell’arte della pizza a patrimonio immateriale dell’Umanita’ dell’Unesco.
Tra i padiglioni italiani che sono piaciuti di più, come detto, al primo posto c’è Palazzo Italia con il 26%, seguito da Perugina con il 15%, da Coldiretti con il 12% e da Coop e Eataly con l’11%, ma molto apprezzato è stato anche il “Padiglione zero”, il preferito dal 21% dei visitatori.
Tra quelli stranieri, invece, al top c’è il Giappone, nonostante le lunghissime file per visitarlo, con il 21% dei consensi, seguito dalla Cina con il 9% e dal Kazakistan con l’8% ma apprezzati sono stati anche gli Emirati Arabi e Israele entrambi con il 7%.

Focus - L’identikit dei visitatori di Expo 2015
In media due ore e quarantacinque minuti trascorsi in fila per i visitatori di Expo che tuttavia esprimono grande entusiasmo per la visita all’Esposizione Universale che l’88% considera una esperienza positiva. Emerge dalla prima indagine completa sul bilancio dell’evento elaborata da Coldiretti/Ixe. Le lunghe code che il 73% dei visitatori indica come il principale aspetto negativo danno in realtà la dimensione del successo. A conferma dell’apprezzamento va segnalato il fatto - sottolineano Coldiretti/Ixe’ - che se il 52% dei visitatori ci è andato una sola volta, il 35% lo ha fatto due volte, l’11% tre volte ed il 2% ben quattro volte durante i sei mesi dell’Esposizione. Appena il 6% dei visitatori - precisa la Coldiretti - si è presentato da solo mentre la grande maggioranza del 55% si è presentato ai tornelli con il partner.
Tra i visitatori di Expo c’è una equa suddivisione tra uomini e donne con un leggera prevalenza dei primi che sono il 53%, mentre per quanto riguarda l’età il 28% sono sotto i 34 anni, il 39% hanno una età compresa tra i 34 ed i 54 anni e il 33% sopra i 55 anni.
Diffusa su tutto il territorio nazionale la provenienza con il 41% dal nord ovest, il 23% dal nord est, il 16% dal centro Italia e il 20% da sud e isole. La maggioranza del 40% dei visitatori proviene da centri tra i 5.000 ed i 30.000 abitanti, il 19% dai piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e la stessa percentuale viene dai centri compresi tra i 30.000 ed i 100.000 abitanti, mentre il 14% da grandi città con piu’ di 100.000 abitanti. Sul piano occupazionale, il 40% ha un lavoro dipendente (tra i quali oltre la metà impiegati), il 15% da indipendente (tra i quali oltre la metà come libero professionista), il 21% pensionati, il 14% studenti, il 5% casalinghe e il 5% disoccupati, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
L’esperienza italiana dell’Expo Universale è considerata un successo anche dai cittadini che non hanno avuto l’occasione visitarla tanto che nel complesso - affermano Coldiretti/Ixe’ ben il 78% degli italiani la giudica positiva mentre il 13% indifferente, il 7% negativa ed il 2% non sa.

Focus - Per 3 italiani su 4 Expo è un successo del Paese. E si va verso il record per le esportazioni agroalimentari made in Italy nel 2015
Per tre italiani su quattro (il 74%) l’esperienza di Expo puo’ essere considerato un successo del nostro Paese mentre per il 16% è indifferente e solo il 7% la ritiene un insuccesso e il 3% non sa. A dirlo l’indagine Coldiretti/Ixe’, dalla quale emerge che ben il 68% dei visitatori ritiene che la manifestazione ha portato o porterà effetti positivi sull’immagine internazionale, sull’economia e sul lavoro.
Il 51% ritiene che sarà l’alimentare a beneficiare di piu’. “Non è un caso - sottolinea la Coldiretti - che il made in Italy a tavola si appresta a mettere a segno nel 2015 il record storico nelle esportazioni grazie anche ad incrementi che vanno dal 70% della mozzarella di bufala Campana al 25% delle mele dl Trentino, dal 78% dell’ortofrutta del barese al 32% dei vini del Chianti ma anche un incremento del 22% per il prosecco di Conegliano Valdobbiadene e del 9% per il riso di Pavia, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati relativi al Monitor dei distretti nel primo semestre 2015”. Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta - sottolinea la Coldiretti - la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione che ha fatto volare i prodotti agroalimentari nazionali all’estero che faranno registrare nel 2015 il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7% nei prodotti alimentari italiani, nonostante le difficoltà provocate dall’embargo russo, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno. Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%) ma in crescita sono anche le esportazioni nei paesi dell’Unione Europea (+3,8%). “Il made in Italy a tavola - spiega la Coldiretti - fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti con un +23,2% e in Cina (+32,7%). Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare insieme al turismo è il settore che piu’ di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una occasione unica per dare la possibilità ai consumatori stranieri di mettere a confronto i prodotti originali con i troppi tarocchi che circolano in molti Paesi che rubano ogni anno 60 miliardi di fatturato alla nostra economia. In questo contesto particolarmente positiva è stata l’esperienza dell’esposizione universale con molteplici iniziative divulgative per far conoscere agli stranieri le caratteristiche peculiari dei prodotti alimentari originali. Alle quali - precisa Moncalvo - si è aggiunto il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede, per la prima volta, azioni di contrasto all’italian sounding a livello internazionale”. Azioni di promozione a partire dal mercato statunitense, il primo nostro partner commerciale nell’alimentare fuori dall’Europa. Una opportunità di crescita da cogliere – ha precisato Moncalvo - anche affrontando con grande attenzione e determinazione il negoziato per l’accordo di libero scambio con gli Usa. Dobbiamo lavorare per cogliere tutte le nuove opportunità commerciali che vengono dal Ttip con la consapevolezza che la reputazione del nostro cibo e’ indissolubilmente legata agli elevati standard di qualità e sicurezza alimentare presenti sul mercato italiano. Un sistema di garanzia per i consumatori e di distintività del nostro agroalimentare che non possiamo mettere in discussione”.

Focus - Expo secondo Coldiretti
“Siamo stati tra i primi a credere e ad investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione “No farmers no party” con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia”.
Così il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, nel Forum sulle eredità di Expo, oggi a Milano.
“Una scelta che - ha continuato Moncalvo - è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende ed oggi sono piu’ vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all’inaugurazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. Il protagonismo degli agricoltori italiani è stato uno dei fattori chiave di Expo perchè ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari made in Italy nel mondo”.
“Oltre mezzo milione di visitatori - aggiunge Monclavo - hanno avuto l’occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente “made in Italy”. Nel nostro padiglione “No farmers no party” sono stati distribuiti ogni giorno 500 pasti serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1.000 porzioni di cibi di strada, 1.500 colazioni e 2.000 degustazioni o merende, del tutto gratuitamente. Abbiamo organizzato - ha spiegato Moncalvo - oltre 2000 eventi, accolto 480 classi con 11.000 studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36.000 kit dell’orto per sensibilizzare sui temi dell’ambiente e della biodivesità. La presenza degli agricoltori italiani è stata tangibile fin dall’inaugurazione con il padiglione Coldiretti tappezzato completamente dai loro volti con l’enorme scritta “No farmers no party” per ricordare che non c’è Expo, non c’è cibo e non c’è vita senza il duro lavoro nelle campagne” ha concluso Moncalvo nel precisare che “si è trattato dell’unico spazio dove è stata data la possibilità agli agricoltori di tutte le regioni di far conoscere al mondo le proprie storie ed i propri prodotti. Una esperienza di successo sancito dal record di presenze anche alle mostre sui primati del made in Italy che è stato sostenuto dalla promozione di eventi che hanno segnato il corso dell’esposizione, dall’incontro dei 30.000 con il presidente del Consiglio Matteo Renzi al concerto con Edoardo Bennato and Farmers, dall’Oscar Green per l’innovazione a Terra Madre Giovani. Da parte nostra – conclude il presidente di Coldiretti - abbiamo voluto contribuire ad affrontare il tema dell’Expo accogliendo l’invito di Papa Francesco che, nel giorno dell’inaugurazione di Expo, ha esortato a non dimenticare in questo importante evento “i volti dei milioni di persone che oggi hanno fame e oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano”. E non sono mancati momenti di approfondimento nel Padiglione, ma anche tanta solidarietà come la distribuzione della frutta agli immigrati o l’accordo con il Banco Alimentare per l’offerta settimanale da parte degli agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni di olio extravergine di oliva, formaggi e vini a denominazione di origine, ma anche frutta, ortaggi e dolci”.

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