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Dal Chianti Classico ai filari di Brunello a Montalcino, passando per Montefalco ed il suo Sagrantino, i territori del vino italiano sempre più “contenitori sperimentali” di progetti oltre il vino, con al centro l’educazione alimentare dei bambini

Dal Chianti Classico ai filari di Brunello a Montalcino, passando per Montefalco ed il suo Sagrantino, i territori del vino italiano sono sempre più “contenitori sperimentali” di progetti, oltre il vino, con al centro l’educazione alimentare ed ambientale dei loro più giovani abitanti. L’educazione dei bambini è la mission di un progetto didattico con le scuole che fa parte di “#Mymontefalco2015”, con capofila la cantina Arnaldo Caprai, e grazie al quale Montefalco ed il suo celebre Sagrantino ora hanno anche i loro “Giovani Ambasciatori del Territorio”, con tanto di Diploma), assegnato ai più piccoli cittadini che lo abitano, imprenditori o consumatori di domani, più consapevoli delle loro origini.
Caprai ha coinvolto gli studenti delle Scuole Elementari del territorio di Montefalco per l’anno scolastico 2015/2016, in un’iniziativa per comprendere la bellezza del territorio in cui vivono ed affrontare il tema del rispetto per l’ambiente, divertendosi, nel programma “#Mymontefalco2015” che ruota attorno a al progetto “Montefalco 2015: The New Green Revolution”, primo protocollo territoriale certificato di produzione sostenibile in viticoltura che coinvolge molte cantine del territorio, nonché il Comune di Montefalco e associazioni culturali e di sviluppo turistico, oltre ad alcune aziende non prettamente agricole, ma che insistono sul territorio e che intendono perseguire uno sviluppo ugualmente sostenibile.
Oggi quei giovani studenti protagonisti del progetto, dopo una quattro giorni da Caprai nel primo “Educational Show”, che si conclude oggi, accompagnati dagli esperti in giro tra i vigneti a contatto con la natura e in cantina, protagonisti di laboratori sensoriali, alla scoperta del territorio (che in molti già conoscono, figli spesso di vignerons), sono alle prese con il disegno dal vivo ed en plein air, liberando la fantasia a partire dalle foglie del Sagrantino, con la loro tipica colorazione autunnale rossa, che hanno raccolto nei vigneti della celebre griffe. Poi, una volta a casa, chiederanno a genitori e nonni una foto dall’album di famiglia che racconti il territorio, attorno cui costruire una storia.
Montefalco è solo l’ultima case history che vede l’educazione alimentare delle nuove generazioni farsi strada anche nei più importanti territori del vino italiano. Avvicinare i bambini al territorio ed educarli ad un’alimentazione corretta, prima tra i banchi e poi con le “mani nella terra”, è anche la mission del “Laboratorio Winenews per l’educazione al gusto”, progetto pilota realizzato dalla WineNews con le scuole del territorio del Brunello a Montalcino, ed “esportato” anche nelle scuole del Chianti Classico, a San Casciano, Montefiridolfi e Bargino, dove la storica cantina Marchesi Antinori ha “adottato” il progetto con grande entusiasmo. E poi c’è l’esperienza di Michele Chiarlo in un altro grande territorio del vino italiano, il Piemonte del Barolo e della Barbera, i cui filari arricchiti delle opere d’arte del Parco Artistico Orme su La Court accolgono studenti di ogni età per una vera e propria scuola nel vigneto (che ha fatto parte ufficialmente del “Progetto Scuola” dell’Expo 2015 di Milano).
Info:
www.mymontefalco2015.it

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