Dai 150 produttori stranieri selezionati da tutto il mondo (dalla Francia alla Turchia, dalla Spagna all’Armenia, dalla Georgia al Giappone) alle griffe italiane emergenti, dalle degustazioni di vecchie annate e chicche enologiche alla retrospettiva sui registi del vino “Cult Oenologist”: dal 5 al 10 novembre, il “gotha” del vino si ritrova al “Merano Wine Festival”, uno degli eventi più glamour del mondo di Bacco (www.meranowinefestival.com).
Una serie di eventi unici che scandiranno l’edizione 2015: dalla degustazione della “Selezione Ufficiale 2015”, con 500 produttori di eccellenze vitivinicole e gastronomiche (dal Brunello di Montalcino al tartufo di Alba, alle bottiglie risalenti agli inizi Novecento), a “bio&dynamica”, l’evento (6 novembre) che raduna il meglio dei vini biologici, biodinamici e naturali, prodotti in Italia, alla quale è affiancata una retrospettiva sui registi del vino “Cult Oenologist”: Helmuth Köcher, ideatore e patron del Merano Wine Festival, ha invitato 10 tra i migliori enologi italiani (Franco Bernabei, Maurizio Castelli, Giuseppe Caviola, Stefano Chioccioli, Roberto Cipresso, Riccardo Cotarella, Luca D’Attoma, Carlo Ferrini, Salvo Foti, Luigi Moio) a presentare 10 etichette che meglio rappresentano la loro filosofia e la loro produzione. “Non una presentazione - spiega - per vitigno o territorio, ma un modo nuovo per far conoscere e degustare un vino, valorizzando il lavoro dell’enologo”.
Ma, ad animare le giornate, del 5 e 6 novembre, sarà anche il “Merano Wine Forum”, dal titolo “The Future of Wine”, un incontro per discutere sul cambiamento climatico e la sua incidenza sulle attuali aree vitivinicole, con esperti come Lee Hannah, climatologo di Conservation International, Arlington in Virginia, il direttore della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, Marco Mancini, il meteorologo Centro Epson Meteo, Daniele Izzo, gli agronome ed enologi Stefano Chioccioli e Gianni Menotti, i produttori Mario Pojer, Marco Caprai e Marco Fay, l’opinionista e consulente sui temi dell’innovazione e della sostenibilità nel settore food & wine Giacomo Mojoli ... Tra gli argomenti che verranno affrontati anche il graduale aumento delle temperature nei territori autoctoni che porte in vigna nuovi rischi, come nuove malattie, inondazione ed erosione dei suoli dovuto ad acquazzoni torrenziali, gelate ricorrenti in primavera e aumento della muffa.
Il 7 novembre comincia, invece, con “Ginissimo”, un piccolo angolo di paradiso per tutti gli amanti dello storico distillato al ginepro, con la possibilità di degustare piccole rarità, ma anche gin conosciuti provenienti dall’Italia e dall’estero; per continuare con le “CharityWine Master Classes”, degustazioni (qualche nome? Bricco dell’Uccellone, 1985 al 2013; otto annate Luce della Vite e di Redigaffi, i migliori Champagne, rarità della Cantina di Terlano, dal 1961 ...) a scopo benefico che andranno a finanziare i letti del Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Tanguieità, nord del Benin, nel quale, in questo periodo, affluiscono centinaia di bambini colpiti da una violenta epidemia di malaria. Sempre il 7 novembre, l’Associazione delle coltivatrici sudtirolesi sfida rinomati chef internazionali in spettacolari showcooking nella “MeranoWine Chef’s Challenge”, alla quale seguirà la presentazione della guida firmata da Touring Club “ViniBuoni d’Italia” 2016 e 25 storici chateaux dell’“Union des Grands Crus de Bordeaux” proporranno in degustazione i loro prodotti più prestigiosi: da Domaine De Chevalier, Château Le Bon Pasteur, Château Clinet, Château La Lagune, Château Giscours, Château Gruaud Larose, Château Lagrange, Château Léoville Poyferré, Château Talbot e Château Guiraud; tra le iniziative più curiose da segnalare anche “Insolito by Donne del Vino Trentino Alto Adige”, degustazione al buio nel cuore di Merano, la presentazione del “The Wine Book of Romania”, la guida ai vini romeni e “Longevity”, quando (il 9 novembre) le aziende proporranno le loro annate più vecchie.
Di scena, nel “Merano Wine Festival”, anche 14 esclusive “MasterClasses”: batterie di verticali che, nella tre giorni (6-7-8 novembre), racconteranno le annate storiche e le chicche enologiche dei grandi classici italiani, come le Famiglie dell’Amarone, la Selezione di Brunello Salvioni, Luce della Vite, Redigaffi, Cantina di Terlano, Gruppo Matura, Castello di Ama, Trento Doc, Tua Rita e Giacomo Bologna “Braida”, dei vitigni internazionali Sauvignon e Chardonnay (con un focus sulla Borgogna) e delle diverse sfaccettature geografiche del Riesling, senza dimenticare le bollicine sia nazionali che francesi. Bollicine d’Oltralpe che poi chiuderanno il “Merano Wine Festival”, con la “Catwalk Champagne”, una passerella di alcune delle migliori produzioni.
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