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Il Verdicchio si conferma, per il terzo anno, il vino bianco autoctono più premiato dalle guide, con 61 etichette: così lo studio del ricercatore Micozzi. Anche nel 2016, la campionessa Di Francisca ambasciatrice del bianco di Jesi e Matelica

Il Verdicchio si conferma, per il terzo anno consecutivo, il vino bianco autoctono più premiato dalle guide, con 61 etichette, davanti a Fiano, Friulano, Soave e Trebbiano d’Abruzzo. L’indagine, presentata oggi assieme alla campionessa di fioretto e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, è basata su un indice sintetico che ha coniugato i risultati dei vini che si sono aggiudicati almeno un premio nelle 8 principali guide (Vini d’Italia del Gambero Rosso, Bibenda, I Vini d’Italia de L’Espresso, I Vini di Veronelli, Slow Wine, Vinibuoni d’Italia, Guida essenziale ai Vini d’Italia, Vitae), ed è firmata da Gabriele Micozzi, docente di marketing dell’Università Politecnica delle Marche, per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, incorona così i vini di Jesi e Matelica, seguiti dal Fiano, in grande crescita, con 43 riconoscimenti (8 in più sul 2014), che supera il Friulano (37). Al quarto posto il Soave (32, +4 sul 2014), quindi, il Trebbiano d’Abruzzo (16 premi, -3). Cambia poco se agli autoctoni si aggiungono tutte le tipologie di vini bianchi: immutato il podio, mentre il Soave è raggiunto dal Sauvignon al quarto posto, a pari merito, e il Trebbiano d’Abruzzo esce dalla top 10 per fermarsi soltanto al dodicesimo posto (www.imtdoc.it).
“Il crescente numero di riconoscimenti per il Verdicchio - commenta Alberto Mazzoni, direttore Imt (consorzio che, con 780 aziende e 16 denominazioni, rappresenta l’82% dell’export delle Marche) - conferma la qualità ormai diffusa sul territorio, con quasi un terzo delle aziende premiate che producono oltre 5.000 bottiglie. Obiettivo ora è incrementare le vendite in Italia, che esprime il 52% del fatturato dell’imbottigliato, e nel mercato nordeuropeo. Ma soprattutto - ha concluso Mazzoni - a fronte di una qualità universalmente riconosciuta, è indispensabile puntare alla crescita del prezzo medio a bottiglia”.

Focus - “Verdicchio: Storie di Carattere”, la campagna 2016 del bianco marchigiano (ancora con Elisa Di Francisca)
Nuovo look per il Verdicchio che, per il 2016, debutta anche in veste social, al fianco dell’olimpionica Elisa Di Francisca con la campagna “Verdicchio: Storie di Carattere”, presentata oggi a Jesi dal direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni e da Heero Creative Project, assieme alla campionessa marchigiana di scherma.
Obiettivo della nuova campagna, che parte da oggi sui social network con una nuova pagina Facebook dedicata al Verdicchio per arrivare poi sulla stampa e in radio nei prossimi mesi, è “esprimere attraverso le immagini la profonda identità territoriale di questo vino di lunga tradizione ma allo stesso tempo la sua eleganza e la sua forte personalità”, come spiega lo studio Heero, che ha firmato l’advertising.
Si rinnova, così, il sodalizio con Elisa Di Francisca, ambasciatrice del Verdicchio nel mondo, per il terzo anno consecutivo vino bianco più premiato dalle principali guide di settore. La campionessa jesina di scherma sarà infatti il volto della prima tranche della campagna dal claim “Classe e tenacia” che vede affiancare le sue due passioni, Verdicchio e fioretto, in look black and white. “Classe e tenacia - racconta la Di Francisca - riassumono due caratteristiche insite nel dna del Verdicchio e che negli anni hanno reso questo vino un grande campione. Aspetti in cui mi riconosco pienamente, sono perciò orgogliosa di continuare a promuovere in Italia e sulle pedane internazionali questo vino così legato alla mia terra”.
Tre i claim che affiancheranno le “Storie di carattere” del Verdicchio, ognuno dedicato a un aspetto diverso del territorio: ‘Classe e tenacia’ che conferma il primato del Verdicchio, vino bianco fermo più premiato d’Italia e il rinnovato sodalizio con Elisa Di Francisca; seguiranno in una seconda tranche i claim per il prodotto, “Prezioso per natura”, e per il territorio, “Radici autentiche”. A “Storie di carattere” sarà infine ispirata anche la nuova pagina Facebook del Verdicchio, online da oggi: accanto alle ultime notizie sul bianco autoctono, la fanpage racconterà ogni settimana la storia di uno dei cento produttori di Verdicchio delle Marche, da Ampelio Bucci in poi, che hanno fatto, e stanno facendo, la storia di questo vino e ne esprimono tutte le sfaccettature.

Focus - La credibilità della guide: il Gambero Rosso mantiene la leadership
Con 0,88 punti la guida del Gambero Rosso è la pubblicazione più apprezzata e credibile per i consumatori italiani. È il risultato della seconda parte dell’indagine di Gabriele Micozzi, docente di marketing dell’Università Politecnica delle Marche, per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, che ha misurato l’indice di credibilità delle principali 8 guide, attraverso interviste dirette a un campione rappresentativo della popolazione italiana. Secondo posto, per la guida de L’Espresso, che riagguanta la seconda posizione con 0,73, dopo averla lasciata ai 5 grappoli di Bibenda. Quest’ultima, con un indice che si ferma solo a 0,70, vede scavalcarsi anche dalla più giovane guida Slow Wine (indice di 0,72). In calo il gradimento per la storica guida Veronelli, ferma in quinta posizione con 0,55 a pari merito con Vitae, al suo secondo anno di vita. Chiudono la classifica, ViniBuoni d’Italia (0,49) e Doctor Wine (0,42) che non riesce ad incrementare la sua fama come la coetanea Vitae.

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