Nel mondo enoico italiano se ne parla da tempo, e adesso la nascita dell’Osservatorio del Vino ha anche una data ufficiale: il 10 dicembre, nella Sala Cavour del Ministero delle Politiche Agricole, il progetto, elaborato e promosso da Unione Italiana Vini, con la partnership strategica di Ismea e Sda Bocconi - Wine Management Lab, e la partecipazione tecnica di Wine Monitor - Nomisma, verrà presentato da Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini, Raffaele Borriello, direttore generale Ismea, e Andrea Rea, responsabile wine management lab Sda Bocconi.
Ma ci sarà spazio anche per gli approfondimenti di Fabio del Bravo di Ismea, con la relazione “Acquisti di vino in Gdo: tendenze 2015”, Silvia Zucconi di Nomisma Wine Monitor, con lo studio “Tendenze e prospettive dei consumi di vino “away from home”: le principali evidenze della survey sui consumatori italiani”, e Denis Piantini di Nomisma Wine Monitor, con “Il tracking del canale on trade in Italia: risultati e tendenze”.
“Il progetto dell’Osservatorio - commenta Domenico Zonin, presidente Uiv - nasce sulla scia di una collaborazione quasi ventennale tra Uiv ed Isme nel rilevamento ed analisi di alcuni dati del settore con l’obiettivo di allargarne la base di monitoraggio del mercato e integrarla con analisi di marketing ed indicazioni strategiche utili per le imprese”.
“Desidero ringraziare il Ministro Martina per aver sbloccato la situazione, consentendo di approvare in Cdm questo importante decreto il cui contenuto riprende le indicazioni che Unione Italiana Vini aveva evidenziato fin dall’inizio dell’anno rispetto all’implementazione nazionale del sistema a partire dal 2016. Attenzione, però, al plafond dell’1% di nuove autorizzazioni (circa 6.400 ettari all’anno di nuovi vigneti in Italia) previsto dalla normativa comunitaria: potrebbe risultare insufficiente, poiché il nostro Paese ha perso mediamente nell’ultimo decennio 8-9.000 ha di vigneto all’anno”. Così Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini, commenta il decreto sul nuovo sistema di autorizzazioni per impianti viticoli approvato il 4 dicembre dal Consiglio dei Ministri, che prenderà il via a partire dall’1 gennaio 2016, e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2030, dando attuazione alla disciplina europea.
“Fino al 2020 si dovrà monitorare la conversione dei diritti di reimpianto (50.000 ettari in portafoglio delle aziende) - aggiunge il presidente Domenico Zonin - per evitare di perdere ulteriore potenziale viticolo a causa degli abbandoni da parte dei viticoltori che per motivi economici o legati all’età non sono più incentivati a investire in vigneto. Se il sistema presenterà disfunzionalità dopo i primi due anni di attuazione - conclude il presidente Domenico Zonin - non attenderemo il 2023 quando, da Regolamento, la Commissione dovrà fare la prima valutazione, ma chiederemo alla Dg Agri di rivedere il sistema in occasione della mid term review della Pac, prevista per il 2017”.
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