Rallenta sensibilmente, ma non si ferma la crescita del mercato enoico negli Usa, il più importante del mondo, che chiuderà il 2015 con un +0,2% di volumi venduti, come emerge dall’ultimo report Impact Databank analizzato dal portale “Shanken News Daily” (www.shankennewsdaily.com): per il ventiduesimo anno consecutivo, quindi, le vendite di vino Oltreoceano chiudono l’anno con il segno più, pur mostrando tutti i limiti di un’economia stagnante, in cui sono le bollicine a tenere a galla il comparto: delle 3,86 miliardi di bottiglie consumate nel 2015, infatti, ben 212,4 milioni sono di sparkling, il 5,5% del totale, con una crescita del 6% sul 2014, con l’ultimo calo registrato nell’annus horribilis della crisi economica, il 2008.
A guidare la crescita degli spumanti importati è il Prosecco, che chiuderà il 2015 con un aumento dei volumi venduti di sette volte sul 2008, e due etichette del metodo Charmat veneto nelle prime due posizioni tra gli sparkling d’importazione più venduti: La Marca (di proprietà della famiglia Gallo) e Mionetto, che si piazzano davanti alla spagnola Freixenet (il più grande produttore di metodo classico al mondo) e ad un altro italiano, Martini & Rossi. Le etichette di Champagne, invece, mantengono saldamente la leadership in termini di valori, trainate da Veuve Clicquot e Moët & Chandon, mentre tra i marchi nazionali, ma in termini di volumi, spiccano le performance di Cook (Constellation Brands), Andre and Barefoot Bubbly (Gallo) e Korbel (Brown-Forman).
Tornando al dato più importante, la crescita dello 0,2% nel 2015 è la più bassa registrata dal 1994, mentre per il quarto anno consecutivo diminuiscono i consumi pro capite, insidiati dagli spirits, dai sidri e, soprattutto, dai “ready to drink”.
Se si considerano anche le importazioni di sfuso, però, il mercato del vino da tavola domestico continua a crescere, specie grazie al Moscato, mentre sul lato delle importazioni guadagni a due cifre arrivano dalla Nuova Zelanda e, su scala decisamente minore, dai rosé francesi. Inoltre, Barefoot Cellars continuerà ad essere l’unico marchio il cui valore delle vendite al dettaglio supererà il miliardo di dollari, mentre il vino nel bag in box di Franzia si conferma al primo posto in termini di volumi, e le etichette dell’australiana Yellow Tail si confermano, largamente, al primo posto tra le più importate. A livello globale, chiosa il report di Impact Databank, il mercato Usa è ancora il più grande al mondo, davanti alla Francia, e sarà così anche nel prossimo futuro, nonostante un livello di consumi pro capite ancora decisamente basso.
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