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Dai diritti di impianto alle autorizzazioni, in Francia poche certezze, in attesa del decreto (il limite è il 31 dicembre 2015): 8.057 gli ettari a disposizione, gestioni diverse tra territori, priorità agli under 40 e impegno a produrre fino al 2030

Anche la Francia fa i conti con il nuovo regime Ue sulle autorizzazioni per l’impianto dei nuovi vigneti, che sarà in vigore a partire dal 2016. E, secondo la indiscrezioni riportate dai media francesi, dopo l’incontro dei giorni scorsi nel comitato vino di FranceAgriMer, di certo c’è solo il numero di ettari a disposizione, ovvero 8.057 a livello nazionale, per rispettare l’1% di aumento massimo consentito dall’Europa. Il resto, è tutto da discutere, prima che venga fissato dal decreto del Ministero dell’Agricoltura che dovrà arrivare entro il 31 dicembre. Da quello che filtra, come per altro già anticipato a WineNews dal segretario del Ceev-Comité Européen des Entreprises Vins, Ignacio Sanchez Recarte, la gestione varierà da territorio a territorio, ed in molti casi, riporta “Vitisphere”, si vorrebbe attivare una sorta di “clausola di salvaguardia” per stare addirittura al di sotto dell’1% di aumento massimo consentito, in 85 Aoc, 11 Igp e 11 zone di produzione senza Indicazioni Geografiche, per non inflazionare la produzione. Aspetto questo però, sul quale non sembra esserci grande concordia.
Inoltre, è previsto che per ottenere il diritto per nuovi impianti, il richiedente dovrà impegnarsi a produrci vino almeno fino al 2030 (quando è prevista la scadenza del nuovo regime), e sempre per la tipologia o denominazione per cui il diritto viene richiesto. Infine, se le richieste supereranno il plafond, verrà data priorità a viticoltori under 40 ai quali non siano state contestate infrazioni.

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