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Sempre più giovani in agricoltura (+12% sul 2016), il picco con i lavori estivi. Che innovano il settore, anche grazie al web che però raggiunge solo 6 aziende su 10. Ma arriva l“Agriweb advisor” da un accordo Coldiretti, Google, Ministero del Lavoro

La campagna italiana, alla base dei successi del made in Italy agroalimentare nel mondo, è sempre più “giovane”, con molti under 35 (+12% nel 2016 sul 2015) che diventano contadini, allevatori, pescatori e pastori. Nonostante il lavoro agricolo in Italia costi il doppio in termini di oneri contributivi ed assicurativi su Paesi europei direttamente concorrenti come Francia e Spagna. Ma in ogni caso, questa generazioni di “agricoltori 2.0” investe e innova l’agricoltura, con nuovi mestieri ed iniziative, come l’agriweb advisor, una nuova figura professionale per portare le aziende agricole italiane “in rete” (nonostante abbiano accesso alla banda larga ancora solo 6 su 10) nata grazie all’accordo “Crescere in Digitale”, presentato oggi a Roma, tra Coldiretti, Ministero del Lavoro e Google, che mira alla formazione e all’inserimento di giovani con competenze digitali nel mondo del lavoro attraverso gli strumenti del Fondo Garanzia Giovani del Ministero. Il primo gruppo di 100 giovani “Agriweb advisor” opererà nelle strutture di Coldiretti su tutto il territorio nazionale con il compito di promuovere i siti internet delle aziende agricole, sviluppare l’e-commerce aziendale e favorire la partecipazione ai social media per migliorare la comunicazione delle imprese agricole.

Dal commercio elettronico contadino alla farm adoption, dalla coltivazione on line alla carta d’identità digitale degli alimenti, dal “grande fratello” in stalla al virtual tour in campagna fino al crowdfunding per il finanziamento di idee innovative le aziende agricole italiane sono alcune delle esperienze positive che il progetto intende moltiplicare sul territorio nazionale dove le aziende agricole condotte da giovani hanno “fame di innovazione”. Ecco, in estrema sintesi, il messaggio di “Lavoro giovanile in agricoltura nel 2016”, ricerca di Coldiretti presentata oggi a Roma, con il presidente dell’organizzazione agricola Roberto Moncalvo e del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.


L’aumento dei giovani lavoratori agricoli nelle campagne riguarda sia gli occupati dipendenti, che crescono del 15% rispetto allo stesso periodo del 2015, sia quelli indipendenti (imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari o soci di cooperative agricole) che vedono una crescita del 9%. L’incremento - aggiunge Coldiretti - si registra sia tra i ragazzi (+16%) che per le ragazze (+5%), a testimoniare che l’appeal del settore agricolo tra i giovani è ormai trasversale ai generi. Un risultato record rispetto al dato generale che vede l’occupazione giovanile nei vari settori crescere dell’1%, frutto di un avanzamento del 2% per commercio, alberghi e ristoranti e del 3% negli altri servizi, mentre arretra, sia pure leggermente, l’industria.

L’estate, come da tradizione, si conferma il periodo più vivo dell’anno: nella stagione estiva si stima che siano occupati nei campi oltre 150.000 giovani di età inferiore ai 35 anni, sia nelle attività tradizionali di raccolta sia in quelle innovative che vanno dall’animatore negli agriturismi alla manutenzione del verde, dall’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici nei mercatini alla cura degli animali fino agli addetti ai campi estivi per i più piccoli.

“Per i giovani lavorare nei campi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro, anche fare una esperienza diretta in simbiosi - spiega la Coldiretti - con la natura, i suoi prodotti e una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. Non è un caso che più di due giovani italiani su tre (68%) “sognano” di lavorare d’estate in campagna, partecipando alla raccolta della frutta o alla vendemmia, ma anche negli agriturismi”.

Tra chi invece fa dell’agricoltura una scelta di vita la vera novità sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Secondo una analisi della Coldiretti/Ixè, tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.

Con i giovani che, sottolinea Coldiretti, interpretano sempre più le opportunità offerte dal mondo rurale, “e oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono, una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più”.

“Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’Unione Europea ci sono opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno 20.000 giovani fino al 2020”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e la competitività delle imprese, ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere più agevole e veloce l’accesso alle misure previste”.

“C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri”, ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che “dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare”.
“Le tecnologie offrono grandi opportunità - ha aggiunto il Ministro Poletti - ma dobbiamo gestire la trasformazione. C’è una grande attenzione al mondo agricolo e Garanzia Giovani ci consente di costruire il futuro”.

Focus - Coldiretti: off line 4 fattorie su 10, arriva l’“Agriweb advisor”

Oggi solo il 61% delle aziende agricole utilizza quotidianamente Internet per le proprie attività nonostante le grandi opportunità che vengono dal mercato. Per portare le aziende agricole italiane in rete arriva in ogni provincia italiana l’agri-web advisor, una nuova figura professionale nata grazie all’accordo tra Coldiretti, Ministero del Lavoro e Google su “Crescere in digitale”. Dal commercio elettronico contadino alla farm adoption, dalla coltivazione on line alla carta d’identità digitale degli alimenti, dal “grande fratello” in stalla al virtual tour in campagna fino al crowdfunding per il finanziamento di idee innovative le aziende agricole italiane sono alcune delle esperienze positive che il progetto intende moltiplicare sul territorio nazionale dove le aziende agricole condotte da giovani, precisa la Coldiretti, hanno fame di innovazione.

“Gli agricoltori - spiega la Coldiretti - vedono le nuove tecnologie come mezzo per ottimizzare la propria attività e per dialogare con il consumatore attraverso il superamento delle distanze fisiche. Se nelle Marche attraverso il sito www.ortiamo.it c’è la possibilità di farsi l’orto on line progettando il campo con gli ortaggi preferiti da coltivare e scegliendo poi se darsi da fare in prima persona con la zappa o affidarsi al contadino e aspettare a casa l’arrivo dei propri frutti, in Emilia Romagna su www.adottaunmaiale.it c’è addirittura la possibilità di adottare un maiale, allevandolo allo stato semi brado, ottenendo carne e salumi di altissima qualità. Una brillante esperienza di crowdfunding è invece quella di Carlo Recchia - www.woopfood.com - che attraverso la raccolta fondi on line avrà la possibilità di completare la produzione del primo lotto della sua birra al mais corvino. Non mancano, inoltre, esperienze di successo come quella innovativa di Emanuele Ferri -
www.calumaco.it - che ha scelto di utilizzare le più moderne tecnologie elettroniche per salvare dall’estinzione la Mora Romagnola introducendo nella sua stalla un sistema di registrazione video per controllare alimentazione e benessere dei suini dal primo giorno di vita o di Stefano Rota che traccia i suoi menu con il Qr code, facile da leggere con un normale smartphone, per dare l’opportunità ai suoi ospiti di conoscere tutti i prodotti che porta in tavola o alle tante altre aziende agrituristiche che offrono on line un virtual tour e anche l’opzione “scopri cosa c’è intorno a te”. Il settore in piu’ forte espansione è pero’ certamente quello del commercio elettronico con il 22% dei consumatori che dichiara di aver già acquistato prodotti alimentari on line, mentre il 31% dichiara di non aver mai acquistato anche se sarebbe disposto a farlo, ma la percentuale sale e di molto se si tratta di scegliere prenotare le vacanze, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere.

“Esiste purtroppo un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio puà offrire”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza di estendere la banda larga e le nuove tecnologie nelle aree rurali a sostegno delle imprese e dei cittadini che in misura crescente scelgono di vivere lontano dalle città”.

Focus - Coldiretti & la nuova agricoltura su internet

La coltivazione dell’orto su web - www.ortiamo.it

Disegnare l’orto sul web, scegliere quanti e quali tipi di verdure piantare e poi andare a coltivarselo di persona oppure restare seduti in poltrona e attendere che il raccolto cresca e venga consegnato a domicilio. E’ l’idea lanciata da Ortiamo, la società di Cagli (Pesaro Urbino). Una novità lanciata da due fratelli, Francesco e Mirko Tassi, uno bancario e l’altro ingegnere elettronico. Appassionati giocatori di Farmville, hanno pensato di tradurre in pratica la passione per il pollice verde, dando la possibilità agli appassionati di realizzare da sé un proprio orto con la collaborazione dell’azienda agricola Barona. Sul sito www.ortiamo.it si può progettare il campo scegliendo i tipi di ortaggi preferiti. La società realizza l’orto voluto e poi si può scegliere se darsi da fare in prima persona con la zappa o aspettare a casa l’arrivo dei propri ortaggi.

Adotta un maiale on line - www.adottaunmaiale.it

L’idea è di Lorenzo Fanticini dell’azienda agricola Il Tralcio che conduce insieme al fratello Enrico. “Abbiamo iniziato per uso familiare e per alcuni amici ad allevare qualche maiale ben alimentato allo stato semi brado. Le richieste da parte di conoscenti e amici di amici sono aumentate e allora ci è venuta l’idea di crescere alcuni suinetti anche per conto di chi non può tenersi un maiale in cortile”. I suinetti, nati a Modena in un’azienda a ciclo chiuso, arrivano in azienda del peso di circa 25 chili e vivono in un’area di circa 250 metri quadrati semi coperta, migliorando notevolmente il benessere degli animali e al contempo la qualità delle carni. I suini, totalmente italiani, vengono portati al peso di circa 200-220 chili grazie a mangimi bilanciati e alla possibilità, da parte delle famiglie adottive, di portar loro verdura di scarto e ghiande dell’azienda. L’allevamento può essere seguito costantemente grazie ad un webcam puntata sull’area. Come funziona? Le famiglie interessate ricevono un certificato di adozione, stipulano un contratto di vendita e versano in modo rateale una quota per l’accudimento fino alla consegna del maiale. Le famiglie ricevono un netto vantaggio economico e anche la possibilità di farsi trasformare la carne in salumi e derivati ed è una bella esperienza sociale in cui le famiglie si uniscono e condividono questa esperienza e si spartiscono i prodotti finali così come succedeva anni fa nelle famiglie di campagna.

Crowfounding per la mia birra - www.woopfood.com

Carlo aveva un sogno fin da bambino, produrre una birra al mais corvino interamente italiana ed ha avviato una prima fase di sperimentazione andata a buon fine. La sua birra piace a consumatori, chef e ristoratori. Ora però il suo obiettivo è completare la produzione del primo lotto di birra da vendere sul mercato dopo questa fase di sperimentazione andata oltre le aspettative. Per questo ha avviato una raccolta fondi on line, il cosiddetto crowdfunding, che gli permetterà di farlo. La chiave del suo successo? Le varie strategie di risparmio messe in campo che arrivano fino allo sconto del 50% sulla bottiglia sostenendo la campagna crowdfunding.

Il grande fratello in stalla - www.calumaco.it

Manuele promuove il primo “grande fratello” nella sua stalla attraverso una web cam consultabile anche tramite iPhone, rendendo i suoi maiali sorvegliati speciali dal primo giorno di vita in modo da garantire un’altissima qualità e assoluta tracciabilità ai suoi salumi. Nella sua stalla, che non teme occhi indiscreti, Manuele ha creato una vera e propria sala parto con le fattrici della razza Mora Romagnola libere di muoversi in completa autonomia fino al momento della nascita dei maialini e il tutto è supervisionato da sofisticate telecamere controllabili da un pc o un telefonino, da qualsiasi parte del mondo. Successivamente la marchiatura avviene con un microchip che permette di risalire all’intero albero genealogico dei piccoli maiali, cosicché nulla possa sfuggire dalla sua tracciabilità. Acquistando i suoi salumi è possibile conoscere quindi anche il tipo di alimentazione, le attenzioni a loro riservate, tutti i controlli veterinari, l’igiene degli ambienti e persino la cura della stagionatura delle carni.

La carta di identità del latte fresco

Comunicare la qualità garantendo la tracciabilità. È la scelta fatta dall’azienda Società Agricola Fumagalli S.S. di Bottanuco che ha deciso di rendere completamente trasparente agli occhi del consumatore il latte che vende al distributore self service collocato vicino alla piazza della Chiesa di Bottanuco. Le bottiglie di questo latte infatti hanno un’etichetta che riporta un codice Qr, facile da leggere con un normale smartphone, che spiega le caratteristiche del prodotto e fornisce informazioni anche sulle bovine da cui proviene: la razza, come sono state allevate e alimentate. Vengono illustrati anche i controlli effettuati per verificarne le proprietà microbiologiche e per quanto riguarda le materie prime utilizzate per l’alimentazione delle bovine è addirittura indicata la data di raccolta dei foraggi. L’azienda ha scelto di utilizzare un prodotto di tracciabilità che si chiama TRusT e di puntare sulla totale trasparenza del loro latte perché si tratta di un prodotto di alta qualità e si vuole quindi comunicare questo valore al consumatore, soprattutto in questo momento di confusione generale su ciò che si porta in tavola. La Società Agricola Fumagalli SS munge 200 vacche di razza frisona, che alleva con una gestione mirata soprattutto alla cura della pulizia in allevamento e al benessere degli animali. Molte di queste bovine sono campionesse e hanno ricevuto premi e riconoscimenti nelle fiere di settore, anche a livello nazionale.

Menu tracciato in agriturismo con il qr code

Pranzi e cene completamente tracciati per dare l’opportunità agli ospiti del suo agriturismo di conoscere tutti i prodotti che porta in tavola. Con questo obiettivo Stefano Rota dell’agriturismo "del Battista" di Palazzago (Bergamo) presenta ogni piatto che compone il menù del suo agriturismo con un Codice Qr. Con un semplice smartphone grazie a questo codice è possibile sapere come vengono prodotti i vari alimenti, ma anche come vengono allevati gli animali.

Adotta l’albero - www.corteroeli.com

La Fattoria Corte Roeli è un’azienda agricola perfettamente multifunzionale che offre a tutti i suoi clienti la possibilità di adottare un intero albero del proprio frutteto via internet. Si può individuare l’albero preferito su una mappa on line e scegliere tra le varietà di frutta autoctona disponibili, Pere Abate Fetel Igp, Pere Guyot, Pere Santa Maria, Albicocche Tyrintos e Albicocche Reali d’Imola. Al momento della raccolta verrà spedita a domicilio la frutta dell’albero selezionato.

Focus - Lavoro, Coldiretti: “in agricoltura costa il doppio di Francia e Spagna”


In Italia il costo del lavoro in agricoltura, inteso come oneri contributivi ed assicurativi è pari a piu’ del doppio dei Paesi europei direttamente concorrenti come Francia e Spagna. “Il settore agricolo - sottolinea la Coldiretti - è caratterizzato dalla forte stagionalità delle attività e conseguentemente la stragrande maggioranza delle imprese agricole utilizza lavoratori stagionali. Per questo in Francia e Spagna, ma anche in Germania e Olanda, sono stati previsti trattamenti contributivi particolarmente agevolati per i lavoratori stagionali al fine di contenere il costo del lavoro e permettere alle loro imprese agricole di vedere a prezzi fortemente concorrenziali proprio con quelli italiani”.

In Italia si stimano oltre 300.000 lavoratori stagionali che effettuano rapporti di lavoro di breve durata e comunque inferiori a 50 giornate nell’anno, dei quali un terzo nelle regioni del Centro-Nord che non godono di nessuna agevolazione. “Occorre pertanto - chiede la Coldiretti - un intervento che in queste regioni preveda una contribuzione mirata per i lavoratori stagionali e di breve durata che consenta alle imprese agricole di competere a armi pari con i competitor europei. A pesare sulle imprese agricole sono anche gli oneri burocratici che sottraggono al lavoro nei campi almeno 100 giornate l’anno per adempiere a tutti gli atti richiesti dalla Pubblica Amministrazione. Occorre impegnarsi sulla semplificazione favorendo la comunicazione all’interno della Pubblica Amministrazione mentre non sono accettabili alcuni interventi legislativi in discussione in Parlamento che vogliono introdurre l’Uniemens anche in agricoltura che, di fatto, triplica gli attuali adempimenti burocrati per le denunce contributive”.

Per essere concreti a favore della semplificazione vale la pena di ricordare, rileva la Coldiretti, che dal primo gennaio 2017 sarà obbligatorio inviare il Libro unico del Lavoro (la vecchia busta paga) per via telematica al Ministero del Lavoro che contiene tutte le informazioni necessarie per l’Inps, l’agenzia delle Entrate e per i lavoratori e si potrebbe quindi evitare di inviare ogni trimestre le denunce in quanto sia Inps che lavoratore hanno in mano le informazioni necessarie, evitare di rilasciare la Cu (Certificazione Unica) in quanto tutte le informazioni sono state date ogni mese, evitare di inviare il 770 sempre perché le informazioni sono state date ogni mese.

“L’agricoltura è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 5,8% annuale nel primo trimestre del 2016 che è praticamente il triplo di quello medio fatto registrare per l’intera economia”, ha concluso Roberto Moncalvo nel sottolineare che “bisogna incentivare questo trend positivo che conferma la dinamicità del settore e l’impegno per la legalità nonostante le difficoltà che si stanno registrando sul mercato dove i compensi riconosciuti agli agricoltori sono in molti casi al di sotto dei costi di produzione”.

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