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A neanche un anno dalla sua scomparsa, il vino italiano ricorda Giacomo Tachis in un volume. S’intitola “Giacomo Tachis e la luce di Galileo”, scritto da Cesare Pillon, Paolo Panerai e Tommaso Ciuffoletti (Class Editori), a Milano, il 13 ottobre

Non è passato ancora un anno, ma per il mondo del vino italiano sembra un’eternità. Era il 6 febbraio 2016 quando se ne andava Giacomo Tachis, l’enologo che ha letteralmente rifondato il modo di fare vino in Italia. In suo ricordo, arriva ora un libro che ripercorre le tappe fondamentali della carriera di questo “padre nobile dell’enologia italiana”, che “metodologicamente” sembrava più un erudito rinascimentale che un freddo tecnico di laboratorio. E il testo fin dal titolo, “Giacomo Tachis e la luce di Galileo” (Class Editori), sembra proprio ricordarci questa analogia, anche se racconta un percorso di vita che ha portato un ragazzino piemontese a diventare il padre di alcuni vini-mito italiani.
Lo ha scritto Cesare Pillon, veterano della critica enologica, affiancato da Paolo Panerai, presidente dei Domini Castellare di Castellina ed editore del Gruppo Class, e Tommaso Ciuffoletti, responsabile della comunicazione per i Domini Castellare di Castellina. La presentazione sarà di scena, a Milano, a Palazzo Ralph Lauren, il 13 ottobre.

Info:
www.castellare.it

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