Mettere insieme tradizione e innovazione. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è in questo mix, che nel 90% dei casi è interpretato in chiave ecosostenibile. C’è chi mette a guardia della salubrità delle stalle le galline nere, “killer” naturali di insetti, larve e parassiti; e chi usa la canapa per seme come diserbante “green” nonché per migliorare la tessitura del terreno. C’è, poi, chi punta sulla tutela della biodiversità, trasformando la sua azienda in un “incubatore” per 60 varietà tra alberi e ortaggi, premiato dalla World Biodiversity Association, con tanto di laghetto a fare fitodepurazione e Fattoria didattica per ospitare scuole e “settimane verdi” durante l’estate. E ancora chi fa il “ciclo chiuso” dall’erba al formaggio, creando un circuito virtuoso che va dall’allevamento di 900 ovini di razza sarda alimentati con piante locali fino alla trasformazione e vendita diretta in azienda, preservando fauna e flora autoctone. Sono i migliori esempi di “Bandiera Verde Agricoltura”, il riconoscimento della Cia-Agricoltori Italiani, assegnato oggi in Campidoglio a Roma a tredici aziende, sei comuni e cinque associazioni “campioni” della nuova agricoltura italiana. Assegnati anche sette riconoscimenti a “sezioni strategiche” e due Premi speciali.
Giunta quest’anno all’edizione n. 14, “Bandiera Verde Agricoltura” continua dunque a scoprire le realtà più creative e rappresentative per il settore. Come il progetto “DiabeteZero”, che sta studiando come il consumo di pane ottenuto con lievitazione naturale, da cereali coltivati in loco e panificato in condizioni controllate, possa apportare miglioramenti dal punto di vista dell’equilibrio della glicemia e ridurre i fattori di rischio di complicanze cardiovascolari. O ancora la produzione di fichi freschi in una zona desertica dell’Egitto del Nord realizzata dalla Matrouh Farmer Association, nell’ambito di un progetto di sviluppo rurale dello Iamb-Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari: premiata nella sezione Agrimed, l’associazione è composta da un gruppo di 32 produttori locali che chi sono riuniti per supportare i diritti delle comunità beduine e sfruttare le opportunità che il territorio può offrire (l’80% della produzione di fichi dell’Egitto arriva proprio dal Governatorato di Marsa Matrouh).
Ma “Bandiera Verde Agricoltura” resta anche sulla drammatica attualità del terremoto. I primi a ricevere il riconoscimento della Cia sono stati il Comune di Sellano (Perugia), premiato per le sue storiche tradizioni agricole e che oggi si ritrova ferito dalle scosse del 30 ottobre, che hanno portato crolli e danni enormi ma non hanno cancellato la voglia di rimanere e ricostruire il territorio; e poi l’agrichef Emidio Gentili dell’agriturismo “Lu Ceppe” di Cittareale (Rieti), anche per il suo ruolo di ideatore della ricetta inserita nel “kit amatriciana solidale” distribuito dalla Confederazione per raccogliere fondi a sostegno delle imprese agricole colpite dal sisma.
Quanto ai Premi speciali, che da sempre la Cia assegna a personalità della cultura, quest’anno sono andati a Osvaldo Bevilacqua, autore e conduttore di “Sereno Variabile”, per una vita a servizio dello sviluppo sostenibile, delle tradizioni e della cultura legate al territorio; e a Isabella Dalla Ragione, per il progetto “Archeologia Arborea”, una Fondazione a San Lorenzo di Lerchi (Città di Castello), che è un laboratorio della biodiversità e del paesaggio rurale, costruito sulle parole degli ultimi testimoni della civiltà contadina, dove si possono trovare oltre 100 antiche varietà di alberi da frutto salvate dall’estinzione. Varietà che hanno i nomi buffi e misteriosi di un tempo lontano (fico permaloso, pera ghiacciola, ciliegia limona, uva delle vecchie, susina scosciamonaca etc.) ora a disposizione di cittadini e turisti per visite e incontri guidati.
E non si possono dimenticare infine i Premi al magazine Vdg-Viaggi del Gusto e al Gruppo del Gusto (il gruppo di giornalisti della Stampa Estera in Italia che si occupa di agroalimentare) per l’impegno nella diffusione e valorizzazione della cultura del cibo made in Italy e dell’importanza di agricoltura ed enogastronomia come volano dell’economia nazionale. Così come il riconoscimento al film “Nuove Terre” di Francesca Comencini e Fabio Pellarin, premiato dalla Cia per la sezione Agricinema: cinque cortometraggi legati dal filo conduttore dell’agricoltura sociale, per raccontare l’attività agricola come mezzo di inclusione delle persone più svantaggiate.
Insomma ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione: “i nostri premi Bandiera Verde evidenziano sempre di più il fondamentale contributo della multifunzionalità al reddito agricolo, che nelle aziende diversificate arriva al 25% delle entrate complessive - ha affermato il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino - in più, dimostrano ancora una volta l’affermazione dell’agricoltore come imprenditore multiruolo e custode, capace cioè non solo di produrre dai campi ma di preservare l’ambiente, di qualificarlo attraverso l’attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura e le caratteristiche di quell’area. D’altronde l’Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale del continente europeo”.
Focus - “Bandiere Verdi”: le aziende più creative & i loro progetti
Il Pastore Transumante di Dario Adolfo Capogrosso (Località Cascina Val Praga, Sarezzano, Alessandria)
Molto di più di un allevamento, il Pastore Transumante è il luogo dove l’universo che ruota attorno al cane bianco della transumanza viene riproposto e vissuto in chiave moderna. E’ passione e professionalità. Un progetto ideato e creato dallo zoonomo Dario Capogrosso che ha saputo mettere a valore le sue esperienze giovanili quando, in terra di Puglia, conobbe, presso la masseria del nonno, il cane da pastore maremmano abruzzese e ne rimase innamorato. L’obiettivo principale dell’attività, che ben si coniuga con le finalità ispiratrici del Premio Bandiera Verde Agricoltura, è la valorizzazione della biodiversità. L’attività di allevamento diventa così un serbatoio della biodiversità da cui attingere per la conservazione della razza in funzione della sua variabilità. Inoltre, l’iniziativa imprenditoriale, è stata recentemente arricchita da una web-serie dedicata al mondo dei cani da pastore, in collaborazione con la Cia di Alessandria.
Info: www.pastoretransumante.com
Azienda agricola Dolci Giuseppina (Monteleone di Spoleto, Perugia)
Azienda a conduzione familiare, nata vent’anni fa ad opera di Giuseppina e Antonio, e portata avanti con impegno e dedizione dai figli Domenico, Alessandro e Gloria. Nella natura incontaminata dell’Appennino, ad oltre 1000 metri di altitudine, l’amore e la dedizione della famiglia per la Terra danno vita ai prodotti “dell’alta Valnerina”. L’orientamento produttivo è quello dei cerali e dei legumi biologici, tra cui spicca la produzione di farro Dop, prima realtà in Europa ad aver ricevuto la certificazione di qualità. Nel corso degli anni a famiglia si è specializzata anche in altre colture tipiche che ben si adattano al territorio di riferimento. L’esperienza imprenditoriale si coniuga egregiamente con un’idea di sviluppo rurale dove la valorizzazione della produzione agricola e lo sviluppo equilibrato dell’identità territoriale, sono in perfetta sintonia. Un modello coerente con i principi di Bandiera Verde Agricoltura, che ha rimesso al centro del territorio, e delle sue dinamiche di sviluppo, l’agricoltura.
Info: www.farrodimonteleone.it
Agriturismo “La valle degli ulivi” (Vacri, Chieti)
In un casale di fine Ottocento recuperato e ristrutturato, sorge l’azienda agrituristica “La valle degli ulivi”. Un’azienda a conduzione familiare localizzata a metà collina ed equidistante dalla montagna e dal mare adriatico. Oltre alla produzione agricola e alla capacità di saperla trasformare in cibi e pietanze che seguono le tradizioni locali, la Valle degli Ulivi aderisce al circuito Fattorie Didattiche d’Abruzzo per accogliere ed educare gruppi scolastici e far loro conoscere oltre all’attività agricola, l’intera filiera del grano e della frutta. La riscoperta delle tradizioni agroalimentari, unita alla sostenibilità ambientale e alle attività didattiche, fanno dell’Azienda una realtà territoriale strategica, dove agricoltura, rispetto dell’ambiente, storia e cultura convivono egregiamente e dove, gli elementi alla base del riconoscimento Bandiera Verde Agricoltura, trovano legittima collocazione.
Info: www.lavalledegliulivi.it
Monzitta e Fiori Società agricola (Ozieri, Chiaramonti km 20, Tula, Sassari)
Azienda zootecnica-casearia a conduzione familiare, situata in provincia di Sassari in una regione chiamata “Logudoro” che, fin dai tempi antichi, veniva considerata ottima per la pastorizia. La filosofia alla base di questa straordinaria realtà imprenditoriale, è quella di alimentare i circa 900 capi ovini di razza sarda al pascolo, con le erbe locali che offrono alle greggi la migliore alimentazione che si possa desiderare. Dall’erba al formaggio, quindi, a discapito delle quantità ma a vantaggio della qualità. Ciò, ha portato alla produzione di un latte di elevata qualità nutrizionale. Inoltre, la materia prima viene trasformata in azienda e diventa formaggio sia fresco che stagionato. I prodotti sono venduti direttamente ai consumatori anche attraverso contatti con gruppi di acquisto solidale. Un modello vincente che, in coerenza con Bandiera Verde Agricoltura, preserva la razza e la flora autoctone, e con esse il paesaggio che le circonda. In altre parole si lascia che sia la natura a fare il proprio corso, a discapito delle quantità ma ricevendone in cambio la massima qualità possibile.
Info: www.monzittafioriformaggi.it
Azienda agricola naturale al campo (Lido di Camaiore)
Proveniente da percorsi professionali distanti dal mondo agricolo, il titolare Matteo Martorana, ha maturato la convinzione che una sana alimentazione potesse essere una delle chiavi di successo per il benessere personale. Da qui, nasce l’idea imprenditoriale che, per perseguire i suoi scopi e per rispondere alle esigenze produttive di salubrità del prodotto, utilizza la tecnica dell’agricoltura sinergica. Una tecnica non ancora molto diffusa nel panorama agricolo toscano ma che, nel recente periodo, sta suscitando un interesse crescente sia da parte del mondo imprenditoriale che nei consumatori. Nello specifico, per produrre verdura, frutta e cerali di altissima qualità, le tecniche agricole utilizzate sono l’agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka e l’agricoltura sinergica di Emilia Hazelip. Un progetto che, attraverso un metodo di coltivazione privo di sostanze nocive e nel pieno rispetto degli equilibri naturali, ha saputo coniugare la sostenibilità ambientale con l’innovazione agronomica. Il tutto, ben si inserisce all’interno delle linee guida ispiratrici del riconoscimento Bandiera Verde.
Info: www.facebook.com/alcamponaturale
Azienda agricola Patti Vanocci Lidia (Contrada Case Nuove Castelleone di Suasa, Ancona)
Un’eccellenza nel panorama agricolo nazionale, capace di offrire alla clientela un vasto assortimento di prodotti ortofrutticoli. Grazie all’impegno e alla dedizione della titolare, nata in Francia e residente a Castellone di Suasa, sono stati messe a dimora circa 84 varietà di piante da frutto e vengono coltivati 56 varietà di ortaggi autoprodotti e frutto di una selezione e ibridazione di lunga data. Tra le varietà più “pregiate” si distinguono i meloni estivi, autunnali e invernali ibridi selezionati nell’arco di 20 anni di sperimentazione mediante sementi proprie dell’azienda. Biodiversità ma anche innovazione colturale, grazie all’obiettivo ambizioso di inserire sul mercato un prodotto praticamente sconosciuto nella realtà regionale: l’uva da tavola, coltivata su una superficie di 3 ettari. Non trascurabile, la mitigazione dell’impatto ambientale concretizzatasi sia nella conversione alla produzione biologica sia nel sistema d’irrigazione a goccia, realizzato con le risorse della politica di sviluppo rurale. In definitiva, un esempio di come la voglia di fare agricoltura possa portare a risultati eccellenti anche in termini di sviluppo sostenibile e che, quindi, può rientrare a pieno titolo tra le esperienze vincenti di Bandiera Verde.
Info: www.facebook.com/GenuinoMarchigiano
Masseria Carlini (Acaya, Lecce)
Situata nelle vicinanza della città fortificata di Acaya, l’azienda occupa una superficie di 7 ettari dove sono coltivati circa 400 piante di olivo ma anche seminativi e frutteti. Un’attività imprenditoriale importante che, coerentemente con i dettami del premio Bandiera Verde Agricoltura, ha saputo coniugare l’agricoltura con l’elemento storico-culturale (le origini della masseria risalgono al XVI secolo), con il turismo (dalla ristrutturazione delle vecchie stalle sono state ricavate strutture ricettive), con il paesaggio e l’ambiente, come dimostra l’utilizzo degli scarti di coltivazione per migliorare la fertilità dei suoli. Accanto a ciò, completa l’offerta agrituristica, la preparazione e somministrazione di piatti della tradizione locale e della dieta mediterranea.
Info: www.facebook.com/Masseria-LI-Carlini
Orto didattico Il profumo della freschezza (Lusia, Roma)
Esteso su una superficie di 2 ettari nella campagna polesana, l’Ortodidattico “Il Profumo della Freschezza” è circondato da alberi e arbusti di 60 varietà diverse, ognuna studiata per essere dimora di specifici insetti utili alla coltivazione. La superficie è impiantata a seminativo con tutte le varietà di ortaggi che crescono nel territorio mentre, all’entrata, è posto un piccolo laghetto adatto alla fitodepurazione, diventato nel tempo uno straordinario bacino di biodiversità. Da un’analisi della world biodiversity association, l’azienda ha ottenuto il miglior punteggio tra le 150 produttrici di Dop e Igp esaminate nel Veneto. Completano l’offerta imprenditoriale un punto vendita, un agriturismo vegano e una fattoria didattica che ospita scuole e settimane verdi durante l’estate. Un esempio vincente di come l’agricoltura e la salvaguardia della biodiversità possano essere messe a disposizione del territorio e che merita, a pieno titolo, il riconoscimento Bandiera Verde.
Info: www.ilprofumodellafreschezza.it
Azienda agricola San Salvatore 1988 (Giungano, Salerno)
Un storia antica che comincia a metà degli anni ‘40 a Boscoreale, alle falde del Vesuvio e che è stata riscoperta nel Parco nazionale del Cilento, all’insegna dell’amore per l’agricoltura, biologica o biodinamica, ma mai intensiva. L’azienda è distribuita su 97 ettari, di cui 21,5 di vigneti ed il resto divisi tra frutteti, uliveti e bosco e può contare anche su 450 bufale. I suoi prodotti, che hanno ricevuto numerosi premi e attestati internazionali, sono apprezzati da consumatori di tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti. Grande qualità dei vini grazie ad una cantina moderna (aperta al pubblico per visite guidate) dotata di un impianto fotovoltaico che consente di ridurre al minimo l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Tradizione e innovazione, futuro e sostenibilità. Sono gli elementi vincenti che si coniugano egregiamente all’interno di questa realtà produttiva che ha meritato, sul campo, il premio Bandiera Verde.
Info: www.sansalvatore1988.it
Azienda agricola D’amico Federica (Pietracatella, Campobasso)
Azienda a conduzione femminile situata nel Molise. L’imprenditrice, subentrata in azienda come titolare nel 2011, ha operato, da subito, delle scelte mirate e indirizzate verso le produzioni tipiche e di qualità. In particolare, un ruolo centrale è stato occupato dal metodo biologico, con particolare riferimento alla produzione di olio extra vergine d’oliva. Grazie alla trasformazione delle olive in olio monocultivar con la varietà Sperone di Gallo, per due anni consecutivi l’azienda ha ricevuto il prestigioso Premio “Goccia d’oro”. Non solo olio ma anche grano, ceci e canapa per seme, da utilizzare, quest’ultima, anche come diserbante naturale e per migliorare la tessitura del terreno. Elevate capacità professionali e forte interesse alla qualità, alla tipicità locale e all’ambiente. Sono questi gli elementi caratterizzanti dell’offerta produttiva che hanno fatto dell’azienda agricola D’Amico Federica, una delle realtà agricole insignite del riconoscimento Bandiera Verde.
Azienda agricola Verlengia Tiziana (San Martino in Pensilis, Campobasso)
Siamo sempre in provincia di Campobasso, più precisamente nel Comune collinare di S.Martino in Pensilis. Un’altra realtà agricola in “rosa” che ha rinnovato e sviluppato un progetto imprenditoriale che vive da tre generazioni su una superficie di 10 ettari divisi tra seminativo e oliveto. Le piante di olivo, che il nonno ha piantato, il padre ha cresciuto e Tiziana ha trasformato, producono una delle tante varietà autoctone del territorio la “Gentile di Larino”. Grazie ad un progetto regionale, l’azienda si è dotata di un frantoio di ultima generazione per la trasformazione delle olive in olio extra vergine di elevata qualità, realizzato a basse temperature. Completa la struttura una linea d’imbottigliamento. Un modello vincente che, riuscendo a mettere a sistema il territorio e i suoi frutti antichi con la modernità e il rispetto dell’ambiente, ha meritato il Premio Bandiera Verde.
Fattoria Il Secondo Altopiano Società agricola Pan - Progetti per l’Agricoltura Naturale (Sugano di Orvieto, Terni)
Il core business è l’allevamento di capre da latte (razza camosciata delle alpi). L’insieme delle pratiche agricole e i metodi di allevamento sono rigorosamente naturali e seguono i criteri dell’agricoltura biologica e biodinamica. L’obiettivo è far diventare il Secondo Altopiano un “modello” di agro-ecosistema in cui tutti gli elementi naturali siano ben integrati fra loro e funzionali uno all’altro. L’azienda segue inoltre un percorso di filiera completo: dalla lavorazione della terra finalizzata alle esigenze dell’allevamento alla produzione di formaggi, fino alla distribuzione e alla vendita diretta in azienda. Al fine di tutelare il patrimonio rurale, il contesto naturalistico e la biodiversità, l’intera struttura è stata realizzata secondo i principi di bioedilizia ed è alimentata da sistemi di energia alternativa e rinnovabile. Gli ultimi progetti realizzati in Fattoria puntano alla coltivazione di varietà antiche di cereali “minori” (farro, orzo, segale) e all’allevamento e selezione di galline nere a doppia attitudine (carne/uova) che seguono le capre nella rotazione dei pascoli e svolgono in stalla la preziosa funzione di predatori naturali di insetti, larve e parassiti. Un’esperienza decennale che nasce dal desiderio di realizzare un progetto che non avesse solo un risvolto economico, ma anche etico e sociale. Dal sogno di creare un sistema di agricoltura modello e polifunzionale, cioè, allo stesso tempo, produttivo e protettivo nei confronti dell’ambiente, parsimonioso nell’uso di energia e infine sano, capace cioè di fornire cibi di qualità. Un sistema che si sposa perfettamente con le finalità del Premio Bandiera Verde.
Info: www.ilsecondoaltopiano.com
Agriturismo Rosso di sera (Contrada Piano San Giovanni, Cugnoli, Pescara)
Realtà ubicata nel comune di Cugnoli che ha rilanciato l’azienda di famiglia del nonno materno della titolare: una piccola realtà di allevamento di vacche con annesse coltivazioni di cereali, vigneto e ulivi. L’attuale struttura prevede un’estensione di circa 13 ettari, la maggior parte dei quali è coltivata a uliveti per un totale di circa 400 piante. Le altre colture comprendono foraggi, cereali, ortaggi, alberi da frutta e un ettaro di vigneto. Tutte le coltivazioni sono condotte all’insegna della qualità e della sostenibilità ambientale con metodo biologico. I prodotti che ne derivano vengono utilizzati per lo più per la cucina dell’agriturismo o venduti direttamente in azienda. Le produzioni attuali includono: olio extra vergine di oliva, vino, mosto cotto (prodotto tipico abruzzese), marmellata d’uva e di frutta varia, farina di grano duro, ortaggi, salumi. Completa la struttura la fattoria didattica che propone alle scolaresche, ma anche a famiglie e gruppi di privati, percorsi di apprendimento lungo le filiere di trasformazione del grano (per la produzione di pasta e pane e dolci tipici della tradizione) e dell’ortofrutta. Una realtà vincente dove prodotti tipici, natura, turismo e didattica sono messi al servizio della comunità e che ben si incardina all’interno dei principi ispiratori del Premio Bandiera Verde.
Info: www.agriturismorossodisera.com/home_flash.html
Focus - “Bandiere Verdi”: i Comuni più virtuosi
Comune di Menfi (Agigento)
Sin dalle sue origini, il territorio del comune di Menfi è stato destinato all’agricoltura. Un settore portante dell’economia locale che può contare su circa 1000 aziende che coltivano una superficie di 8.600 ettari e che, nel corso degli anni, ha saputo mettere a sistema le tradizioni con la modernità. Menfi è innanzitutto terra del vino con i suoi vitigni autoctoni che hanno dato ampio slancio all’economia rurale, anche attraverso importanti manifestazioni tra cui, un posto di primo ordine, è occupato da Inycon- Menfi e il suo vino. Una tra le più grandi e partecipate feste del vino in Italia, nata nel lontano 1996 (quest’anno ha festeggiato il suo ventennale) e che ha saputo legare il vino alle tradizioni, alla cultura e alla valorizzazione delle risorse locali. Non solo vino ma anche olivicoltura e zootecnia. Un comparto, quest’ultimo, a spiccata diffusione ovi caprina che rappresenta per la città di Menfi una grande opportunità di sviluppo economico e una vetrina per l’intero sistema agroalimentare. In quest’ottica, la Vastedda della Valle del Belice, formaggio prodotto dal latte dell’omonima razza ovina ed uno dei pochi formaggi di pecora a pasta filata nel mondo, è una delle tradizioni più rappresentative della zootecnia locale. E ancora, la coltivazione del Carciofo spinoso, divenuto presidio Slow-food, il settore agrumario e frutticolo, con il melone d’inverno e la produzione di fico d’india, fanno del comune di Menfi uno straordinario luogo dove agricoltura, storia, tradizioni e paesaggio rappresentano gli elementi sui quali è stato costruito il modello di sviluppo territoriale.
Comune di Sellano (Perugia)
Integrità del paesaggio naturale, biodiversità, varietà di risorse floro-faunistiche, tradizioni agricole, storia, cultura, ricchezza delle acque e bassa pressione antropica. Sono questi i caratteri distintivi del territorio che fanno del Comune di Sellano una delle realtà che, a pieno titolo, può beneficiare del riconoscimento Bandiera Verde Agricoltura. La superficie boschiva del comune supera il 60% del totale, mentre le aree agricole e i pascoli occupano il 35%. Un mosaico di ambienti naturali che contribuisce alla diversificazione degli habitat e che include numerosi elementi di interesse ambientale e faunistico. Di particolare interesse, la rete idrografica del Comune strutturata sui fiumi Vigi, con le cascate delle Rote, Menotre e Fauvella. E poi le manifestazioni e gli eventi collegati alla tradizione agricola, come la “Festa delle erbe dimenticate” giunta alla sua decima edizione che punta alla valorizzazione e alla riscoperta delle erbe spontanee, negli usi e nelle applicazioni, dal Medioevo ai giorni nostri. Ma l’appuntamento principale legato all’enogastronomia locale, è senza dubbio la “Sagra della Fojata e della Attorta” che si svolge ogni anno nella seconda settimana di agosto ed è basata sui due piatti tipici del territorio, rispettivamente un salato e un dolce. Una manifestazione, ormai riconosciuta a livello nazionale con una presenza media di 2000 visitatori per serata.
Comune di Serri (Cagliari)
Situato nella regione storica del Sarcidano, su un altopiano di nome Giara ad un’altezza di 650 metri s.l.m., con i suoi 660 abitanti il Comune di Serri ha un’ economia in prevalenza agro-pastorale e conserva nel suo territorio rilevanti testimonianze degli antichi popoli che hanno abitato le sue terre. Un vasto patrimonio storico e culturale con testimonianze archeologiche a partire dal periodo nuragico, passando per quello romano e per le epoche successive, che rendono il Comune un museo a cielo aperto. Il paesaggio è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione di boschi ricchi di piante secolari che incornicia il paese all’interno di un invidiato polmone verde dove, il cadenzare lento delle stagioni, accompagna l’attività agro-pastorale che preserva ottime produzioni: dall’ortofrutta, ai formaggi, dall’uva da tavola ad eccellenti vini. In quest’’ambito, rientra la tutela dei prodotti tipici realizzati secondo le tradizioni e con materie prime biologiche. È il caso della is pitzottis serreus e della sa fregula serresa, entrambi ottenuti dalla lavorazione della farina di grano Cappelli ed oggetto di richiesta di De.Co, denominazioni comunali per marchi di garanzia a tutela e valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali. Questi e gli altri prodotti del territorio, sono in vetrina in occasione dell’importante fiera di S.Lucia, nella doppia edizione di maggio e settembre. Infine, ma non meno importante, l’azione del Comune a tutela della sostenibilità ambientale che va dalla redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, alla pianificazione e al risparmio dei consumi di energia fino al monitoraggio dello smaltimento dei rifiuti.
Comune di Roseto Capo Spulico (Cosenza)
Con i suoi di 1.914 abitanti, situato nell’Alto Ionio Cosentino, Roseto Capo Spulico rappresenta un’importante realtà del territorio dal punto di vista storico, turistico ma anche naturalistico e rurale. In origine Roseto era una delle città satellite di Sibari, ai tempi della Magna Grecia, ed era il luogo dove venivano coltivate le rose, i cui petali servivano per riempire i materassi su cui i sibariti dormivano. Il Comune ha fatto della valorizzazione e tutela ambientale una delle principali direttrici di sviluppo. Numerose, in tal senso, le attività: dall’efficientamento energetico degli edifici comunali, alla realizzazione di un parco fotovoltaico, fino alla diffusione della raccolta differenziata “porta a porta” e alla realizzazione del parco “Qualità della vita”. Non solo ambiente, ma anche produzioni agroalimentari tipiche, come attesta l’istituzione del marchio di qualità De.Co. per sei prodotti espressione del territorio: la ciliegia (eletta la “più bella d’Italia 2016)”; l’olio extra vergine d’oliva; la “pitta liscia” (prodotto da forno della tradizione); la sopressata; la salsiccia e il filettuccio. In definitiva un mix equilibrato tra ambiente, storia e cibo che fa del territorio comunale, coerentemente con i dettami del Premio Bandiera Verde Agricoltura, un modello vincente e sostenibile di sviluppo.
Comune di Umbertide (Perugia)
Fin dalle sue origini, Umbertide ha considerato il suo territorio ambientale ed agricolo un bene da salvaguardare e valorizzare, una risorsa preziosa per garantire uno sviluppo locale eco-sostenibile. In quest’ottica, il Premio Bandiera Verde Agricoltura ben si coniuga con le attività e le iniziative portate avanti negli anni dal Comune. La cultura ambientale sul territorio, si è sviluppata in parallelo con la nascita e lo sviluppo di politiche orientate al risparmio energetico e alla gestione sostenibile dei rifiuti. Umbertide è stato uno dei comuni umbri precursori sul fronte della raccolta differenziata “porta a porta”. Un primato importante che lo ha portato ad essere la realtà regionale sopra i 15 mila abitanti con la percentuale più elevata di raccolta, oltre il 70%. Sul fronte delle energie alternative, di pregio è la centrale idroelettrica sul Tevere, una struttura a basso impatto ambientale che produce energia pulita. Lo stesso Tevere, da sempre una delle principali risorse territoriali, è stato al centro di un progetto di recupero e valorizzazione. Sempre nell’ottica della sostenibilità ambientale, il Comune ha, approvato il Piano di azione locale per l’energia sostenibile. E poi agricoltura e prodotti tipici, con le specificità locali distribuite il sabato mattina presso il Mercato della Terra e con importanti iniziative di valorizzazione delle ricette tradizionali (ad esempio il calendario storico interamente dedicato alla cucina ed iniziative come “Gusta la cultura”).
Comune di Castel del Piano (Grosseto)
Situato sulle propaggini collinari occidentali del massiccio montuoso del Monte Amiata, Castel del Piano, le cui prima testimonianza storica è datata nell’anno 890, si estende su un territorio che rappresenta un grande spazio di natura, pieno di ricchezza e varietà. Dalle foreste di abete delle zone più alte, ai castagni, fino agli oliveti e alle prime vigne collinari. In quest’habitat, è l’agricoltura a rappresentare una delle principali leve di sviluppo. In primo luogo, l’olio d’oliva ricavato da olive autoctone di diverse qualità che crescono in un ambiente ideale e, tra cui, spicca “l’olivastra Seggainese” che ha dato origine all’olio Seggiano Dop. Una produzione, particolarmente radicata che può contare su un sistema variegato di frantoi: da quelli tradizionali a quelli più moderni e tecnologici che permettano la realizzazione di prodotti di elevato livello qualitativo. E poi il vino, con la Docg Montecucco (da cui il museo della vite e la strada del Vino Montecucco e dei sapori d’Amiata) ed altre eccellenze, come la Castagna Igp. Accanto a ciò, le azioni per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali come il Consorzio forestale dell’Amiata che gestisce il patrimonio boschivo comunale e la Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile, uno dei più importanti sistemi di certificazione a livello mondiale. Infine, ma non meno importante, il progetto di promozione e sperimentazione dell’Agricoltura sociale denominato Amiata Responsabile, quale strumento per favorire la coesione sociale, la sostenibilità e la partecipazione nei processi di sviluppo locale. In definitiva, un progetto territoriale al cui interno si possono agevolmente rintracciare le linee guida ispiratrici Premio Bandiera Verde Agricoltura.
Focus - “Bandiere Verdi”: Enti & Associazioni più attive
IISS “E. Lanoce” - settore agrario Maglie (Lecce)
https://sites.google.com/site/iissegidiolanoce/home-page/sede-associata-settore-agrario
Situato a Maglie, il centro urbano di maggiore importanza di Terra d’Otranto, l’istituto agrario tecnico e professionale “Egidio Lanoce” è stato istituito ad inizio ‘900 e, nel corso degli anni, ha subito diverse metamorfosi adeguandosi al suo territorio ed alle esigenze del suo comparto agro-zootecnico. Tra le principali colture che cerca oggi di valorizzare, vi è il grano di varietà Sen. Cappelli, che viene seminato in azienda in una parte delle aree destinate a seminativo (altre particelle sono state seminate a farro). La superfice aziendale di circa 13 ha è occupata per poco meno della metà da un oliveto trentennale sul quale gli alunni apprendono le varie tecniche di potatura, tra cui quella del “Vaso Policonico”, già realizzato su circa 400 piante. Molto attento alle problematiche ambientali odierne, l’Istituto non ha trascurato anche vari progetti sul riciclo e sulla riqualificazione ambientale, realizzando compostiere, aiuole con materiale riciclato e rimboschimento con essenza forestali mediterranee. Agricoltura, territorio, ambiente ma anche modernità. L’Istituto, ha sempre cercato di porsi come punto di riferimento per le innovazioni in agricoltura sia promuovendo incontri divulgativi tra alunni ed esperti del settore sia attuando progetti sperimentali in azienda o corsi professionalizzanti.
Istituto di istruzione superiore per le tecnologie agrarie e servizi “Lazzaro Spallanzani” Castelfranco Emilia (Modena)
Con sede principale a Castelfranco Emilia e con due unità formative sul territorio, l’Istituto agrario Lazzaro Spallanzani è sempre stato un punto di riferimento per l agricoltura del territorio e oltre alla importante missione formativa per i giovani futuri tecnici e agricoltori, ha rappresentato negli anni un centro importante di divulgazione delle nuove e buone pratiche agricole. Più recente, è la sezione gastronomica - alberghiera che riesce a coniugare produzione agricola e trasformazione dei prodotti, lungo tutta la filiera. Le produzioni coltivate (frutta e ortaggi) in cui vengono anche allevate bovine per il Parmigiano nel caseificio aziendale, diventano un fattore determinante per dare valore aggiunto alle eccellenze locali. Oltre a ciò, l’Istituto è particolarmente attento alle tematiche ambientali. in definitiva, una formula vincente di aggregazione del sistema agroalimentare, capace di mantenere vivo l’interesse sull’intera filiera, apportando innovazione e trasferendola sul territorio e alle imprese agricole, oltre che agli studenti, futuri tecnici e agricoltori.
Rubrica Televisiva a cielo aperto (Modena) - www.acieloaperto.com
Andata in onda per la prima volta nel 1990, “A cielo aperto”, rubrica televisiva settimanale di agricoltura, ambiente e alimentazione, è diventata un punto di riferimento del panorama televisivo per divulgare e informare cittadini e agricoltori sulle dinamiche del settore primario a livello territoriale. Un format vincente, che racconta l’agricoltura, le eccellenze del territorio ma anche e le sue criticità, attraverso visite alle aziende agricole e dando voce agli imprenditori agricoli. Cardine della rubrica è il rapporto tra aziende agricole e aree rurali, dove viene valorizzato il ruolo e la missione dell’impresa nel contesto aziendale: una presenza indispensabile che opera in simbiosi con il territorio circostante. Tutela del territorio ed esperienze agricole che presentano particolari aspetti innovativi nella salvaguardia dell’ambiente sono il denominatore comune dei servizi realizzati dalla rubrica, che svolge approfondimenti su questi temi anche con esperti, tecnici e rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali.
Diabete Zero! Associazione DiabeteZero Onlus (Cagliari) - www.diabetezero.it
Insieme alla Finlandia, la Sardegna è il territorio che presenta la più alta incidenza al mondo di diabete mellito di tipo 1. Si stima che il 20% della popolazione sarda debba quotidianamente confrontarsi con i problemi legati alla gestione familiare della malattia diabetica. Per dare una risposta concreta a questa vera e propria emergenza socio-sanitaria e alla sua drammatica crescita, è intervenuta l’Associazione DiabeteZero Onlus. Il progetto avviato, si pone l’obiettivo di verificare se il consumo di pane ottenuto con lievitazione naturale, a partire da cereali coltivati in loco e panificato in condizioni controllate, possa apportare miglioramenti dal punto di vista dell’equilibrio della glicemia, ridurre i fattori di rischio di complicanze cardiovascolari e il consumo di farmaci ipoglicemizzanti. Accanto all’importante elemento sanitario, le ricadute socio-economiche sul territorio sono molteplici: dalla valorizzazione dei grani duri isolani, alla programmazione di una filiera certificata, fino alla promozione di attività di ricerca, d’informazione e di educazione alimentare. Un’idea vincente, in cui la tutela della salute pubblica viene realizzata con la riscoperta del sapere millenario legato alla panificazione e, più in generale, attraverso la valorizzazione dell’offerta agricola del territorio.
AS.T.A. Asparagicoltori Trentini Associati (Trento)
Lungo l’asta dell’Adige e in particolare nel Comune di Zambana, l’asparago bianco è coltivato fin dai primi anni dell’800 su terreni sabbiosi dove trova le condizioni ideali per esprimere caratteristiche organolettiche di eccellenza. In questo contesto, si deve ricondurre l’As.T.A., l’associazione di produttori di asparago bianco di Zambana che quest’anno ha festeggiato i sui venti anni di vita. L’ As.T.A si è guadagnata, sul campo, il ruolo di soggetto di riferimento per l’asparagicoltura del Trentino attraverso un’attenzione maniacale alla qualità lungo l’intera filiera produttiva. Nella coltivazione, attraverso impianti su terreni estremamente vocati, divieto di uso di geodinfestanti e raccolta manuale effettuata, ma anche nella fase di lavorazione e condizionamento. Tutto ciò, ha portato l’associazione a commercializzare con proprio marchio circa 300 quintali di asparago bianco di Zambana che, proprio su istanza di As.T.A. è stato inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Trentino-Alto riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole.
Focus - “Bandiere Verdi”: sezioni strategiche
Agriyoung: Fondo Possioncella Guastalla (Reggio Emilia)
Il formaggio come un contenitore del territorio e del sapere intelligente, che ha reso unico il grande percorso della cultura agro-alimentare del nostro Paese. Questa, in sintesi, la filosofia portata avanti dai fratelli Perini che hanno raccolto l’eredità di famiglia che, dal 1962, alleva vacche da latte di razza Frisona per la produrre latte di alta qualità, destinato principalmente alla formaggio Parmigiano-Reggiano venduto in azienda e attraverso i moderni canali di distribuzione. Un prodotto di eccellenza che, da secoli, segue sempre la stessa ricetta: il latte di due mungiture, il siero innesto (ovvero i fermenti lattici ottenuti lasciando acidificare il siero della lavorazione del giorno precedente) e caglio di vitello. Una catena che non si può mai interrompere per ottenere risultati eccellenti. In azienda nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari: dalla nascita dei bovini, ad un’alimentazione sana e naturale di tutti gli animali, passando per la loro crescita in spazi idonei e areati fino alla loro età produttiva. Questo il mix che ha portato l’azienda a conseguire importanti traguardi, come il 4° posto, sui 500 partecipanti, raggiunto dal Parmigiano marchiato “Fondo Possioncella” al concorso Alma nel contesto Cibus di Parma.
Info: www.fondopossioncella.com
Agrimed: Matrouh Farmer Association, Associazione Beduina Egiziana
Ci troviamo nella costa Nord Ovest dell’Egitto, a circa 150 Km dalla Libia caratterizzata da zone desertiche, con una piovosità annua totale di inferiore ai 100 millimetri, una scarsa quantità di terreno coltivabile e, dove, frequenti sono i Wadi (letti di torrenti stagionali attraversati da imponenti e violente quantità di acqua ruscellante). In queste terre, i Beduini da pastori nomadi sono andati via via diventando agricoltori, anche grazie a programmi di sostegno nazionali, cominciando a coltivare olivo, ortaggi ed erbe aromatiche. Ma è soprattutto con i fichi che vengono ottenuti i maggiori risultati. Ad oggi l’80% della produzione dei fichi dell’Egitto proviene dal Governatorato di Marsa Matrouh. Da qui, un gruppo di produttori locali si sono riuniti per supportare i diritti delle comunità beduine e le opportunità che il territorio può offrire, dando luogo a un’associazione denominata Matrouh Farmer Association composta da 32 famiglie beduine dislocate lungo la costa con circa 450 ettari di ficheti e con una potenzialità di produzione di 5.000 t. annue. Il gruppo, che ha come scopo principale la valorizzazione del fico e l’esplorazione di nuovi mercati, grazie alla collaborazione con i progetti finanziati dalla Agenzia di Cooperazione Italiana e implementati dal Ciheam, sta apportando un notevolissimo impulso alla economia locale basata essenzialmente sulla agricoltura e pastorizia. Questo, grazie all’utilizzo di pratiche agronomiche a zero impatto ambientale, senza utilizzo di pesticidi e prodotti chimici e attraverso la produzione di prodotti salubri dalle ottime qualità di sapidità. Inoltre, le azioni del Maf contribuiscono notevolmente alla valorizzazione del territorio, creando nuovi redditi, favorendo lo sviluppo locale e limitando la nefanda immigrazione. Un ottimo esempio di dialogo, collaborazione e sinergia tra enti egiziani e italiani per far fronte comune e proporre uno sviluppo innovativo sostenibile e replicabile in altre luoghi del territorio egiziano e in territori affini.
Agricinema: “Nuove Terre” di Francesca Comencini e Fabio Pellarin
L’agricoltura come mezzo di inclusione delle persone più svantaggiate. È questo il filo conduttore che unisce i cinque cortometraggi “Nuove Terre”, firmati dai registi Francesca Comencini e Fabio Pellarin. I protagonisti indiscussi sono gli agricoltori che, attraverso esperienze diverse, sono approdati, per scelta o per necessità, in modo tardivo o inatteso, al lavoro antico e faticoso dell’agricoltura. Le storie, ambientate in luoghi diversi d’Italia, descrivono l’attività agricola come azione terapeutiche, di riabilitazione e di coinvolgimento attivo di persone a rischio di esclusione sociale. Nuove Terre ha quindi la capacità di raccontare l’agricoltura attraverso una prospettiva, fino a qualche tempo fa, inedita e sconosciuta al pubblico. Una nuova frontiera del mondo agricolo, dove l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale diventano i principali protagonisti.
Info: www.nuoveterre.com
Agriwelfare: La Semente Società Agricola Cooperativa Sociale di tipo B
La valorizzazione delle nuove forme di agricoltura sociale; le capacità di innescare processi di integrazione tra agricoltura e welfare locale; la valorizzazione delle tradizioni legate alla cultura agricola e contadina. Sono queste le linee guida che, a partire da quest’anno, caratterizzano la sezione “Agriwelfare” di Bandiera Verde Agricoltura. Un riconoscimento importante che per l’edizione 2016, è stato assegnato alla società agricola “La Semente”. Assistenza terapeutica, imprenditoria sociale ed innovazione aziendale nelle campagne di Spello: il cuore dell’Umbria. Il progetto, nasce dall’esigenza dei tanti genitori di ragazzi autistici che si sono interrogati sul futuro dei propri figlie e figlie dopo le scuole dell’obbligo. Quali le prospettive di integrazione sociale? Quali le possibilità occupazionali? Da qui si è partiti, da qui si è mosso quel meccanismo creativo che ha prodotto quel modello che, partendo dal preesistente ne migliorasse l’idea e l’efficacia. Grazie alle sue tre anime (Il Centro Diurno, La Fattoria Sociale e Il Distretto Rurale), “La Semente” è un centro polifunzionale in cui vengono sviluppati aspetti socio sanitari di impresa sociale e di approccio sistemico al territorio. In esso convivono vari tipi di società, finalizzate a diverse missioni. Dalla riabilitazione di persone con handicap, si passa a meccanismi commerciali cooperativi, arrivando alla gestione collettiva di problematiche sociali di larga scala che, per loro natura, superano i confini de “La Semente” stessa.
Info: www.lasemente.it
Agrisocial: Vdg Viaggi del Gusto
Agrisocial è una delle nuove “sezioni strategiche” di Bandiera Verde Agricoltura, nata per premiare iniziative lodevoli sotto il profilo di utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle capacità di sviluppare progetti e attività di e-commerce e social networking quale strumento di valorizzazione dell’offerta produttiva e di servizi. In quest’ambito l’edizione 2016, è stata assegnata ai Viaggi del gusto, al cui interno, attraverso l’iniziativa Vdg Magazine, la cultura del cibo viene diffusa in tutto il territorio italiano. Un’esperienza qualificata, distribuita anche sui treni Italo, in grado di raccontare, attraverso professionisti del settore, il territorio italiano e le sue eccellenze.
Info: www.vdgmarket.com
Agripress international: Gruppo del gusto della Stampa Estera Italia
Una nuova sezione del Premio Bandiera Verde per dare visibilità alle capacità di intercettare l’interesse della stampa internazionale da parte di esperienze legate all’imprenditoria agricola e alle tradizioni locali. In quest’ambito, il Gruppo di giornalisti della Stampa Estera che si occupa di agroalimentare, ha tutte le carte in regola. Fondato nel 2002 come Gruppo del Gusto, fin dalle sue origini ha seguito con dedizione le strade della piccola e grande produzione alimentare italiana e visitato centinaia di produttori negli angoli più nascosti del Paese, comprendendo l’importanza dell’enogastronomia come volano dell’economica italiana. Numerosi incontri con scienziati, nutrizionisti ed economisti per studiare e poter raccontare, in maniera adeguata e approfondita, questa bella realtà nei propri Paesi.
Agrichef: Agriturismo Lu Ceppe Cittareale (Rieti), agrichef Emidio Gentili
Nell’ambito delle iniziative ideate per veicolare il valore agricolo e l’identità gastronomica territoriale, l’Agrichef rappresenta ormai un’esperienza consolidata e un modello di successo. Dopo aver deliziato i palati dei visitatori di Expo 2015, con il primo Festival degli agriturismi italiani, nel 2016 sono tornati gli Agrichef che si sono dati appuntamento nel Lazio per la seconda edizione della rassegna promossa dalla Cia. Confermato il format che si è rivelato vincente: contaminazioni regionali nelle cucine degli agriturismi. A tal riguardo, il Premio Bandiera Verde per l’edizione 2016, è stato assegnato all’Agriturismo Lu Ceppe, con il suo agrichef Emidio Gentili. Siamo a Cittareale, in provincia di Rieti, nelle zone drammaticamente colpite dall’onda sismica che, dalla fine di agosto, sta interessando senza tregua il centro Italia. Un riconoscimento importante, concesso all’agrichef Emidio Gentili, anche per il suo ruolo di ideatore della ricetta inserita all’interno del “kit amatriciana solidale” diffuso dalla Cia per sostenere gli agricoltori nelle zone del sisma.
Info: www.agriturismoluceppe.it
Focus - “Bandiere Verdi”: Premi speciali
Osvaldo Bevilacqua
Un riconoscimento speciale per una vita a servizio dello sviluppo sostenibile, delle tradizioni e della cultura legate al territorio. È Osvaldo Bevilacqua, autore e conduttore di Sereno Variabile fortunata rubrica di viaggi e turismo entrata nel Guinness World Records come trasmissione di viaggi di più lunga durata del mondo. Suggerimenti per scoprire i luoghi più belli e gli angoli meno conosciuti dell’Italia e informazioni utili per organizzare soggiorni nelle più belle città d’arte. Ma anche sapori, natura, benessere, gastronomia e folklore.
Isabella Dalla Ragione
Trenta anni di appassionata ricerca di antiche varietà locali di piante da frutto, oltre cento varietà locali salvate: grazie al lavoro di Isabella Dalla Ragione e al contributo di tutti coloro che si sono riconosciuti nel progetto Archeologia Arborea, un patrimonio biologico e culturale di ricchezza inestimabile non è andato disperso e oggi ne è possibile lo studio, la riproduzione e una nuova diffusione. La Fondazione si prende cura della Collezione di antiche varietà locali di piante da frutto a San Lorenzo di Lerchi, Città di Castello (Perugia) e guida i cittadini attraverso visite e incontri alla scoperta della biodiversità. Ricerca scientifica; tutela e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio rurale, del patrimonio culturale, artistico e storico: su questi ed altri ambiti, Archeologia Arborea promuove attività e gestisce con successo progetti strategici.
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