02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Meno vino prodotto nel 2016, riduzione degli stock spagnoli e prezzi a rialzo sui listini internazionali: un quadro positivo secondo Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane

Italia
La coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Ruenza Santandrea

Una produzione di vino più bassa della media, come si avvierà ad essere quella del 2016, non è per forza una brutta notizia. “I dati in Europa e nel mondo ci consegnano un mercato del vino che fa ben sperare, con quotazioni che stanno risalendo anche forti dei segnali congiunti di una delle produzioni più basse degli ultimi 20 anni nel mondo. Cui va aggiunta una robusta riduzione degli stock spagnoli”. Lo ha detto la coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Ruenza Santandrea, a commento dello stato dell’arte dei flussi di mercato del vino in Italia e nel mondo. “Sappiamo - ha proseguito Santandrea - che la campagna 2016 si è aperta con una notizia positiva per i nostri soci viticoltori, ovvero con un calo dell’8% dello stock di vino e mosto detenuto dalle cantine spagnole”. Secondo le elaborazioni su dati del Ministero dell’Agricoltura delle Cooperativas agro-alimentarias de Espana, le giacenze si sono infatti ridotte da 34,2 a 31,15 milioni di ettolitri. Un aspetto non di poco conto, visto che gli spagnoli vendono tanto vino sfuso a prezzi stracciati, contro i quali è difficile competere.
Una congiuntura che, secondo Santandrea, “sta portando benefici sui listini internazionali, dove i prezzi degli scambi - Italia compresa - si stanno già muovendo verso l’alto. Se a questo associamo le notizie che ci arrivano in questi giorni dalla Francia, dove i prezzi dovrebbero registrare una certa stabilità grazie alle giacenze che in gran parte compensano il calo produttivo, ci aspettiamo un mercato in ripresa, con valori italiani e spagnoli che dovrebbero via via ridurre lo storico gap che ci separa dai prezzi francesi”.
Secondo l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), la vendemmia 2016 rappresenta, a livello mondiale, il raccolto quantitativamente più scarso degli ultimi 20 anni. Con 259,5 milioni di ettolitri di vino - ricordano le Cooperative - la produzione vinicola mondiale arretra di 15 milioni di ettolitri rispetto ai 274,4 milioni del 2015, segnando un -5,4%. Nell’Ue a 28 l’annata dovrebbe chiudersi con circa 165 milioni di ettolitri di vino prodotti, in calo del 4,3% rispetto ai 172,9 milioni dello scorso anno. In particolare, la Francia rende un 10% in meno sul 2015 (con il 7% di prodotto stoccato), mentre la Spagna rivede le aspettative e chiude - secondo le Cooperative - attorno ai 40 milioni di ettolitri. Ciò significa una diminuzione del 6% rispetto alla vendemmia 2015 e del 25% rispetto a quella, abbondante, del 2013. Un dato questo inferiore rispetto a quanto registrato dalla Commissione europea (42,5 milioni di ettolitri).

Sul fronte dei consumi, prosegue la lenta “migrazione” verso i Paesi terzi, che ora rappresentano il 39% del totale, contro il 31% del 2000. Tra i Paesi che registrano performance positive, gli Stati Uniti, che con un più 1% si portano a quota 31 milioni di ettolitri, ed il Regno Unito, che con un balzo del 2,4% sale a 13 milioni di ettolitri. Inverte leggermente la tendenza l’Italia (+0,3%, 21 milioni di ettolitri).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli