02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“Wine2Wine”, il forum per le imprese del vino di Veronafiere e Vinitaly (Verona, 6-7 dicembre): i mercati del mondo sotto la lente: dagli Usa alla Germania, dalla Svezia al Giappone, fino alla Cina, tra scenari, marketing e normative

Italia
Wine2Wine, il forum per le imprese del vino di Veronafiere e Vinitaly, a Verona, 6 e 7 dicembre

Dal mercato Usa fondamentale per il vino italiano, ma sempre più affollato di competitor, a quello di Germania, vitale per le cantine del Belpaese me che mostra segni di saturazione, passando per mercati piccoli ma interessanti come quello di Svezia, dove regna il monopolio, e guardando all’Asia, da un Giappone che è storico e maturo partner dell’enologia tricolore, alla Cina, mercato difficilissimo dove l’Italia ha tanto da fare e tante opportunità ancora da cogliere: ecco i Paesi focus di “Wine2Wine”, il forum firmato da Veronafiere e Vinitaly (Verona, 6-7 dicembre, www.wine2wine.net), dove si parlerà anche di marketing, comunicazione e non solo, facendo formazione alle imprese anche su aspetti commerciali e normativi.
“Fin dalla prima edizione del 2014 del forum sul business del vino di Vinitaly - spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - la scelta dei mercati su cui focalizzare lo sguardo è stata fatta sulla base della loro evoluzione in relazione al consumo enologico e con l’intento di dare, attraverso la conoscenza, strumenti di lavoro ad aziende e persone. L’annuncio dei giorni scorsi che il Testo Unico del Vino diventerà legge il 27 novembre prossimo, offre ulteriori spunti per partecipare a wine2wine, perché la nuova normativa, grazie alla semplificazione e alla sburocratizzazione dei procedimenti e dei controlli e alla riduzione dei costi per le aziende, libererà risorse e aumenterà la competitività del vino italiano sui mercati internazionali”.

Come gli Usa. Iper-competitivo, volatile e complesso, controllato da importatori e distributori, quello americano è un mercato sbilanciato su alcuni Stati molto ricettivi, dove il consumo cresce modestamente ed è in trasformazione, mentre altri sono ancora da esplorare e conquistare.
“Anche se l’Italia è il primo fornitore, con un terzo del mercato dei vini importati, è necessario sviluppare - dice Maurizio Forte, direttore Ice New York - un’azione articolata per rafforzare il rapporto con il trade e i media, avviare il coordinamento delle azioni promozionali e lanciare una grande campagna di comunicazione per migliorare l’immagine, la percezione e il valore del vino italiano”. Seguendo questa direzione, wine2wine propone due workshop dedicati alla conoscenza sul mercato e allo sviluppo dei rapporti commerciali, organizzati da Agenzia ICE, che con il Ministero dello sviluppo economico è impegnato in un grande progetto di promozione del vino italiano negli Usa che si realizzerà nei prossimi anni.
I due seminari, in programma il 6 dicembre, sono rivolti soprattutto ai produttori vinicoli che stanno investendo nel mercato americano attraverso la partecipazione all’Italian Wine Week, l’evento itinerante di ICE a New York, Miami e San Francisco. Nel primo, “Esportare in Usa: aspetti legali ed istituzionali nell’ottica di scelte strategiche di approccio al mercato”, Ludovico Bongini e Giuseppe Lo Cascio, esperti rispettivamente del settore legale e della strategia di impresa, presentano il quadro normativo e i diversi modelli di esportazione, tenendo conto delle implicazioni strategiche, finanziarie e commerciali di ogni scelta, per permettere alle aziende di capire quale sia la direzione da privilegiare nel proprio percorso di internazionalizzazione. Nel secondo appuntamento, “Attuare scelte strategiche sul mercato americano”, Steve Raye, consulente americano, tornerà per fornire consigli pratici e strumenti di marketing creativo per entrare e crescere nel mercato americano, sia attraverso canali di comunicazione del vino tradizionali, trainati dalle riviste di settori e i loro punteggi, sia attraverso i canali non convenzionali, come le nuove app (HelloVino, Wine-Searcher, Vivino).
Altro mercato decisivo per l’Italia è la Germania. Due i focus sul mercato tedesco, che dopo decenni quale principale sbocco dell’export italiano sta manifestando oggi sia segnali positivi che di saturazione, creando confusione in chi esporta. Per capire come rivitalizzarlo, a wine2wine il punto sullo stato di salute e sull’immagine del vino italiano in Germania e su come e perché e-commerce, vino biologico e sostenibilità sono diventati degli imperativi per i consumatori e wine lover tedeschi.
Un altro mercato piccolo, ma florido, è la Svezia. Dopo l’approfondimento sul mercato svedese a wine2wine 2015, quest’anno viene proposta un’esperienza pratica, realizzata dal monopolio di Stato. Si tratta di un fake tender tasting, cioè la simulazione di degustazione di gara di appalto per scegliere nuovi vini da introdurre sul mercato scandinavo. In questa sessione - a numero chiuso e con iscrizione obbligatoria su https://faketender.eventbrite.it - il responsabile del controllo qualità di Systembolaget, Jonas Röjerman, spiegherà quali sono gli elementi più importanti da considerare e quali gli aspetti meno rilevanti.
Guardando all’Asia, invece, uno dei partner storici del vino italiano è il Giappone. Nonostante tradizioni, cultura e stili di vita estremamente diversi, Giappone e Usa condividono una passione crescente per i vini artigianali. Il workshop “Vini non convenzionali in mercati tradizionali: Usa e Giappone”, tenuto dalla giornalista Alice Feiring e da Angiolino Maule, fondatore e presidente di VinNatur, spiega l’importanza del ruolo di raccordo che ha l’importatore, la congiuntura economica attuale, come andare incontro a tutte le richieste di informazioni del consumatore finale più sensibile ed esigente della media quando parliamo di questa categoria di vino e di come conciliare il lavoro stanziale del vignaiolo e la richiesta di presenza sui mercati internazionali a garanzia del prodotto e a supporto alle vendite. E poi c’è la Cina, che rappresenta quasi il 29% di tutte le vendite di lusso a livello mondiale. Le case di moda italiane sono in prima fila in questo fenomeno e a wine2wine possono insegnare qualcosa ai produttori di vino, partendo da alcune case history - Stefano Ricci, Salvatore Ferragamo, Franz Botrè e Giovanni Del Vecchio - allo scopo di stabilire un parallelo tra lusso e marketing del vino nel Paese della Grande muraglia, dove il vino rappresenta ancora uno status symbol. Si tratta comunque di un mercato in evoluzione, da monitorare per capire quale sia la percezione che hanno i mass media del vino italiano, per rafforzarne l’immagine. Questo lo scopo del secondo workshop dedicato alla Cina, realizzato da Business Strategie di Silvana Ballotta, al quale partecipano come relatori anche due personalità chiave del mondo enologico cinese: Zuming Wang, vicesegretario generale dell’Associazione Cinese per gli alcolici e segretario generale dell’Associazione cinese del vino, dal 2005 all’Alcohol Bureau, e Tao Weng, capo della Shanghai Dawen Information Development Ltd. e collaboratore del direttore generale di Shanghai Morning Post (Shanghai United Media).
Ma, come già raccontato da WineNews (https://goo.gl/loLCEi), si parlerà anche di marketing e comunicazione, normativa e finanza e viticoltura, per un totale di 36 seminari, tenuti da un centinaio di relatori provenienti da tutto il mondo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli