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Dal vicino Oriente al Mediterraneo, passando per ... la Danimarca: la vite, nel suo lungo girovagare, è stata coltivata anche dai Vichinghi, come raccontano i semi ritrovati nell’antico insediamento di Tissø, vicino alla capitale Copenaghen

La vite è una coltivazione profondamente legata al bacino del Mediterraneo, e storicamente a civiltà come quella Greca e poi Romana, ma la storia nasconde sempre sorprese inattese, come quella svelata dal sito scientifico danese “Videnskab” (www.videnskab.dk), che rivela come i Vichinghi non siano stati sempre e solo dei grandi produttori di birra, ma anche di vino. Come racconta il ritrovamento, nell’insediamento vichingo di Tissø, a 60 chilometri dalla capitale danese Copenaghen, di semi di vite vecchi di almeno 200 anni, che portano alla luce una realtà inimmaginabile: complice un clima decisamente più temperato di oggi, la vite si coltivava anche in Danimarca, sin dai tempi dell’epoca vichinga, e quindi tra l’VIII e l’XI secolo.
Certo, dire che in Danimarca si coltivava la vite non equivale a dire che si produceva vino, ma ci sono ottime ragioni per ritenere che fosse proprio così. “È la prima scoperta di questo genere, che in qualche modo lega la produzione di vino alla Danimarca - racconta il ricercatore a capo della scoperta, Peter Steen Henriksen, del Museo Nazionale della Danimarca - con tutto ciò che comporta in termini di status e prestigio: certo, non sappiamo come venissero usate le uve, magari solo in maniera ornamentale o poco più, ma è ragionevole credere che i vichinghi producessero vino: era un popolo di viaggiatori, sempre in contatto con altre culture, anche dalle regioni vitivinicole dell’Europa dell’epoca. Del resto - conclude il ricercatore - la presenza in altri siti archeologici di bicchieri da vino di origine romana aveva fatto presagire qualcosa, e adesso abbiamo qualche certezza in più”.

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