“Il Testo Unico del vino rappresenta la colonna vertebrale della legislazione vitivinicola del nostro Paese. È indicativo che il primo articolo sancisca il riconoscimento della vite e del vino come patrimonio culturale del paese, un patrimonio da tutelare e valorizzare nella sostenibilità sociale, economica, produttiva ambientale e culturale. È chiaro che tutelare questo patrimonio è un impegno quotidiano che ci vede in prima linea nell’attività di contrasto alle frodi alimentari e al falso Made in Italy e oggi possiamo dire con orgoglio che anche sul web siamo arrivati a garantire livelli rilevanti di sicurezza e tutela dei nostri prodotti. Proprio in occasione del recente G7 di Bergamo abbiamo avuto un confronto sul tema del commercio online, sul grado di tutela e i meccanismi di salvaguardia delle nostro eccellenze consci che il web costituisce un importante canale di vendita ma che, al tempo stesso, può nascondere rischi non secondari di contraffazione”. A dirlo il vice ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero, nel convegno in materia, promosso da Unione Italian Vini (Uiv), ad Alba. Lo stesso Olivero che, ieri, a WineNews aveva confermato l’impegno “ad approvare i decreti attuativi che ancora mancano, compreso quello sui consorzi con il grande tema dell’interprofessione, entro questa legislatura”, invitando il mondo delle associazioni di categoria ad un ulteriore sforzo di concertazione.
“Il rapporto che lega il vino italiano al sistema legislativo è molto articolato e per certi versi ambivalente. Da un lato tutela e garantisce, nella qualità e trasparenza del prodotto, sia il mondo produttivo sia il consumatore secondo un modello di certificazione e protezione delle indicazioni geografiche senza eguali. Dall’altro invece, questo sistema di regolamenti che interviene nelle fasi produttive del vino, complica il nostro lavoro implicando un impegno notevole in termini di tempo e risorse economiche nell’affrontare questioni di carattere giuridico amministrativo non sempre chiare e trasparenti. Da qui ne deriva la necessità di semplificazione. In Italia abbiamo un caso esemplare di semplificazione normativa che sta facendo scuola a livello internazionale: il Testo Unico dove siamo riusciti in un grande sforzo corale a coniugare rigore, certificazione, trasparenza verso il consumatore con la semplicità nella gestione amministrativa delle imprese”, ha detto il presidente Uiv Ernesto Abbona, che, nel ringraziare Olivero “che ci segue sempre con grande attenzione e verso il quale nutriamo sentimenti sinceri di riconoscenza per l’impegno che sta dedicando all’agricoltura e al vino in particolare”, ha aggiunto: “l’augurio è quello di realizzare in tutt’Italia la stessa situazione ideale che abbiamo voluto e saputo realizzare in Langa. Qui grazie ad un sistema di norme che vengono fatte scrupolosamente rispettare, la competizione è basata sul merito e, in ogni occasione, vince il migliore. Così si crea valore, condiviso da tutta la filiera. Per questo è importante costruire un sistema di norme chiaro, preciso ma semplice da applicare, che faciliti un sistema di controlli efficace”.
Un momento di approfondimento sul Testo Unico, quello dell’Unione Italiana Vini, ultimo di una seria, che questa volta ha chiamato in causa anche la Scuola Superiore della Magistratura, e l’Associazione Internazionale dei Giuristi della Vite e del Vino, di cui Uiv è socia, e che da più di 30 anni, con membri che provengono da più di 30 paesi, raccoglie a Parigi gli studiosi della materia vitivinicola.
“Il prezioso impegno personale del viceministro Olivero nel portare avanti un testo giuridico che oggi pone il nostro Paese all’avanguardia internazionale - ha ricordato Paolo Castelletti, Segretario Generale di Unione Italiana Vini, nel ripercorrere il lungo lavoro tra filiera istituzioni e mondo politico che ha portato al Testo Unico - la filiera ha mostrato grande senso di responsabilità nel cercare una linea comune che alla fine è stata vincente. Adesso la sfida si sposta sui decreti attuativi dove dobbiamo procedere con lo stesso metodo per vedere approvati entro la fine della legislatura i decreti che renderanno pienamente operativo il Tu. In gioco ci sono temi cruciali tra cui la gestione dei controlli, il sistema di tracciabilità, l’organizzazione dei consorzi di tutela. Nel lavoro di assistenza alle imprese - conclude Paolo Castelletti - da oltre 10 anni l’Unione Italiana Vini ha costituito al proprio interno un “servizio giuridico” specializzato sulle tematiche del settore che rappresenta un unicum a livello nazionale, un’esperienza fino ad oggi insuperata in termini di credibilità e competenze tecniche, diventato anche punto di riferimento delle istituzioni. In questa occasione, attraverso la quale vogliamo aprire un dialogo nuovo tra il comparto vitivinicolo e il vasto mondo giuridico italiano, desideriamo valorizzare la nostra lunga esperienza e stimolare un salto di qualità del nostro servizio giuridico. Da Centro di assistenza alle imprese a nuovo luogo e motore di dibattito e confronto culturale sui grandi temi della legislazione vitivinicola”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024