Era il 15 giugno 1868 quando Antonio Carpenè, inconsapevolmente, dette il “la” ad uno dei più grandi fenomeni enoici che il mondo ricordi: la spumantizzazione di un vitigno autoctono veneto, la Glera, il primo passo di quello che oggi è il Prosecco, ossia la bollicina più bevuta del mondo. Sono passati 150 anni, e Carpenè Malvolti è ancora la casa del Prosecco, oltre che una delle cantine più importanti del territorio: un secolo e mezzo festeggiato allo scoccare della mezzanotte con un francobollo celebrativo, emesso oggi ed appartenente alla serie tematica “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Per la presentazione ufficiale, insieme ai viticoltori, alla Scuola di Enologia e alla Città di Conegliano, a rappresentare il Ministero dello Sviluppo Economico, il professor Angelo Di Stasi, che ha sottolineato “l’impegno etico oltre che imprenditoriale della famiglia e della Cantina Carpenè Malvolti, che continua a caratterizzare il settore della spumantistica e della distillazione attraverso ricerca, innovazione ed intenso lavoro”.
Allo scoccare della mezzanotte, il brindisi con la “Magnum 150°”, stappata da Etile Carpenè, presidente della Carpenè Malvolti, che ha voluto ricordare come “con questo evento la Carpenè Malvolti ha inteso rendere gratitudine al territorio, su cui il mio bisnonno Antonio ha sempre creduto assumendosi la responsabilità di far produrre l’allora Prosecco Superiore, attraverso una continua e sinergica interlocuzione con i viticoltori del tempo. Ed è a loro che si rivolgeva, esortandoli a lavorare bene la vigna nonché dando loro consigli su come ottenere le migliori uve atte a divenire poi il vino spumante, che ci pregiamo di rappresentare e che oggi è divenuto il primo spumante al mondo”.
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