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LA STORIA

Francia ed Usa, Sudafrica ed Australia, Cile ed Argentina: “Simonit&Sirch” nelle vigne del mondo

Storia di un successo del made in Italy senza confini, che, dall’Italia, ha portato il metodo di potatura tra i filari più prestigiosi del pianeta

L’Italia in primis, ma anche la Francia, e poi ancora la California, il Cile e l’Argentina, il Sudafrica, la Nuova Zelanda e l’Australia: è ormai una rete di livello mondiale, oltre che una storia di successo made in Italy, quella che vede il metodo di potatura “Simonit&Sirch”, firmato da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, che, partito dal Friuli Venezia Giulia, oggi è protagonista in oltre 130 cantine di primissimo piano d’Italia e di tutto il mondo, da Bordeaux(con nomi mito come Château d’Yquem, Château Latour, Château Haut Bailly, Château Lynch Bages, Château Batailley, Château Pichon Longueville Comtesse de Lalande, Domaines Denis Dubourdieu), allo Champange (con Moët&Chandon e Louis Roederer), dalla Napa Valley (Chimney Rock, Silver Oak, Domain Chandon, tra le altre) alla Sonoma Valley (con Rochioli), dal Cile (Emiliana del Gruppo Concha y Toro e Almaviva di Mouton Rotschild) all’Argentina (Chandon e Terrazza de Los Andes), dall’Australia (con nomi come Montalto Vineyard o Stonier Wines, per esempio) al Sudafrica (con cantine come Ruper, Bottega Family, Kanonkop e Oldenburg Vineyards, per citarne alcune), conta più di 4.000 potatori formati, e vede collaborazioni con gli istituti ed i centri di ricerca in Italia e all’estero, dall’Università di Bordeaux (dove grazie alla collaborazione tra l’Isvv e Simonit e Sirch ha sede il primo e unico Diploma universitario di potatura e scelta germogli al mondo), a quella di Davis, in California, a quella di Stellenbosch, in Sudafrica. Una crescita globale che, dopo la Francia, anche grazie alla stima e alla collaborazione con Denis Dubourdieu, ha trovato un nuovo trampolino di lancio proprio in Usa, come spiega a WineNews Marco Simonit.
“Abbiamo aperto la Simonit & Sirch Us due anni fa, dopo diversi anni che lavoravamo in California seguendo tutto il gruppo Roederer, che ha anche Roederer Estate, specializzata negli sparkling, nella Anderson Valley, vicino a Mendocino, a Nord di Napa, già dal 2012. Poi altre aziende importanti si sono rivolte a noi e abbiamo iniziato questo percorso che occupa 4 dei nostri ragazzi per 5-6 mesi all’anno, io poi seguo personalmente quel mercato, sono spesso in Napa, è un’attivita molto interessante perché, e c’è anche Sonoma, dove seguiamo vigneti di Pinot Nero e Chardonnay interessanti, per nomi come Rochioli, e anche per Gallo”.
Una presenza importante, in uno dei territori top del vino a livello globale, spiega Simonit: “Napa è un fenomeno straordinario, dopo Bordeaux credo che sia il distretto del vino più importante al mondo.
Sono riusciti a creare qualcosa di unico per l’indotto, ci sono 10 milioni di turisti ogni anno solo a Napa, ma anche per il valore che ha questo distretto, per il valore che ha il Cabernet della Napa, che ha delle quotazioni che non si raggiungono da nessuna altra parte del mondo, e anche il valore dei terreni e delle vigne ha dei valori incredibili. Ed è veramente interessante perché ci sono le aziende specializzate nella sola produzione dell’uva, soprattutto Cabernet Sauvignon, che vendo a prezzi pazzeschi, anche a 25-30 dollari al chilo”. Come sempre, l’attività di Simonit & Sirch si divide tra l’intervento in vigna e la formazione dei potatori.
“Abbiamo intrapreso anche una collaborazione interessante con l’Università di Davis, loro anno delle “extencion service” sul territorio, facciamo spesso incontri per i viticoltori, per monitorare la situazione. E devo dire che noi, dove c’è Cabernet Sauvignon, “giochiamo facile” - scherza Marco Simonit - perché è una delle varietà al mondo più sensibili ai deperimenti, alla malattie, è delicata, è sensibile alle malattie del legno e ad un sacco di virus, ed in Napa la problematica della longevità delle vigne è un grande problema, più che in altre parti del mondo. Anche perché i prezzi delle vigne, il valore dei terreni, è talmente elevato che poter tenere anche solo 10 anni in più un vigneto vuol dire risparmiare milioni e milioni di dollari.
Ci sono problematiche grosse con virus che portano spesso all’estirpo delle piante, con le malattie del legno, soprattutto funghi, e noi con la nostra tecnica riusciamo ad intervenire in maniera concreta. C’è sempre più interesse”.
Certo, lavorare in tutto il mondo non è semplice, ed in “Napa, in particolare, i lavori in vigna - racconta ancora Simonit - vengono svolti da “contractors”, aziende di servizio come le cooperative in Italia, molto strutturate, con tutta la manodopera che è messicana, e nessuno negli anni aveva mai investito un dollaro per fare formazione ai messicani in vigna. Noi siamo arrivati, e con alcune delle aziende più sensibili sul territorio abbiamo iniziato a fare formazione, ad investire. Quindi abbiamo iniziato a seguire i lavoratori durante le varie fasi in vigna, ed è un lavoro incredibile, perché si deve parlare in spagnolo con loro, in inglese con proprietari ed enologi, ed è un grande impegno, ma è ricco di soddisfazioni, ed è un mercato per noi davvero importante anche per il business”.
Ma non c’è solo questo: “la cosa più bella è che ormai si sta creando un circuito internazionale molto importante, perché tanti grandi di Bordeaux e di Francia, sono presenti anche in Napa con partecipazioni o joint venture con americani, e il nostro marchio sta girando nel mondo come un marchio di garanzia, anche nella formazione delle persone che lavorano in vigna per la preservazione delle piante e per la loro messa in condizione per produrre al meglio e sempre più qualità. Stiamo facendo anche tanta ricerca, ci sono tanti lavori già in corso volti anche a capire e dimostrare in maniera scientifica la valenza del nostro metodo. Dalla California è nato anche il rapporto con il Cile e l’Argentina, siamo in Sudafrica, dove abbiamo aperto una divisione in un mercato che stiamo seguendo da tanti anni e che cresce, anche se non veloce come gli Usa, ma abbiamo iniziato a collaborare con l’Università di Stellenbosch, facciamo corsi di potatura anche lì, stiamo cercando di allargare quella rete didattica partita dal diploma universitario a Bordeaux per portarla in altri atenei nel mondo, perché la formazione dei giovani per noi rimane un obiettivo primario”.
E magari, per mettere piede in tutti i 5 Continenti, arriverà anche l’Asia, con la Cina. “Ma ancora non è il momento, anche perché seguire tutto quello che già seguiamo non è semplice, stiamo per aprire una filiale anche per Australia e Nuova Zelanda, e già siamo in tutti i distretti più importanti del vino del mondo. In Cina stanno piantando e producendo tanto, ma forse ancora non sono a quel livello di ricerca della qualità, dell’identità e dello stile, che sono gli elementi, che insieme al brande, danno valore al vino. Ed è li che entriamo noi, perché per avere tutto questo devi avere una vigna longeva, che riesce a tirare fuori il massimo dell’identità dal terroir dove si trova. Il valore dei grandi vini è nel carattere, nella riconoscibilità, ed i grandi brand ci chiamano per questo, perché non vogliono perdere i loro vigneti migliori, che sono quelli che danno carattere, e di conseguenza valore, anche economico, al loro vino. La Cina ancora è un pò distante da questo approccio, per ora, in futuro vedremo”.

Focus - Al via il decimo anno della Scuola Italiana di Potatura della Vite
Se Simonit & Sirch è oggi una realtà di livello mondiale, tutto è partito però dall’Italia, dove è al via il decimo anno della “Scuola Italiana di Potatura della Vite”, con i corsi che si terranno tra novembre 2018 e gennaio 2019. Unica nel suo genere a livello internazionale, la Scuola terrà i suoi corsi nei territori di maggior pregio della viticultura italiana, in collaborazione con importanti Università e Istituti di Ricerca che contribuiscono al progetto con lezioni di approfondimenti di fisiologie e patologia della vite. In tutto, si terranno 24 corsi in 13 Regioni. Fra le novità di quest’anno, l’apertura di una scuola in Liguria, l’intensificarsi dei corsi di secondo livello riservati a chi ha già frequentato quello di primo livello, che saranno 7, e l’avvio in Franciacorta di un corso in inglese.
I corsi si terranno in Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna e saranno condotte dai tutor della Simonit&Sirch. Le lezioni si svolgeranno tra novembre 2018 e gennaio 2019 per la potatura invernale e in primavera 2019 per la potatura verde. Come per le scorse edizioni, sono aperte a tutti (addetti al lavoro, tecnici, studenti o anche semplici appassionati del verde) e si articoleranno in 4 giornate formative (3 invernali e 1 primaverile), durante le quali si svolgeranno 2 lezioni teoriche in aula e 6 esercitazioni pratiche in vigneto. Le lezioni e le esercitazioni verranno effettuate su vigneti potati secondo il Metodo Simonit&Sirch per il primo livello, e su vigneti allevati tradizionalmente nel territorio per il secondo livello.
L’obiettivo della Scuola è insegnare le basi del Metodo Simonit&Sirch di potatura ramificata della vite, ormai adottato da oltre 130 fra le principali aziende vinicole italiane e straniere. In sintesi, il Metodo Simonit&Sirch si fonda su 4 regole base che possono essere applicate universalmente: permettere alla pianta di ramificare con l’età, di occupare spazio col fusto e con i rami; garantire la continuità del flusso linfatico; eseguire tagli di piccole dimensioni sul legno giovane, poco invasivi; utilizzare, quando necessario, la cosiddetta tecnica “del legno di rispetto” per allontanare il disseccamento dal flusso principale della linfa.
Date e programmi dettagliati si trovano sul sito www.simonitesirch.it.

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