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NUOVI TREND & LINEE GUIDA

La comunicazione e le visite, dalle degustazioni alla vendita diretta: l’enoturismo Covid-free

Con l’Italia capofila i più importanti Paesi-meta al mondo lanciano un Protocollo internazionale. Sottosegretario Bonaccorsi: un modello di ripartenza

Le indicazioni sulla comunicazione prima della visita, che sarà sempre meglio prenotare, e perché l’enoturista sia preparato e informato sulla prevenzione; le regole da seguire una volta giunti in cantina, tra protezioni da indossare, distanze da mantenere e percorsi obbligati da seguire; quindi, le soluzioni pensate per la degustazione, momento clou dell’esperienza in cantina, cui si potrà partecipare da postazioni assegnate, senza condividere calici e altri strumenti, privilegiando gli spazi aperti che le aziende hanno la fortuna di avere (ma dove i flussi dovranno comunque essere regolamentati); per la visita vera e propria, meglio in piccoli gruppi e sanificando gli ambienti tra un tour e l’altro; infine, il wine shop, dove adottare soluzioni come l’esposizione dei prezzi in bella vista per evitare di toccare le bottiglie. A fine visita, evitare tutto ciò che può essere contaminante, dai depliant al libro delle firme, con l’aiuto della tecnologia mutimediale. Ma ci sono anche le norme da seguire per chi ha un agriturismo o un ristorante, dall’apparecchiatura ai menu digitali. Ecco “Tranquillamente Enoturismo”, protocollo internazionale lanciato da un Comitato formato dal Movimento Turismo del Vino Italia e esperti e le più importanti realtà del settore di Spagna, Francia, Usa, Cile, Messico, Brasile e Sudafrica (che, insieme, muovono più di 30 milioni di visitatori da tutto il mondo), coordinati da Roberta Garibaldi, e contenente le linee guida per la corretta ripresa dell’enoturismo Covid-Free, aggiornando il “Decalogo dell’Accoglienza”, messo a punto dal Movimento quasi 30 anni fa.
Di certo c’è che il turismo in cantina è e sarà una forma sicura e responsabile di turismo, un modello per tutto il settore, colpito da una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. Tanto che il 97% delle cantine è stata molto danneggiata, con il comparto che ha subito i maggiori contraccolpi che è quello della vendita e della distribuzione (91%), per l’assenza di clienti diretti e la chiusura di attività ristorative ed enoteche, fonti primarie di fatturato per quanto riguarda le vendite; segue a ruota il settore enoturistico che per l’84% risulta essere tra i più danneggiati. Al momento dell’emergenza, la metà delle aziende era già dotata di un servizio online di vendita e distribuzione, l’altra metà lo ha attivato, con il 70% che lo ritiene ora più che mai indispensabile. “Tutto è cambiato, di fronte al 100% delle destinazioni mondiali che ha introdotto restrizioni nei viaggi - ha detto l’esperta di enoturismo Roberta Garibaldi, illustrando, oggi in digital conference, l’indagine sull’impatto del Covid in cantina - ma abbiamo anche visto l’ambiente migliorare e tante innovazioni nel mondo wine & food, l’incremento incredibile delle vendite online e la crescita del delivery, un fiorire di degustazioni virtuali che mai ci saremmo immaginati così come il ricominciare a cucinare in casa. E tutto dovrà cambiare, ma il settore inizia finalmente a vedere la luce e un futuro più roseo da progettare adesso per farsi trovare pronti”.
Futuro in cui per l’87% delle cantine l’enoturismo dovrà essere considerato attività strategica per la ripresa economica dopo la crisi, con l’aiuto dai Governi dei diversi Paesi che dovrà per forza arrivare. “Dobbiamo lavorare di più in sinergia, tra istituzioni ed operatori - ha sottolineato Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - perché l’enoturismo, che è già un’importante realtà in termini di presenze turistiche ed economia, diventi ancora di più un filone di sviluppo del fare turismo in Italia. Un modello anche economico di sviluppo sostenibile, attento ai territori, anche quelli più fragili, di cui l’Italia dovrà sempre di più tenere conto, puntando alla loro valorizzazione e a quella delle nostre eccellenze, non stagionale e, dunque, importante anche per la distribuzione dei flussi su tutto il territorio nazionale. Un modello, insomma, di ripartenza per tutto il settore, con un’attenzione maggiore alla qualità e alla sostenibilità”.
Le premesse ci sono tutte, perché nonostante tutto l’enoturismo continua ad essere considerato un settore in crescita, grazie all’interesse per l’enogastronomia da parte dei turisti sia italiani che stranieri, e che siano Generazione Z, X o Millennials, perché tutti, in questo periodo, l’abbiamo riscoperta. Secondo un’indagine Confturismo-Confcommercio e Swg, dopo il lockdown la priorità in vacanza per il 40% degli italiani, sarà stare nella natura, all’aperto, e stando anche ad uno studio internazionale di Matador Network emergono outdoor, cultura ed enogastronomia tra le attrazioni turistiche più desiderate. E se il principale target sarà il turismo interno, anche il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano conferma come gli italiani amano vivere esperienze enogastronomiche in Italia (il 92% dei loro viaggi enogastronomici sono stati nel nostro Paese), e che il 64% vorrebbe conoscere di più l’enogastronomia del territorio in cui vive. Lo slancio è verso lo spazio aperto, e, tra degustazioni nei vigneti e wine trekking, percorsi in bici o itineranti tra diverse realtà, le possibilità sono moltissime. Il desiderio dell’enoturista? Umanizzare l’esperienza, in termini di sicurezza e accessibilità. Fondamentale poi fare rete con la ristorazione, e con quei ristoratori che non hanno spazi adeguati, offrendoli, e viceversa. E, ancora, sostenere l’intera catena di produzione e distribuzione, rivolgersi anche al mercato domestico, aumentare gli investimenti nel marketing online e supportare la creatività, l’innovazione e lo spirito imprenditoriale.
“La nostra responsabilità è di operare per il rilancio del fascino dell’Italia partendo dalle basi del patrimonio e della reputazione e promuovendo i nostri territori, con prodotti nuovi, audaci e innovativi che possono tradurre l’orgoglio italiano in esperienze tangibili per i visitatori. E vogliamo favorire la collaborazione tra i settori vinicoli, alimentari e turistici, promuovendo le nostre bellezze nei principali mercati target, perché insieme possiamo assicurarci che l’Italia prenda il suo legittimo ruolo/posto come una delle più grandi destinazioni enogastronomiche del mondo”, ha detto Nicola D’Auria, presidente di Movimento Turismo del Vino, ricordando le origini del Movimento, agli albori dell’enoturismo, nel lontano 1993 con Donatella Cinelli Colombini - che oggi suggerisce come l’accoglienza della cantine debba essere sempre più green, con più cantine aperte nei weekend ed in pausa pranzo, prevalentemente su prenotazione, per non perdere nessuna occasione di godere al meglio la vacanza da wine lover - e l’intuizione di Cantine Aperte (la prossima edizione ci sarà, il 30 e 31 maggio in tutta Italia, tra reale e virtuale). Risale a solo due anni fa, invece, il suo riconoscimento “frutto della nostra collaborazione che ha portato alla nascita della prima Legge enoturismo - ha sottolineato Sebastiano de Corato (Uiv-Unione Italiana Vini) - ora siamo in una fase di inquadramento regionale. L’emergenza Covid e le normative susseguite complicano la vite delle aziende, ma noi ci siamo per tradurle”.
Uno scenario, che accomuna l’intero enoturismo internazionale, dall’Italia a Bordeaux, dall’Argentina all’Australia, dalla Napa Valley alla Rioja, ha spiegato Catherine Leparmentier Dayot, managing director Great Wine Capitals Global Network: “dopo l’esperienza del Coronavirus abbiamo bisogno di reinventare la nostra idea di enoturismo, in tutto il mondo. Coinvolgimento, interazione, racconto emozionale sono le parole chiave”.

Focus - “Tranquillamente Enoturismo”, il protocollo internazionale per un enoturismo Covid-free
Il protocollo si pone l’obiettivo di essere da guida per le cantine e altri attori dell’enoturismo, per l’adeguamento delle sue strutture e dei servizi di accoglienza dando la priorità alla cura e alla salvaguardia della vita delle persone.
Comunicazioni prima della visita
- Informare i visitatori della loro co-responsabilità, al pari della cantina, del rispetto delle norme di distanziamento e igiene a tutela non solo di sé stessi, ma anche di tutte le persone presenti in cantina siano essi enoturisti che dipendenti della cantina stessa.
- Informare i visitatori sui sintomi del Covid-19 e, qualora si fossero manifestati nei 15 giorni precedenti alla visita, consigliare loro di non frequentare la struttura. I sintomi sono: febbre, tosse, diarrea, mancanza di respiro, perdita di olfatto.
- Non è consigliato visitare la cantina se negli ultimi 15 giorni si è venuti a contatto con persone alle quali è stata confermata la diagnosi di Covid-19.
- Informare i visitatori delle misure di prevenzione in vigore al momento della visita, come dell’utilizzo della mascherina e dei guanti e il distanziamento fisico.
- Informare, e quindi fornire ai visitatori già prima dell’arrivo in cantina, l’opzione di pagamento anticipato per evitare l’utilizzo di contanti o carte di credito.
- Per garantire una visita serena e con adeguato distanziamento si invita alla prenotazione della visita anticipata.
- Abilitare il pagamento elettronico anticipato della visita.
Una volta in cantina
- Misurare la temperatura ad ogni visitatore prima di entrare nella cantina attraverso utilizzo di scanner.
- Registrare i dati personali, se necessario in base alle raccomandazioni in vigore. Esempio: origine, luoghi visitati negli ultimi 14 giorni, contatto con determinate persone, ecc. Se previsto chiedere informazioni sui possibili sintomi precedenti. Facoltativo: far firmare la dichiarazione al turista.
- Verificare l’uso delle protezioni da parte di tutti i visitatori (mascherine), fornendo soluzioni a coloro che ne hanno bisogno.
- Facilitare gli elementi di igiene e disinfezione quali gel igienizzanti e spray.
Reception
- Installare schermi protettivi alla reception.
- Indicare la distanza di sicurezza per la fila prevista dalle normative in essere.
- Pagamento della quota di partecipazione alle esperienze preferibilmente contact less ed emissione di ricevute, possibilmente non cartacee.
- Informare i visitatori delle modalità di svolgimento della visita e tutte le precauzioni igieniche e di distanziamento fisico adottate dalla cantina.
- Fornire ai visitatori informazioni aggiornate sul virus Covid-19.
- Evitare il contatto fisico nel saluto e in tutte le fasi della visita guidata.
Degustazioni
Raccomandazioni a tutela dei visitatori:
- Invitare i visitatori all’igiene prima dell’inizio della degustazione (lavaggio delle mani e uso di gel igienizzante).
- Rispettare le distanze di sicurezza.
- Divieto assoluto di scambio della postazione assegnata.
- Divieto assoluto di condivisione delle degustazioni di vino.
- Divieto assoluto di condivisione dei cibi in abbinamento ai vini.
Raccomandazioni per chi svolge il servizio di degustazione:
- Prima di iniziare la degustazione lavarsi le mani e/o igienizzarle con alcool in presenza dei visitatori.
- Evitare il contatto tra bottiglia e calice al momento della mescita.
- Evitare l’uso di salvagocce.
- Evitare di toccare la bocca della bottiglia con le mani al momento dell’apertura, utilizzare sempre dei guanti usa e getta.
- Cercare di non utilizzare sputacchiere, se necessario usare sputacchiere individuali preferibilmente monouso.
- La somministrazione di cibi in abbinamento alla degustazione del vino deve seguire scrupolosamente i relativi protocolli nazionali o regionali.
- Prima e dopo ogni degustazione, pulire e disinfettare tutte le superfici con le quali il visitatore è potenzialmente venuto a contatto.
- Si suggerisce, ove possibile di organizzare le degustazioni all’aperto.
Consigli per la visita guidata
- Raccomandiamo di organizzare visite private o in piccoli gruppi.
- Si consiglia di progettare per quanto possibile percorsi a senso unico di percorrenza.
- Organizzare le visite con orari e percorsi sfalsati per mantenere la distanza tra i gruppi di visita.
- Dare priorità agli spazi esterni e aperti, cercando di stare lì il più a lungo possibile.
- Evitare il contatto dei turisti con tutti gli altri collaboratori della cantina non coinvolti nella realizzazione della visita guidata.
- Adottare misure di distanziamento e di divieto che impediscano ai visitatori di toccare qualsivoglia strumentazione della cantina.
- Consultare dei tecnici in merito a tempo di permanenza dei visitatori negli spazi chiusi in base al numero delle persone, ventilazione, ricambi d’aria, aria condizionata.
- Prevedere il tempo necessario per la pulizia e l’igienizzazione degli spazi tra una visita guidata e l’altra.
- Evitare assolutamente l’utilizzo di dispositivi tecnologici di fruizione della visita guidata che siano in condivisione (esempio: audioguide, cuffie di realtà virtuale ...).
Wine shop
- Installare schermi protettivi.
- Utilizzare per il personale del wine shop protezioni personali quali guanti e mascherine.
- Impedire ai visitatori di venire a contatto con i prodotti all’interno del negozio.
- Posizionare in maniera evidente i prezzi sui prodotti.
- Prevedere degli strumenti di consultazione digitale che consentano di reperire informazioni tecniche sui vini e tutti gli altri prodotti.
- Individuare un collaboratore responsabile del confezionamento dei prodotti e unico responsabile della consegna della confezione ai visitatori.
- Disinfettare con soluzioni idroalcoliche tutti elementi che sono a contatto con i visitatori.
- Incoraggiare il pagamento tramite cellulare o carta (Contactless).
- Disinfettare le mani dopo aver toccato banconote o monete e prima di iniziare la transazione successiva.
- Promuovere la soluzione del pagamento unico per tutte le attività e i prodotti acquistati.
- Garantire la distanza minima tra il cassiere e il visitatore.
- Dare accesso ai locali ad un numero limitato di persone, in base all’ampiezza degli spazi. Servire una persona alla volta per evitare affollamenti.
Fine visita
- Evitare di utilizzare guestbook.
- Non consegnare materiale stampato, ma solo materiale informativo della cantina in formato elettronico attraverso l’utilizzo di chiavette usb o altri dispositivi di archiviazione.
- Fai un sondaggio di soddisfazione o crea azioni per facilitare la fidelizzazione, in digitale.
- Evitare il contatto nel saluto d’addio.
- Invitare il visitatore a condividere virtualmente tutto ciò che ha vissuto durante l’esperienza, soprattutto relativamente alla cura avuta dalla cantina dal punto di vista igienico sanitario.
Uso degli spazi
- Dare priorità all’uso di luoghi aperti o ben ventilati.
- Si raccomanda di non far utilizzare ascensori.
- Stabilire la capacità di ogni stanza o spazio in conformità con i regolamenti o le raccomandazioni di distanziamento fisico che sono in vigore al momento dell’apertura.
- Avere segnaletica informativa con misure igieniche raccomandate, presso la reception, camere, ristorante, bagni, ecc.
- Stabilire un sistema che eviti la concentrazione nei bagni, una persona per bagno, indicando la distanza di sicurezza necessaria in caso di coda.
- Avere sapone e alcol in tutti i bagni.
- Pulizia e disinfezione dei bagni tra le visite.
- Utilizzare ancor di più il metodo di raccolta differenziata munendosi di cestini o bidone “a pedali” per evitare il sollevamento dei coperchi.
- Posizionare distributori con 70% gel alcol o alcool in ogni spazio attraverso il quale verrà effettuata la visita: reception, scatola, sala degustazione e altre parti del tour.
Ristorante
- Offrire il servizio attraverso prenotazioni per evitare aree di attesa.
- Offrire ai visitatori soluzioni idroalcoliche all’ingresso del ristorante e principio del servizio.
- Sistemi che consentono l’isolamento di ombrelli comprese le maniglie.
- Distanza tra i tavoli: rispettare pienamente le capacità e le distanze tra i tavoli forniti dal governo e dalle autorità competenti.
- Utilizzare, preferibilmente, tovaglie in materiali riutilizzabili usa e getta o individuali, anziché in tessuto.
- In caso di utilizzo di tovaglie di stoffa, montare il tavolo davanti al cliente in modo che il materiale sia il meno esposto possibile.
- Effettuare il cambio completo di tovaglia tra i servizi.
- Verificare che i piatti, bicchieri, bicchieri e attrezzi da posizionare sul tavolo siano opportunamente igienizzati
- Offrire bevande chiuse e individuali.
- Ridurre al minimo il tempo di permanenza del cameriere al tavolo.
- Ridurre al minimo il numero di camerieri che interagiscono con il cliente.
- Servire i piatti singolarmente.
- Utilizzare elementi di protezione personale (PPE) da parte di tutto il personale di servizio.
- Alla fine del pasto, pulire e disinfettare le maniglie delle porte, ringhiere, tavoli, sedie, poltrone, menu, contenitori, alzate, vassoi, macchine per bevande, ecc.
- Utilizzare menù digitali e preferire metodi di pagamento digitalizzati ai contanti.
Il team
- Fornire formazione sulle misure di cura e sicurezza personale, in relazione al contatto con il visitatore e alla manipolazione degli elementi.
- Stabilire procedure di ingresso sul posto di lavoro che possono includere: disinfezione delle scarpe ove previsto, uniformi esclusive sul posto di lavoro, lavaggio delle mani o posizionamento dell’alcool gel. Lavaggio giornaliero delle uniformi da lavoro.
- Fornire al personale tutti gli elementi protettivi necessari, in conformità con la legislazione vigente.
- Sviluppare una procedura d’azione per l’identificazione dei sintomi (ad esempio, febbre).
- Identificare elementi personali come tazze, occhiali, posate o risorse per i dipendenti, ad esempio cappelli o microfoni che non devono essere condivisi.
Contratti con agenzie viaggi e tour operator
- Revisionare i contratti commerciali con agenzie viaggi e tour operator, fornire le certificazioni che devono essere fornite in conformità con le nuove condizioni operative relative alle visite di turisti individuali e gruppi.

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