Dal 3 all’11 ottobre torna la “Milano Wine Week”, evento diviso tra fisico e digitale, come impone l’era del Covid. Centinaia di attività in calendario, centinaia di locali coinvolti, tanti i quartieri di Milano che tornano Wine Distric, legati ai territori grazie ai Consorzi del Franciacorta, dell’Asti, del Lugana, delle Doc del Friuli Venezia Giulia, del Prosecco Docg e dell’Oltrepò Pavese, mille brindisi virtuali collegati da casa come quello con il TrentoDoc, città collegate dal mondo, come New York, San Francisco, Miami, Toronto, Shenzhen, Shanghai e Mosca, grazie alle partnership con realtà come International Exhibition Management di Marina Nedic e di Giancarlo Voglino, e Business Stategies di Silvana Ballotta, insieme a cui sarà promosso anche uno dei Forum più importanti dell’evento, il Wine Business Forum, insieme alla European Association gf Wine Economists, guidata da Jean-Marie Cardebat, Università di Bordeaux e da Davide Gaeta dell’Università di Verona (focus sull’impatto economico del Covid-19 sul processo di internazionalizzazione nel settore vitivinicolo), a cui si affiancano il Wine Generation Forum di Agivi, l’associazione dei giovani di Unione Italiana Vini (Uiv), e Shaping Wine con la Sda Bocconi, una Digital Wine Fair, le partnership con il Merano Wine Festival, Slow Wine, Federdoc e Confagricoltura, le iniziative messi in campo dalle cantine partner, come Pasqua, Berlucchi, Marchesi di Barolo, del Consorzio del Prosecco e dei Vini della Maremma e non solo. Un programma articolato, e in continuo aggiornamento, quello messo in piedi dal Comitato “Milano Wine Week”, presieduto da Luciano Ferraro, caporedattore del quotidiano italiano per eccellenza, il “Corriere della Sera”. Per una manifestazione che guarda al futuro.
“Una manifestazione che quest’anno cambia pelle, aprendo al business internazionale - ha spiegato il fondatore Federico Gordini - collegata con 7 città tra Usa, Canada e Cina, e con una forte presenza su Milano, che viene rilanciata, con norme molto stringenti che consentirà alla manifestazione di svolgersi pur nel quadro che stiamo vivendo. Il nostro obiettivo è dare un esempio, un modello da seguire, che è quello di una manifestazione che sta in piedi, e che riesce a portare avanti la promozione del vino italiano, sia verso il consumatore finale che verso il mondo business, con delle idee nuove, che riguardano la digitalizzazione che ci consente di arrivare nel mondo e di essere in contemporanea a Milano ed in queste sette città del mondo, ma anche con un sistema normativo anche innovativo sugli eventi diffusi in città, e con un coinvolgimento massivo del mondo della somministrazione, con centinaia di locali coinvolti. La “Milano Wine Week” quest’anno diventa internazionale, ed io credo che sia un grande obiettivo che abbiamo, adesso dobbiamo costruire un progetto per il 2021 che, nelle more della situazione generale, possa portare qui il mondo, e quindi non solo gli operatori business ma anche il mondo del vino internazionale. Vogliamo fare di Milano un grande luogo di riflessione internazionale sul mondo del vino, che possa coinvolgere produttori, imprenditori e teste pensanti di questo mondo che arrivano da ogni Paese, esattamente come avviene nella Settimana della Moda e e del Design, Milano è strutturata così e non può non avere grande ambizione internazionale”.
Sul fronte del business, le novità saranno i tasting internazionali, ovvero degustazioni esclusive - quasi 50 gli appuntamenti in calendario - rivolte ai buyer e alla stampa in collegamento digitale con pubblico fisico che sarà in parte nell’headquarter milanese di Palazzo Bovara e in parte in una delle 7 sedi estere della “Milano Wine Week” 2020, dislocate nelle città di New York, San Francisco, Miami, Toronto, Shenzhen, Shanghai e Mosca, toccando quindi i più importanti mercati di riferimento del mondo vitivinicolo - nordamericano, cinese e russo - grazie alle partnership strette con International Exhibition Management di Marina Nedic e di Giancarlo Voglino e con Business Stategies di Silvana Ballotta.
Parallelamente, centralizzati nello storico headquarter di Palazzo Bovara, si svolgeranno i tasting italiani, ovvero masterclass e walk-around tasting dedicati a operatori, stampa e buyer italiani selezionati del canale horeca, collegati in streaming con il quartier generale di “Milano Wine Week” sempre attraverso la piattaforma digitale. Grazie alla funzionalità Wine Networking Hub, inoltre, tutte le aziende partecipanti potranno disporre anche di spazi virtuali della Digital Wine Fair, una vera e propria fiera digitale internazionale che nasce per abbattere le distanze tra produttori e operatori della filiera per mezzo di un innovativo strumento che favorisce l’incontro tra domanda e offerta.
Fruibili da remoto, in streaming o on demand, saranno anche i tre grandi momenti di formazione e networking organizzati nella “Milano Wine Week” 2020: la terza edizione del Wine Business Forum (6 ottobre), realizzato in partnership con Business Strategies, e coordinato da Silvana Ballotta, che si concentrerà sull’internazionalizzazione in alcuni dei principali mercati dell’export vinicolo italiano, cui si affiancherà il nuovo Shaping Wine (8 ottobre), realizzato in partnership con Sda Bocconi, un momento di riflessione sui trend innovativi e sull’evoluzione degli spazi fisici e virtuali del retail del mondo del vino, e il Wine Generation Forum (9 ottobre), realizzato in collaborazione con Agivi (Associazione dei Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani) di Unione Italiana Vini (Uiv), in lingua inglese, dedicato ai “millennials” che lavorano nel settore vinicolo.
Ma la “Milano Wine Week” guarda anche al pubblico. Come da tradizione, la “Settimana del Vino” inizierà con il consueto brindisi inaugurale con le bollicine di montagna delle cantine dell’Istituto Trentodoc. Questo momento, spettacolare dal vivo nelle scorse edizioni, prenderà vita grazie ad un flash mob digitale con il coinvolgimento di 5.000 persone che, grazie al “delivery partner” Winelivery, potranno alzare i calici in tempo reale dalle rispettive case. L’appuntamento è fissato per sabato 3 ottobre (ore 20.15).
Resta confermata l’attivazione di sei Wine District, veri e propri sodalizi tra un quartiere, con il suo circuito di bar, ristoranti ed enoteche, e un Consorzio di tutela. Per l’intera settimana in cui il quartiere sarà - come ormai da tradizione - totalmente brandizzato con la livrea del Consorzio, sarà possibile partecipare ad eventi speciali (aperitivi, cene, degustazioni), attivati in occasione della “Milano Wine Week”, nei locali aderenti all’iniziativa. Il quartiere Brera - Garibaldi - Solferino sarà appannaggio del Franciacorta, mentre il distretto Eustachi sarà presidiato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. La zona di Porta Nuova sarà, invece, brandizzata dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Isola ospiterà le iniziative del Consorzio delle Doc Friuli Venezia Giulia, Porta Romana sarà il regno del Consorzio Tutela Lugana Doc, infine il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg presidierà l’area dell’Arco della Pace e Corso Sempione.
Un ruolo di primo piano avrà anche quest’anno il circuito delle Location Partner, che ospiteranno altrettanti eventi ideati ad hoc per la Milano Wine Week: da Eataly Smeraldo a Signorvino a CityLife Shopping District alla Santeria, che proporranno un fitto calendario di degustazioni, corsi e aperitivi lungo tutto l’arco della settimana, passando per Cantina Urbana, Panini Durini, Un Posto a Milano, The Bryan and Barry Building, Wine Mi (tour delle enoteche milanesi) e Come Home (degustazioni e cene organizzate nelle case di host e tematizzate nella Wine Week) per arrivare a Centrale District e Hic Enoteche.
Ulteriore impulso rispetto al 2019 sarà dato al coinvolgimento del mondo della ristorazione e della somministrazione che avrà una centralità ancora maggiore con l’obiettivo di ridare nuova linfa a una categoria tra quelle maggiormente messe in ginocchio dalla crisi economica collegata alla pandemia: centinaia di locali e ristoranti milanesi saranno attivati nella manifestazione con iniziative che diano risalto ai vini in carta sia nelle strutture sia utilizzando i servizi di delivery. “Milano Wine Week” vuole divenire un grande momento di ripartenza per il mondo della ristorazione e della somministrazione, un settore dalle cui sorti dipende il futuro del settore vinicolo. In questa direzione va anche il progetto Wine Pairing che, nel nuovo Babila Building by Guastoni di Corso Venezia, vedrà la partecipazione di alcuni tra i più importanti chef italiani, come Andrea Berton, Daniel Canzian, Alessandro Borghese, Wicky Priyan e Gianluca Fusto, impegnati in altrettanti story-cooking in cui dovranno costruire una propria ricetta a partire da un vino delle aziende e dei consorzi “supporter” di “Milano Wine Week”.
Tutti gli eventi per i media e gli addetti ai lavori richiederanno un accredito, mentre quelli dedicati al pubblico saranno per lo più gratuiti o con un minimo contributo, previa pre-registrazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili. “Ripartire nel rispetto delle norme - puntualizza Federico Gordini - è indispensabile: la nostra responsabilità di organizzatori è quella di applicare protocolli che consentano alle manifestazioni di convivere con la situazione contingente garantendo al pubblico e agli operatori esperienze di qualità nel massimo della sicurezza. La manifestazione si svolgerà nel rispetto di un protocollo normativo studiato per permettere una fruizione dei contenuti e delle esperienze nella massima sicurezza: sono semplici ma fondamentali accortezze che aiuteranno tutti noi a vivere anche quest’anno una grande “Milano Wine Week”.
Milano Wine Week si avvale del sostegno delle più importanti realtà del settore vitivinicolo italiano, tra cui il Consorzio Franciacorta, Istituto TrentoDoc, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Guido Berlucchi, Santa Margherita Gruppo Vinicolo e Pasqua Vigneti e Cantine, in qualità di “founding supporter”; nonché Montelvini, Consorzio delle Doc Friuli Venezia Giulia, Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, Consorzio Tutela Lugana Doc, Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Piemonte Land of Perfection, Grandi Marchi, Perrier Jouët, Marchesi Antinori, Torre Rosazza, Vineyards V8+ e Zenato, in qualità di “supporter”. In qualità di “partner” figurano Slow Wine, Doctor Wine, Viticoltori Ersaf Cervim, I Vini di Veronelli, Coldiretti Lombardia, Passione Gourmet, Business Strategies, Equalitas, Milano Wine Club, The WineHunter, Partesa, I Bibanesi, Cantina San Michele Appiano, Marchesi di Barolo, Villa Sandi, Altemasi, Valdo e Sartori. Partner istituzionali della manifestazione sono: Merano WineFestival, ERSAF, Slow Wine, Seminario Veronelli, Cervim, BS - Business Strategies. La manifestazione è stata resa possibile anche grazie al supporto delle seguenti istituzioni: Regione Lombardia, Comune di Milano, Confagricoltura, Confcommercio Milano, Federdoc, Fipe, Epam, Coldiretti e Unione Italiana Vini (Uiv).
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