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ANTEPRIME DI TOSCANA

Il Chianti Classico torna a correre sui mercati e lancia due strumenti per farsi “scoprire”

Dalla “Chianti Classico Connection” i numeri del 2021 (+31% nel primo quadrimestre) e l’accessibilità online tra panoramiche e mappe geologiche

Il primo quadrimestre del 2021 si è chiuso con un segno nettamente positivo per il Chianti Classico, che segna un +31% di bottiglie vendute (11 milioni) sullo stesso periodo dell’anno precedente, in crescita anche sul 2019. Se nel 2020 il consumo dei vini del Gallo Nero ha registrato una perdita contenuta (-8%), nonostante le note difficoltà del canale horeca, la risposta dei consumatori, anche sui mercati internazionali, dove volano le nuove annate, il Chianti Classico 2019, i Chianti Classico Riserva e Gran Selezione 2018, protagoniste della “Chianti Classico Connection 2021” (ma che WineNews ha recensito già nella monografia deI Quaderni di Winenews, a Marzo, dedicata proprio al Chianti Classico, che potete scaricare qui), in presenza, di scena al Chiostro grande della Basilica di Santa Maria Novella, uno dei luoghi del cuore della Firenze del Rinascimento, ed in contemporanea a Londra, Chicago e New York, ossia in quei mercati - Usa e Uk - in cui finisce poco meno di una bottiglia su due.
Un vino, una denominazione ed una terra amata in tutto il mondo, compresa tra Siena, città medievale per eccellenza, e Firenze, culla del Rinascimento italiano (che abbiamo raccontato, nel suo rapporto con l’arte, qui), e che Alessandro Masnaghetti, giornalista e cartografo del vino, ha voluto rendere accessibile, da ovunque, a 360 gradi. Con due strumenti. Attraverso 37 panoramiche capaci di rivelare dall’alto le peculiarità di ogni valle, di ogni collina o di un intero comune, accessibili dal sito del Consorzio Chianti Classico, per immergersi nel territorio in modo attivo. E poi, si parla di geologia, con la carta geoviticola della denominazione, suddivisa in 11 unità cartografiche individuate avendo in mente prima di tutto la vite e il suo rapporto con i suoli e la geologia, frutto della collaborazione con il prof. Simone Priori, Università degli Studi della Tuscia.
Tornando ai mercati, oggi il Chianti Classico - 800 milioni di euro di giro d’affari, un valore della produzione di oltre 500 milioni di euro e una crescita del biologico del 50% nella vendemmia 2020 - è presente in oltre 150 Paesi, che in media assorbono l’80% della produzione annua. Nonostante l’obbligata interruzione di attività promozionali in presenza, i consumatori dei mercati storici come Nord America, Germania e Regno Unito, ma anche dei mercati asiatici, hanno continuato a scegliere il Chianti Classico. A questo ha contributo anche il settore dell’e-commerce, che a livello globale ha aumentato sensibilmente il volume delle vendite, in particolare tra i Millennial con una buona disponibilità economica. Si conferma l’importanza - sia per i volumi venduti che per il valore generato - delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione, che nel 2020 hanno infatti rappresentato, congiuntamente, il 44% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata).
Guardando in dettaglio ai mercati del Chianti Classico, gli Usa si confermano ancora una volta al primo posto, una posizione che ormai detengono da più di 15 anni: una bottiglia su tre di Chianti Classico trova sbocco in questo Paese (33% delle vendite totali). Stabile al secondo posto il mercato interno dove oggi viene venduto il 20% del totale dei vini del Gallo Nero. Seguono ex aequo, al terzo posto, Canada e Regno Unito (10% ciascuno). Mentre per il Canada si tratta di una riconferma, crescono sensibilmente le quote di Chianti Classico vendute nel Regno Unito (+3% sul 2019), segnale di grande vivacità del mercato e solo in parte effetto secondario del timore di possibili dazi post Brexit: un timore scongiurato a fine 2020 grazie all’accordo sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea che, dopo circa quattro anni di trattative, sembra aver messo al riparo da brutte sorprese il vino italiano. Poi, a seguire, la vicina Germania con il 6%, mercato storico del Chianti Classico, i paesi Scandinavi e il Benelux (4% ciascuno). Anche i Paesi asiatici (Giappone, Corea del Sud, Cina) mantengono la loro posizione, e proprio da questi mercati, negli ultimi mesi, i produttori di Chianti Classico segnalano un crescente e rinnovato interesse, che prefigura un possibile ampliamento delle vendite in un futuro prossimo.
“Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti Classico, che lo vede distribuito in così tanti paesi del mondo e attraverso molteplici canali”, spiega dalla conferenza di presentazione della Chianti Classico Connection2021 il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti. “Qualche difficoltà in più si è riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le pareti domestiche. Il valore e la notorietà della denominazione continuano a crescere, grazie alla qualità dei vini riconosciuta dalla critica e dal mercato”.
Per la differenziazione dei canali di vendita, le aziende del Chianti Classico non solo hanno continuato a lavorare nel comparto della grande distribuzione, l’unico rimasto sempre in funzione nei mesi della pandemia, ma hanno anche investito su nuove modalità di vendita, accelerando soprattutto sull’e-commerce, le vendite online aziendali e sul delivery. Come si sono parzialmente modificati i canali di acquisto, anche le modalità di promozione sono state rimodulate utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione, in particolare per i Paesi stranieri. Le attività, prevalentemente online, organizzate dal Consorzio del Chianti Classico nell’ultimo anno sono state realizzate sotto forma di webinar, seminari e masterclass, in alcuni dei principali mercati della denominazione, a cominciare dagli Stati Uniti e dal Canada, per finire con i mercati asiatici, dove, in alcuni casi è stato possibile realizzare anche eventi in presenza (degustazioni di Chianti Classico con servizio sommelier). Complessivamente, ad oggi hanno partecipato oltre 1.800 operatori del settore e rappresentanti della stampa internazionale.

Focus - Scoprire il territorio del Chianti Classico con gli strumenti del cartografo del vino Alessandro Masnaghetti
Accessibili dalla pagina “comuni" del sito ufficiale del Consorzio Chianti Classico (https://www.chianticlassico.com/territorio/comuni/) e navigabili in modo davvero intuitivo, le 37 immagini panoramiche capaci di rivelare dall’alto le peculiarità di ogni valle, di ogni collina o di un intero comune, permettono a tutti gli appassionati e ai professionisti di immergersi nel territorio in modo attivo e senza limitazioni, passando così da semplici spettatori a veri e propri protagonisti delle proprie esplorazioni, in grado di calarsi nel paesaggio e di (ri)vivere emozioni fino a ieri comuni e oggi - in tempi di Covid - più che mai rare e preziose.
Inoltre, sarà possibile parlare anche di geologia in modo chiaro e comprensibile, grazie alla nuovissima carta geoviticola della denominazione: approfondita, accurata e allo stesso tempo semplice nell’approccio grazie alla suddivisione in 11 unità cartografiche individuate avendo in mente prima di tutto la vite e il suo rapporto con i suoli e appunto la geologia, frutto della collaborazione con il prof. Simone Priori, Università degli Studi della Tuscia. Uno strumento nato con il preciso scopo di fornire a produttori, professionisti e appassionati un linguaggio comune per comunicare un argomento di così grande importanza come è appunto la geologia. Un linguaggio accurato ma allo stesso tempo divulgativo capace di raggiungere l’obiettivo riducendo il più possibile l’uso di complessi tecnicismi.
“Il paesaggio non è soltanto emozione, ma anche uno strumento efficacissimo per approfondire la propria conoscenza di un territorio”, spiega Alessandro Masnaghetti. “Basta poco, basta un po’ di attenzione, e attraverso la “lettura” del paesaggio, delle sua vegetazione, della sua morfologia, possiamo capire molto per esempio del microclima e persino della geologia. Un progetto che in Chianti Classico assume i contorni di una vera e propria sfida, sia per la vastità della denominazione che per i suoi profili capaci ogni volta di mostrarsi nuovi e sorprendenti”.
Secondo il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti, “è finalmente uno strumento che ci permette di raccontare con un linguaggio comune la terra su cui noi viticoltori camminiamo ogni giorno. I nostri consumatori e i nostri interlocutori sui mercati sono sempre più interessati alla zona di origine, e sempre meno ai dettagli tecnici dell’invecchiamento, e la geologia è un elemento essenziale per descrivere un territorio, per definirne l’unicità. Possiamo finalmente raccontare la storia del Chianti Classico dai suoi albori, 145 milioni di anni fa”.


Focus - La
Chianti Classico Card
Nella conferenza stampa della “Chianti Classico Connection”, è stata presentata anche la “Chianti Classico Card”, un passe-partout che apre tutte le porte sul mondo del Gallo Nero: oltre 200 le esperienze proposte dalla Card, dalle degustazioni guidate in cantina ai picnic in vigna, dalle visite ai musei del territorio alla scoperta dei tesori architettonici e artistici, nascosti tra le vigne del Chianti Classico. Senza dimenticare una sosta per godere della speciale offerta gastronomica locale. Nata in collaborazione con il Comune di Firenze, e ispirata dalla Firenze Card, che è un invito e uno strumento utile per facilitare l’accesso ai capolavori artistici del capoluogo toscano, la Card del Gallo Nero intende guidare il turista alla scoperta di uno degli elementi fondamentali della storia e della cultura della nostra regione: il vino Chianti Classico ed il suo territorio di produzione, con i suoi tesori.
La Chianti Classico Card sarà una sorta di lasciapassare nel mondo del Gallo Nero: acquistandola il turista e l’appassionato potranno scegliere infatti fra oltre 200 indimenticabili esperienze e vivere “momenti unici”, potendo scegliere fra le offerte delle oltre 100 aziende viticole e olivicole del territorio che hanno aderito al progetto, degustando i prodotti a marchio Gallo Nero e visitando i tesori artistici e architettonici che si trovano tra le stupende colline tra Firenze e Siena. In sostanza, dentro una piccola card è racchiuso, come in uno scrigno prezioso, tutto il mondo del Gallo Nero da scoprire e godere nelle sue molteplici sfaccettature: cultura, storia, arte ed enogastronomia di altissima qualità.
“Sebbene l’economia del turismo in generale sia stata duramente colpita dalla pandemia di Coronavirus - dice Carlotta Gori, direttore del Consorzio del Chianti Classico - già nel 2020 i mesi estivi avevano visto una buona ripresa del flusso turistico nella zona di produzione del vino Chianti Classico, che è stata scelta come meta di vacanza soprattutto da ospiti locali e italiani. Poter passare alcuni giorni di relax, di sport o di approfondimento culturale, da soli, in coppia o in famiglia, in luoghi aperti, nel verde, senza il pericolo di assembramenti e godendo della bellezza di un paesaggio unico al mondo, di un altissimo patrimonio storico-culturale e dei piaceri offerti dall’enogastronomia locale, sono solo alcune delle motivazioni per chi ha deciso di scegliere la terra del Gallo Nero. Con la Chianti Classico Card, il Consorzio intende supportare il rilancio del territorio, anche nel 2021, come meta turistica di eccellenza, mettendo a disposizione del viaggiatore uno strumento in grado di offrire una guida sintetica alle bellezze e al patrimonio artistico del comprensorio e un pacchetto di esperienze davvero uniche, ad un prezzo preferenziale”.

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