Le storie dei territori del vino sono in gran parte pezzi della storia più grande dell’Italia, Paese in cui la vite è elemento caratterizzante dall’Alto Adige a Pantelleria, e che non a caso vede il vino, la vite e le pratiche vitivinicole far parte del proprio patrimonio nazionale, come sancito dal Testo Unico del Vino. Non stupisce, dunque, che si arricchisca sempre di più di territori vinicoli il Registro dei Paesaggi Storici Tradizionali del Ministero delle Politiche Agricole. Come la Valpolicella, come ha riportato oggi l’Ansa - Terra & Gusto, territorio di grandi vini, dall’Amarone al Valpolicella, dal Ripasso al Recioto, caratterizzato dalle colline vitate sorrette dalle marogne, i terrazzamenti fatti da muretti a secco che dipingono il paesaggio vitato del territorio. Così come è trapuntato di vigneti, oltre che di oliveti, ma anche di pascoli e campi coltivati, il “Paesaggio Collinare Policolturale di Pienza e di Montepulciano”, altra new entry, e già in quella Val d’Orcia Patrimonio Unesco.
Territori di eccellenza del vino, e di agricolture e filiera agroalimentari che intorno al vino, grazie ad imprese capaci di valorizzare i territori, esprimono nei fatti quel valore assoluto che è la biodiversità. E che si aggiungono, nel Registro dei Paesaggi Storici, a tanti altri legatissimi al vino: dai vigneti terrazzati della Valle di Cembra in Trentino ai vigneti terrazzati del versante Retico della Valtellina, dal paesaggio dei Limoneti, Vigneti e Boschi di Amalfi, in Calabria, ai Vigneti del Madroliasai in Sardegna, dal Paesaggio Rurale Storico di Lamole - Greve in Chianti, nel Chianti Classico, al Paesaggio della Pietra a Secco dell’Isola di Pantelleria, dalle Colline vitate del Soave alle Colline di Conegliano Valdobbiadene Paesaggio del Prosecco Superiore, solo per citarne alcuni.
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