Non ci sono, almeno per il momento, le classiche “stelle” per l’annata 2021 che il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha deciso di attribuire soltanto nel momento in cui il millesimo sarà effettivamente in commercio: appuntamento, quindi, a tra due anni, con le Anteprime del 2022 e del 2024 che, anch’esse, non assegneranno le “stelle”. Venendo, invece, alle annate protagoniste dell’Anteprima del Nobile di Montepulciano, di scena oggi nella cittadina poliziana, la 2019 rappresenta senz’altro un millesimo di alto livello, che arriva da un andamento stagionale regolare e capace di portare le uve poliziane a belle maturazioni, capaci anche di conservare aromaticità intense e fragranti e progressioni gustative ricche, ma al contempo non prive di raffinatezza. L’annata 2018 nelle, bottiglie delle Riserva, anche per un livello inferiore del millesimo in questione, non ha espresso una medesima stoffa, riprendendo, peraltro, anche la caratteristica - quasi mai positiva e comune alla declinazione di questa tipologia un po’ di tutte le denominazioni - di dar vita ad etichette “più cariche”, ma non per questo migliori.
Nel periodo della pandemia, la denominazione ha apportato significative variazioni al suo disciplinare di produzione, soprattutto dal punto di vista sia della sostanza che della propria immagine. Nel 2020, ha introdotto per tutte le etichette prodotte nel territorio poliziano (Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano e Vinsanto di Montepulciano) l’aggiunta obbligatoria della determinazione “Toscana” (che è poi anche un brand). Un’idea nata per distinguersi, in modo netto e definitivo, dal Montepulciano d’Abruzzo, ma diventata poi scelta strategica per i mercati, dove la forza della Toscana come marchio può diventare un valore aggiunto.
A partire dall’Annata 2021, invece, è stata introdotta la possibilità dell’utilizzo in etichetta di 12 Unità Geografiche Aggiuntive, che saranno anteposte dalla menzione specifica “Pieve”: un Vino Nobile di Montepulciano - Pieve, dunque, capace di distinguersi anche per precise caratteristiche produttive (uvaggio legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice; tempi di maturazione di 36 mesi, con la messa in commercio della prima bottiglia di questo che di fatto è un nuovo vino, prevista per il 2024).
Venendo ai migliori assaggi di WineNews, naso agrumato e tendenzialmente fragrante per il Nobile di Montepulciano 2019 di Boscarelli, dal sorso succoso e ben ritmato. Tocchi floreali su base fruttata fresca negli aromi del Nobile di Montepulciano 2019 di Svetoni, dallo sviluppo gustativo ben profilato. Una vera e propria sicurezza il Nobile di Montepulciano 2019 de Il Poliziano, profumato e dalla beva saporita e scorrevole. Toni più mediterranei nei profumi del Nobile di Montepulciano 2019 di Dei, dal sorso corposo e ben a fuoco. Raffinato e nitido il naso del Nobile di Montepulciano 2019 de Le Berne, dai contrappunti aromatici floreali su base affumicata, ad anticipare una bocca tonica e di continua sapidità. Rosa, spezie e rimandi affumicati di bella proporzione nel naso del Nobile di Montepulciano 2019 di De’ Ricci, dal sorso progressivo e ben bilanciato. Aromaticamente ben centrato nella sua trama floreale, leggermente terrosa e speziata il Nobile di Montepulciano I Quadri 2019 di Bindella, dal sorso deciso e contrastato. Sfumati i profumi del Nobile di Montepulciano Vigna d’Alfiero 2019 di Valdipiatta, dalla progressione gustativa solida e compatta. Tendenzialmente fini i profumi di fiori e spezie del Nobile di Montepulciano Simposio Riserva 2018 di Tre Rose (Angelini Wines & Estates), dal sorso succoso e incalzante. Bel naso delicato sui fiori e i piccoli frutti rossi nel Nobile di Montepulciano Rubì Riserva 2018 de Il Priorino, gustoso e piacevole in bocca, dall’articolazione ben scandita.
Focus - Montepulciano: l’andamento stagionale
Il 2021 ha avuto un andamento meteorologico decisamente straordinario, sia in termini di piovosità, sia per alcuni picchi termici registrati in primavera. La piovosità totale annua è stata pari a 510 mm, valore decisamente basso, circa il 25% meno della piovosità media annua della zona. Relativamente alle temperature, i mesi che si sono discostati fortemente dalle medie del periodo sono stati marzo e soprattutto aprile, che hanno fatto registrare valori delle minime particolarmente bassi. In aprile, nella notte tra il 7 e l’8, le temperature notturne sono scese sotto lo zero per molte ore, raggiungendo nei fondivalle anche i -7°C, e arrecando criticità in fase di schiusura. Il germogliamento è avvenuto tra il 28 marzo e il 27 aprile; la fioritura tra il 2 e il 15 giugno e l’invaiatura tra il 27 luglio e il 26 agosto. La vendemmia si è sviluppata tra la metà di settembre i primi di ottobre. I vini del 2021, degustati dopo le fermentazioni malo-lattiche, presentano colori molto decisi, profumi intensi dominati da sentori di frutta matura e una notevole struttura caratterizzata da abbondante tannicità e buona acidità. A livello analitico si rilevano valori elevati di intensità e tonalità di colore, di alcool, di estratti e di polifenoli totali e livelli medi di acidità e pH.
Focus - Le “Pievi”, il nuovo disciplinare
Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che con la vendemmia 2021 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. 500.000 le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Sullo scorso anno, data di presentazione del disciplinare, dopo la delibera positiva da parte della Regione Toscana (primo step dell’iter), ora il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Nella giornata dedicata alla stampa sono state degustate le 12 Pievi al loro secondo anno di maturazione.
Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione Uga (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato.
La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.
Focus - Il patrimonio “Nobile”
1 miliardo di euro. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.210 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 305 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 75 associati al Consorzio dei produttori). 1.000 i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2021 sono state immesse nel mercato 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+21,4% rispetto al 2020) e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano (+6,4% rispetto al 2020).
Focus - Vino NObile di Montepulciano: il mercato
Il 2021 è stato un anno importante per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano rispetto a quello precedente caratterizzato dalle chiusure di ristoranti e ridimensionamento dell’export. Ebbene il mercato del Vino Nobile di Montepulciano, nell’anno appena passato, ha visto un incremento significativo del mercato interno. Le esportazioni, che, tuttavia, restano il principale canale di sbocco, hanno fatto segnare un 70% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 30% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2021 ha raggiunto il 30%. Per il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in Toscana per il 40%. Al nord viene venduto il 34,4% (+20% rispetto al 2019). Per l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e Paesi extra Ue. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 39% della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 26% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano (+4% sul 2019). Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 4% delle esportazioni. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale il 4% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che, nel panorama italiano, vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta il 69%. Un dato che rispecchia anche la produzione biologica a Montepulciano (più della metà dei soci del Consorzio è ormai biologico o in conversione) e va nella direzione della certificazione Equalitas.
Focus - Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano: i numeri
Attualmente i viticoltori associati del Consorzio sono 230 (75 gli imbottigliatori) e rappresentano oltre il 90% della superficie vitata (che è di 1.210 ettari vitati a Nobile, per 6.886.784 bottiglie immesse sul mercato nel 2021, +1.224.364 bottiglie sul 2020) e il prezzo ad ettolitro del Vino Nobile di Montepulciano nel 2022 si aggira sui 300 euro, con il mercato ripartito per il 30% in quello nazionale e per il 70% in quello estero.
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