
Aspettavamo questo momento, e come ogni, lo raccontiamo e lo documentiamo. Perché finito l’inverno (o quasi, viste le “bizzarrie” del clima di questi giorni che hanno bruscamente interrotto le temperature miti, dal Nord al Sud Italia, e alle quali in questo periodo siamo ormai da qualche anno abituati), la nascita dei germogli nei vigneti italiani, a partire dalle varietà più precoci come Chardonnay e Pinot, è il simbolo della primavera, ma anche un messaggio di bellezza e speranza che arriva dal risveglio della natura. Una fase delicatissima che le piogge, seppur attese, e le gelate potrebbero danneggiare, come purtroppo è avvenuto nelle ultime annate del vino italiano nonostante i fuochi accesi nei vigneti per contrastare il precipitare delle temperature di notte, e per le quali sale l’allerta in Francia, da Bordeaux alla Valle della Loira, ma nella quale è l’intervento continuo del vignaiolo, con il suo occhio vigile, a ristabilire l’equilibrio. Ma dalla raccolta di primizie nei campi coltivati alla semina dei nuovi ortaggi, dalla potatura degli olivi e degli alberi da frutto all’orto dove si raccolgono le aromatiche e si curano le piante perché “vadano a seme”, tutta la campagna italiana che rinasce insieme alla vite è un vero spettacolo.
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