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ANTEPRIME DI TOSCANA

Le due facce della stessa Toscana: Chianti e Morellino di Scansano, nei bicchieri di WineNews

Vini pronti e gradazioni importanti, le conseguenze di stagioni sempre più calde e siccitose si fanno sentire nelle due denominazioni toscane

La “freschissima” 2022, annata estremamente siccitosa che, dopo la 2017, ha dato diversi grattacapi ai produttori di vino di tutta la Toscana, la 2021, meno problematica, a parte la gelata tardiva, che ha diminuito la produzione in molte parti della Toscana, e la 2020, comunque calda, ma meno secca: sono le vendemmie al centro di ”Chianti Lovers & Rosso Morellino”, l’anteprima delle nuove annate della più grande denominazione rossista d’Italia e del territorio simbolo della Maremma, che danno simbolicamente il via alla settimana delle “Anteprime Toscane 2023”, un viaggio nel caleidoscopio delle denominazioni che parte da Firenze, nella cornice della Fortezza da Basso, e termina con l’Altra Toscana, sempre nel capoluogo toscano, il 17 febbraio.
Due territori diversi, per storia e numeri, ma capaci di rappresentare al meglio la grande varietà vitivinicola toscana, tutta incardinata sul suo vitigno principe, il Sangiovese. Da un lato, il Chianti, vino “pop” prodotto in 100 milioni di bottiglie, di cui il 65% finisce sui mercati esteri, e denominazione che abbraccia buona parte della Regione e ben sei province: Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia e Prato. A cui sono imputate sette “sottozone”: Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli e Chianti Rufina, sette scrigni di bellezza, attraversati da vallate e fiumi che hanno plasmato, insieme al lavoro dell’uomo, le colline vitate in cui si esprimono le diverse declinazioni del Sangiovese, che deve concorrere almeno al 70% del vino. Oggi, il Consorzio Vino Chianti comprende 2.800 aziende vinicole, che lavorano 14.000 ettari di vigneto.
Dall’altra parte, il Morellino di Scansano, uno dei territori rurali più incontaminati della Regione, nel cuore della Maremma Toscana, racchiusa tra le valli del fiume Ombrone e del fiume Albegna, e comprendente, oltre al territorio del comune di Scansano, parte dei comuni di Grosseto e Magliano in Toscana verso il Mar Tirreno, Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano verso il Monte Amiata e l’interno. Sono proprio le condizioni pedologiche e climatiche a rendere unico e distinguibile il Morellino, i cui vigneti godono costantemente del benefico influsso delle brezze marine. La produzione della vite, qui, era un fattore economico importante già al tempo degli Etruschi, e oggi la denominazione conta su 350 produttori e su 1.500 ettari a vigneto, da cui vengono prodotte in media 9 milioni di bottiglie l’anno, di cui il 25% va all’estero.

Tornando all’analisi climatica delle 3 annate presentate, la 2022, siccitosa e dalle temperature alte prolungate, ha permesso di portare in cantina uve decisamente sane, con un basso impiego di fitosanitari in vigna. Entrambe le denominazioni hanno registrato rese maggiori in vigna rispetto all’anno precedente. Alta presenza di zuccheri alti hanno determinato valori alcolici significativi, non sempre ben integrati, ma le piogge di fine agosto e inizio settembre e le escursioni termiche tipiche del periodo hanno aiutato ad arricchire gli acini di polifenoli: a sufficienza per produrre vini di polpa e struttura, non troppo vinosi, già piacevoli da assaggiare, nonostante i tannini ancora ruvidi.
L’annata 2021 ha avuto abbastanza apporto idrico e temperature sotto la media fino a giugno inoltrato, riuscendo a gestire bene le temperature calde di luglio e agosto (anche grazie alle piogge di fine estate). Unico neo, la gelata di aprile, che ha contribuito a diminuire il raccolto del 15% (quando però si temeva un 30-40%). Infine la 2020: calo di produzione per il Morellino, dovuto ad un agosto caldo e siccitoso; calo nel Chianti, dovuta ad una vendemmia verde per andare incontro alle difficoltà economiche delle aziende. I grappoli sono però arrivati in cantina sani e di buona qualità, grazie alle piogge di giugno e a quelle di fine estate.
Pochi i vini già imbottigliati, presentati da entrambe le denominazioni: l’80% dei vini in degustazione sono campioni di botte, come da tradizione, ma in buona parte già pronti o per lo meno leggibili, aspetto da non sotto valutare e probabilmente ascrivibile sempre al cambiamento climatico in corso e alla capacità dei produttori di adeguarsi sia in vigna che in cantina.

Ecco quindi i migliori assaggi dello staff di WineNews:

Chianti, annata e Riserva, con le diverse menzioni aggiuntive:

Badia di Morrona, Chianti I Sodi del Paretaio 2022
Visciola, fiori appassiti, elicriso e iodio anticipano un sorso aderentissimo ma poi scorrevole

Bindi Sergardi, Chianti La Boncia 2022
Intenso e profondo ma grazioso di ciliegia, fiori di rosmarino: limpidissimo in bocca

Salcheto, Chianti Biskero 2022
La dolcezza della ciliegia, la freschezza del sottobosco, tannini vellutati e finale ammandorlato

Tenuta di Artimino, Chianti Montalbano 2022
Violetta e rovi, ha sorso molto saporito ma fresco e pepato, che chiude ematico

Ruffino, Chianti Superiore Il Leo 2021
Vinoso, trama larga, gentile e fresco: vino dalla beva rinfrancante

Fattoria Selvapiana, Chianti Rùfina 2021
Profumatissimo e altrettanto intenso al sorso: ciliegia, vaniglia e erbe aromatiche; freschissimo

Malenchini, Chianti Colli Fiorentini 2021
Succo di arancia sanguinella, ciliegia e petali di rosa per un sorso decisamente sapido

Poggiotondo, Chianti Riserva 2020
Ciliegia e fragola in confettura, balsami iodati, esordisce aderente, rinfresca a fine sorso

Fattoria Torre a Cona, Chianti Colli Fiorentini Terre di Cino Riserva 2020
Sa di fine estate, accogliente e rilassante: marasca, iodio, e ritmo centralissimo

Fattoria il Lago, Chianti Rùfina Riserva 2020
Frutta rossa in confettura, erbe aromatiche e un tocca di goudron: vino serissimo ma equilibrato

Morellino di Scansano, annata e Riserva:

Alberto Motta, Morellino di Scansano Guerino 2022
Sorso compatto di piccoli frutti rossi e violetta; molto sapido, chiude in dolcezza

Antonio Camillo, Morellino di Scansano 2022
Ha bisogno di tempo, per rivelarsi rilassato e dolce, sferzato da balsami di sottobosco

Fattoria di Magliano, Morellino di Scansano Heba 2022
Spiccatamente floreale con la succosità della ciliegia e la golosità della vaniglia

Fattoria Le Pupille, Morellino di Scansano 2022
Un vino divertito: camelia e ciliegia, un tocco mentolato e sorso ampio ma vivace

Val delle Rose, Morellino di Scansano 2022
Melograno, ciliegia e un tocco di lavanda anticipano un sorso pulito e materico

Vignaioli del Morellino di Scansano, Morellino di Scansano Roggiano 2022
Anima ematica e floreale, ha struttura sapida al sorso e tanta piacevolezza di beva

Bruni, Morellino di Scansano Laire Riserva 2020
Confettura di ciliegia e chinotto e chiusura su erbe aromatiche estive: centralissimo in bocca

Cantina La Selva, Morellino di Scansano Colli dell’Uccellina Riserva 2020
Potpourri e spezie dolci, ma anche frutta e calore; sorso lunghissimo e ben bilanciato

Morisfarms, Morellino di Scansano Moris Riserva 2020
Ha una vena vegetale che stempera la dolcezza della confettura; sapido e piacevole.

Focus - I numeri del Chianti
Il Consorzio Vino Chianti (istituito nel 1927) comprende oggi 2.800 aziende vinicole che lavorano circa 14.000 ettari di vigneto (di cui il 15% a conduzione biologica) suddivise nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Da qui derivano le diverse menzioni aggiuntive: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rùfina e Montespertoli. Un territorio vasto che produce 100 milioni di bottiglie l’anno, di cui il 65% va all’estero. Mentre l’andamento delle vendite era salito del 5% nel 2020 sul 2021, nel 2022 il territorio ha assistito ad un calo dell’11%, dovuto ad un ammanco di prodotto presente nei magazzini delle aziende (ammanco recuperato con l’aumento di produzione del 5-10% del 2022). Proprio la 2022 è l’annata più recente presentata dal Chianti, dal Chianti Colli Aretini, Colli Senesi e Montalbano, mentre la 2021 è la più recente per i Colli Fiorentini, Montespertoli, Rùfina e per il Chianti Superiore. Le Riserve, invece, toccano al 2020 per il Chianti e le sottozone dei Colli Fiorentini, Colli Senesi, Montalbano, Montespertoli e Rùfina.

Focus - I numeri del Morellino di Scansano
Per quanto riguarda la denominazione storica della Maremma, il Consorzio Tutela Morellino di Scansano nasce nel 1992 e diventa Docg nel 2007. Oggi conta su 350 soci e su 1.500 ettari a vigneto, distribuito su di un territorio vasto 65.000 ettari che coinvolge i comuni di Grosseto, Magliano, Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano. Il 25% delle bottiglie prodotte (70.000 ettolitri di vino per 9 milioni di bottiglie per il 2022) viaggiano verso l’estero, principalmente Germania e Stati Uniti. Fortissima è l’impronta turistica del territorio, potendo contare su un territorio molto vario che parte dal mare della Maremma e arriva fino ai rilievi del Monte Amiata, passando per le colline in mezzo. Questo ha convinto ancora di più la denominazione a puntare su progetti di sostenibilità ambientale, sfociato nel programma “Morellino Green” che punta all’uso di mezzi di trasporto a basso impatto inquinante. Il 2022 è stato un anno molto importante per il consolidamento, il riconoscimento e il posizionamento del Morellino di Scansano: è salita la presenza nel canale Horeca, che ha comportato una crescita in valore della denominazione nonostante l’anno non facile in Gdo. Due le annate presentate: la 2022 per la 2020 per le Riserve.

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