Da una parte l’importante sfida della sostenibilità, in considerazione del fatto che il settore food & beverage produce l’8-10% delle emissioni di gas serra nel mondo, dall’altra l’interesse da parte dei mercati emergenti, con buyers da Medio Oriente e Sudafrica: ecco le principali novità in arrivo da Tuttofood a Milano, rassegna d’eccellenza del settore, per il futuro dell’agroalimentare made in Italy.
Per la sostenibilità la Fao ha riportato i dati sulle emissioni di gas serra, auspicando che si possa passare ad un modello di economia circolare che coniughi innovazione, gusto e disponibilità di cibo per tutti. La sfida della sostenibilità è, dunque, imprescindibile per il nostro Paese, che conta oltre 1,2 milioni di imprese, un fatturato di 204,5 miliardi e 65 miliardi di valore aggiunto, dei quali più di 30 dal comparto food & beverage.
Cresce, intanto, l’interesse da parte dei mercati emergenti, con numerosi buyers stranieri arrivati per prendere contatto con i 2.500 brand italiani e internazionali, compresi alcuni debutti, come l’Arabia Saudita. Mansour Group è il secondo maggior gruppo a proprietà famigliare nel Medio Oriente secondo Forbes, presente in 100 Paesi con oltre 60.000 dipendenti e un fatturato che supera i 7,5 miliardi di dollari. “Il nostro gruppo spazia dall’assemblaggio su licenza di autoveicoli al settore food & beverage - spiega Alaa Elwakil, general manager International Sales (sede di Alessandria in Egitto) - anche in quest’ultimo comparto siamo molto diversificati. Oltre a possedere in tutto il Medio Oriente più di 160 supermercati con diverse insegne e diverso posizionamento, dal mass market al premium, e a gestire tutti i McDonald’s dell’Egitto, produciamo, importiamo ed esportiamo generi alimentari, quindi per noi Tuttofood di Milano è uno degli eventi dove riusciamo a farlo in modo più completo e i prodotti italiani attirano molto”. Dal Sudafrica, Claudia Pentasaib (Woolworths) spiega che “diversi mercati africani stanno vivendo un momento di maturazione e, superata la fase degli acquisti indispensabili, si scopre la qualità, come gli l’olio di oliva evo e gli aceti balsamici”. Oltre ai mercati emergenti si riconferma anche la forte presenza di quelli più tradizionali, come il Nord America. “Il nostro era uno Stato dai gusti piuttosto tradizionali - commenta Mark Phillips (Central Market), insegna che conta 10 special food store in Texas - ma grazie ai media e agli influencer, soprattutto i giovani si stanno aprendo a gusti e abitudini un tempo impensabili”. Molto soddisfatti pure gli espositori arabi, per la prima volta a Tuttofood: “essere presenti qui fa davvero la differenza, abbiamo la possibilità di vedere e provare una gamma vastissima, che spazia dai prodotti tradizionali ai trend emergenti - ha detto Amr Tawfik, Commercial Manager, Arabian Stores Co. (Sarawat) (Arabia Saudita) - ci è capitato non solo di scoprire prodotti innovativi, ma anche di ottenere importanti informazioni su come si stanno evolvendo le tendenze chiave del settore”.
Da analisi e workshop, a Tuttofood 2023, emerge che il settore è destinato a crescere anche valorizzando canali innovativi come l’e-commerce: come rileva Netcomm, solo in Italia nel 2022 gli acquirenti hanno superato quota 33 milioni, con un incremento di oltre un terzo (+36,3%) rispetto ai valori pre-pandemia. E sono ben 1,39 milioni le consegne mensili in negozio di prodotti acquistati online dallo stesso retailer.
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