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COMUNICAZIONE

L’indissolubile legame vino-Etna raccontato attraverso l’arte dei muretti a secco Patrimonio Unesco

Lo farà il progetto di marketing esperienziale Di-Vino, con Università di Catania e Benanti, Cottanera, Graci, Russo e I Custodi delle Vigne dell’Etna

Perfetto esempio di armonia uomo-natura, i muretti a secco dei vigneti terrazzati dell’Etna, tra i primi esempi di architettura rurale, costruiti a mano con la pietra lavica, sono un elemento di grande valore paesaggistico. Ma sono anche un’arte quasi scomparsa, che ha consentito di preservare il territorio nei secoli, prevenendo fenomeni di erosione e desertificazione, e che continua a resistere grazie alla passione dei produttori di vino, conservando il suo fascino ed evocando emozioni quali la fatica e la pazienza nelle mani di chi sceglie le pietre una ad una, e sentimenti di amore e bellezza in chi si prende cura di ciò che il territorio ha di più prezioso come tradizione, ma soprattutto come futuro. Parte da qui, e dal toccare con mano una delle meraviglie Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco del vulcano più grande e attivo d’Europa, il progetto Di-Vino (Innovazione Digitale Vino Marketing Esperienziale), che vedrà protagonisti per i prossimi due anni, il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, come ente capofila, e cinque aziende vitivinicole partner, Benanti, Cottanera, Graci, Russo e I Custodi delle Vigne dell’Etna, con l’obiettivo di utilizzare tecniche innovative di marketing esperienziale (la campagna si chiama “Custodisci i Muretti a Secco”) puntando sugli aspetti storici ed ambientali e, in maniera particolare, proprio sulla salvaguardia dei “muretti a secco” e sul valore culturale del binomio “Vino-Etna”. Un approccio che si rivolge a consumatori che non vogliono solo acquistare semplici “beni” e “servizi”, ma soprattutto “fare esperienze nuove”, con un coinvolgimento sul piano personale ed emotivo, in un territorio del vino sulla cresta d’onda anche dal punto di vista dell’enoturismo.
Il progetto Di-Vino - finanziato dal Psr Sicilia 2014-2022, sottomisura 16.1 - “incrementerà il valore dell’esperienza territoriale dell’Etna - sottolinea, a WineNews, Mariangela Cambria (presidente Assovini) alla guida con Francesco (presidente Consorzio Etna Doc) ed Emanuele Cambria di Cottanera, dove, nei giorni scorsi, è stato presentato - accrescendo le emozioni che il visitatore prova nel ritrovarsi in vero e proprio museo a cielo aperto a 360 gradi che unisce natura, storia, cultura e tradizione”. “Proveremo, infatti, a creare un valore aggiunto al prodotto vino, anche attraverso il ricorso al mondo digitale e a un sistema di identificazione e tracciatura dell’esperienza vissuta accanto ai muretti a secco - sottolinea la Innovation Broker Federica Eccel - vogliamo consegnare al consumatore momenti “memorabili” da conservare”.
Il settore vitivinicolo sull’Etna vive un periodo di grande crescita e il vulcano certamente rappresenta un volano eccezionale per promuovere l’eccellenza delle produzioni vinicole per le quali il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc, all’unanimità, ha dato il via all’iter per passare da Doc a Docg. La conferma arriva dai numeri: nel 2022 gli ettari vitati rivendicati sono stati 1290 suddivisi tra 442 viticoltori, e la produzione è stata di oltre 43.650 ettolitri rivendicati a Doc Etna, pari a 5,8 milioni di bottiglie, un terzo delle aziende vitivinicole etnee imbottiglia, il valore immobiliare dei terreni è cresciuto in maniera significativa, e negli ultimi anni si è molto sviluppato anche l’enoturismo basato proprio sul connubio “Vino-Etna”.

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